lunedì 2 marzo 2009

“Le fiamme e la ragione” di Corrado Augias



Attraverso la narrazione dell’ autorevole scrittore Corrado Augias, ripercorriamo la vita e la brutale morte del filosofo Giordano Bruno.“Le fiamme e la ragione” edito da Promo Music, raccoglie in un elegante cofanetto un libro più dvd nel quale è racchiuso l’omonimo spettacolo teatrale registrato a Bologna nel 2008. In questo spettacolo Corrado Augias in qualità di voce narrante, ci accompagna dentro una delle pagine più buie e retrive della Chiesa cattolica; ovvero l’inquisizione.Lo spettacolo si apre con la lettura dell’atto di abiura firmata dallo scienziato Galileo Galilei nel giugno del 1633, solo 33 anni dopo la morte di Bruno che avvenne il 17 febbraio del 1600. Grazie a questa abiura Galilei ottenne salva la vita rinnegando formalmente le proprie asserzioni scientifiche. “Le fiamme e la ragione” non si occupa del caso Galilei, ma bensì dell’opera filosofica di un giovane intellettuale meridionale che ebbe il coraggio di affermare fino alla fine la dignità del proprio pensiero. Un pensiero non asservito ad alcuna logica di potere ma solamente ispirato da un principio di verità insita nella natura delle cose del mondo. Giordano Bruno funge da esempio per quanti, oggi come allora, temono di adoperare il proprio intelletto per paura di non essere accettati da una società, che tende ad espellere dalla propria realtà coloro i quali sono considerati degli spiriti liberi. Corrado Augias con la propria eloquenza rende partecipe il pubblico e di conseguenza lo spettatore e lettore, che con la soppressione della persona fisica di Bruno è venuta meno la consapevolezza di poter esercitare la libertà individuale, nonché il sacrosanto diritto di opporsi ad ogni certezza precostituita e da noi non condivisa. Giordano Bruno non cedette all’offerta di aver salva la vita in cambio dell’abiura, ma andò incontro alla propria morte che avverrà in campo dei fiori tramite il rogo. Augias attraverso il racconto di un evento storico desidera portare a conoscenza il pubblico che l’assassinio politico di Bruno deve farci riflettere sulla possibilità che oggi si corra seriamente il :” pericolo che si ripetano questi fatti, in forme diverse naturalmente”. Augias aggiunge che dopo trecento anni, le alte gerarchie ecclesiastiche non possono limitarsi ad esprimere soltanto “rammarico”per la morte di Giordano Bruno, e nei fatti tentare di giustificare coloro che furono i suoi carnefici. E’ impossibile dimenticare che papa Pio XI nel 1923, proclamò santo e dottore della chiesa, proprio quel cardinale Bellarmino che si adoperò, da buon statista, per l’effettiva condanna a morte del filosofo di Nola. Dopo il danno, la beffa!Infine il libro, che riporta la trascrizione fedele del testo recitato dallo scrittore romano è impreziosito per l’occasione da un introduzione di Gustavo Zagrebelsky e da una nota conclusiva dello stesso Augias. Per il resto un prezioso documento da avere assolutamente in casa.



Dott. Cristian Porcino