venerdì 26 febbraio 2021

“La nostra vita somigliava ad un tappeto magico” di Mario Chiodetti

 


(“La nostra vita somigliava ad un tappeto magico” di Mario Chiodetti, pp. 128, Emme effe, € 15.00).


Vi è mai capitato di prendere in mano un libro cominciare a leggerlo e rendervi conto che questo possa, tra le righe, prendere vita magicamente? Ecco proprio così, un po’ come fare una “passeggiata” fra le parole di questo racconto soprattutto in questo periodo, questi mesi di “reclusione forzata” in casa nostra, dove prendere una semplice boccata d’aria risulta essere davvero un miraggio. Il libro di cui intendo parlarvi racchiude un insieme di racconti ricchi di semplicità, letizia e leggerezza, il tutto rivolto al lettore con estrema attenzione ai dettagli ed ai particolari. A fare da scenario troviamo una Varese degli anni ’70 dove si riesce a “respirare” un confortevole profumo di felicità, innocenza, spensieratezza ma anche un pizzico di malinconia per quegli anni intensi ma gai; nel particolare ci ritroviamo a percorrere le strade di questa città come in un flashback ritornando indietro di 30 anni, con le vie che “videro” sbocciare le prime infatuazione, le prime amicizie, le prime delusioni ma anche le prime esperienze con il complicato approccio al “mondo dei grandi”; il voler tuffarsi ancora una volta lì, dove si è stati bene, un po’ come il citato <<uomo del lampione>> con l’orologio fermo alle 19.45, <<a quella vita di anni prima di colpo interrotta e ricostruita in parte con la memoria >>, perché è proprio così che succede con i ricordi del cuore, rimangono chiusi in quell’angolo della nostra memoria, un po’ sbiaditi si, ma certi che riposti li non verranno mai dimenticati fin quando il treno della vita non <<si fermerà per sempre nel buio di una galleria>>. Autore del tutto è Mario Chiodetti, che tra l’altro ho avuto il piacere di conoscere, proprio in quella Varese che ricorda e racconta e dove tutt’oggi vive; ha lavorato per diversi periodici, collaboratore per pagine culturali, autore di spettacoli teatrali e musicali ma anche appassionato collezionista di dischi. “La nostra vita somigliava ad un tappeto magico” (questo il titolo del libro di cui vi ho parlato) è la sua prima opera narrativa nella quale si evince come un giornalista professionista, fotografo, ricercatore dell’arte, del bello, dell’estroso, qui ricerchi l’essenziale, come a voler remare in quel mare di ricordi; che aspettate? Provate anche voi a tuffarvi ed immaginarlo…


Martina Di Benedetto

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