giovedì 19 marzo 2009

“L’Inferno di Elisabeth” di Allan Hall



Dove inizia il confine che separa l’umanità dalla brutalità? Come si può tenere segregata la propria figlia in uno scantinato per 24 anni, abusando sessualmente di lei? Ebbene nell’aprile del 2008 il mondo intero venne sconvolto dalla terribile storia del mostro di Amstetten (Austria): Josef Fritzl. Il giornalista Allan Hall racconta in uno splendido quanto sconvolgente volume l’intera storia e dal titolo “L’Inferno di Elisabeth” per Sperling & Kupfer Editore. Leggendo le pagine di questo libro si è pervasi da una repulsione, da un senso di disgusto che si intensifica quando si legge dell’agire di un padre – carnefice, che progetta uno scantinato per imprigionare la propria figlia e violentarla fino a soddisfare i propri impulsi animali. Per ventiquattro anni (sparì il 28 agosto 1984) Elisabeth visse senza sapere nulla del mondo circostante, trovando la sua ragion di vivere nei figli nati dal rapporto incestuoso intercorso con il padre. Una storia quella descritta da Allan Hall che nemmeno i fratelli Grimm o il marchese De Sade avrebbero mai immaginato di raccontare ai propri lettori. Joseph Fritzl, era un uomo e padre esemplare davanti alla comunità, ma mostro perverso nel privato. Traumatizzato dal nazismo vissuto da piccolo nella sua Austria, fu contagiato dall’aura negativa e sinistra del Reich, e di Hitler. Proprio seguendo e appassionandosi ai loro esperimenti progettò questo scantinato che avrebbe tenuta segregata la figlia, separata da ben otto porte semi-elettroniche con codici che soltanto lui poteva attivare e disattivare. Fritzl non era un pazzo, ma come è scritto nel libro: “ci vuole una mente di incalcolabile crudeltà per costruire una cosa simile, e questo andrà a detrimento della sua difesa basata sull’infermità mentale, perché è chiaro che tutto è stato fatto con premeditazione”. L’autore del libro conduce con ritmo avvincente il lettore dentro una delle storie più terrificanti che siano mai state commesse. Proprio quest’oggi la corte d’assise di Sankt Poelten (Austria) ha condannato Josef Fritzl all’ergastolo che sconterà in un ospedale psichiatrico.

Cristian Porcino