venerdì 28 maggio 2021

Le allieve intervistano il Prof

 


Alcune allieve del C.I.R.S di Misterbianco hanno deciso di intervistarmi e io ho aderito subito a questa bellissima iniziativa. Grazie ragazze per le vostre domande che denotano una maturità e sensibilità non indifferente.

1) (Morena, Aurora e Anita): Perché ha deciso di insegnare? 

«Ho sempre voluto insegnare. Fin da piccolo dicevo di voler diventare un insegnante e anche molti miei compagni di scuola si ricordano di questo mio desiderio. Mi ha sempre affascinato la condivisione e diffusione del Sapere. A differenza di Gollum de Il signore degli anelli ho trovato il mio tesoro ed ho deciso di condividerlo con voi anziché tenerlo solo per me».


2)  (Aurora): Quando ha capito che le piaceva il mondo della lettura e quanti anni aveva?

«Di preciso non ricordo l’età ma ero molto piccolo. Ero totalmente rapito dai libri e i miei genitori mi regalavano continuamente testi di ogni genere. Vivevo in un ambiente domestico circondato da opere letterarie ed enciclopedie. Per me è stato naturale accostarmi a questi amici silenziosi».


3) (Aurora): Ricorda il primo libro che ha letto?

«Sinceramente non ricordo il primo libro ma con ogni probabilità ho iniziato con Oliver Twist e altri classici della letteratura mondiale».


4) (Anita): C’è mai stato un avvenimento nella sua vita che ha fatto nascere in lei la passione per la scrittura?

«Anche qui tutto risale alla mia infanzia. Ricordo la mia passione per la scrittura e i lunghi temi  che consegnavo alla maestra. Il mio modo di esprimermi passava principalmente attraverso la scrittura. L’incontro costante e quotidiano con i libri ha scatenato in me questa passione. Chi scrive deve essere soprattutto un gran lettore».


5) (Morena): Lei ha un buon modo di interagire con noi allievi e mi chiedevo se ha avuto dei punti di riferimento nel mondo dell’insegnamento oppure no?

«Nella mia carriera scolastica ho incontrato ottimi insegnanti ma anche pessimi docenti. Questi ultimi hanno influenzato molto la mia decisione di voler fare il professore. Non volevo essere come loro e mi sono ripromesso di impegnarmi totalmente per affascinare i miei allievi e non per allontanarli dalla disciplina o dalla scuola. Ritornando alla tua domanda credo di aver avuto dei modelli di riferimento che porto ancora dentro me. Come cantava Franco Battiato in Prospettiva Nevski: “E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire ». Ricordo ad esempio la mia insegnante di lettere delle medie che è stata per me un punto di riferimento importante. Io penso che anche noi insegnanti apprendiamo qualcosa di nuovo da voi e dai vostri pensieri. Vi chiedo sempre di manifestare la vostra opinione perché sono convinto che allievi e insegnanti crescono umanamente e insieme in un intero anno scolastico.


6) (Anita): Cosa pensa degli scrittori che scalano le classifiche dei libri più venduti solo perché sono molto seguiti sui social?

«Prima di tutto bisogna chiarire che i veri scrittori non hanno bisogno di follower o di like. Se la loro opera è valida lascerà un segno nelle coscienze. Amélie Nothomb, una scrittrice che amo in modo particolare, non ha alcun profilo social e noi lettori continuiamo a godere delle sue opere letterarie  anche se non è presente su Facebook o Instagram. Chi si serve principalmente dei social media sono i soliti personaggi televisivi che vendono i “loro” libri scritti però da altri e si rivolgono principalmente a un pubblico di massa non in grado di distinguere un vero libro da una schifezza colossale».


7) (Morena): Quali sono i suoi poeti preferiti e perché?

«L’elenco è abbastanza lungo. Shakespeare, Whitman, Pasolini, Rimbaud, Pozzi, Merini, Szymborska e molti altri. In verità non esiste un perché. Quando leggo i loro versi io ritrovo una parte di me. È una questione di affinità».


8) (Morena): Secondo lei cosa non deve più esistere nella nostra società?

«Eviterò di dire la guerra e la malattia perché risulterei stucchevole. Ripongo invece molta fiducia in voi giovani e nei vostri ideali di cambiamento per modificare le storture di questo mondo. In questa società non deve esserci più spazio per razzismo, omofobia, misoginia e bullismo. Quando vi parlo mi rendo conto che siete già ben consapevoli delle cose orribili che ci affliggono e avverto la vostra ribellione e giusta indignazione. Lottate sempre per ciò in cui credete».


9) (Aurora): Quando ha scritto il suo primo libro?

«Ho pubblicato il mio primo libro nel 2006 e l’ultimo l’anno scorso. In Ciao, Prof! ho raccolto la mia esperienza di insegnante e le vostre riflessioni. L’anno appena trascorso rimarrà impresso per sempre nelle nostre vite. Devo confessare però che da ragazzino ho scritto molti libri ma non li ho ovviamente pubblicati. Ricordo ancora certi titoli e mi rincuora sapere che fortunatamente non vedranno mai la luce».


Cristian Porcino 

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martedì 18 maggio 2021

Ciao Francuzzo


Caro Franco, questa notte ti ho sognato. Volevi salutarmi ma non parlavi. Eri felice e mi hai consegnato un quaderno da leggere per poi sparire come d’incanto. Stamattina al mio risveglio ho appreso questa notizia che mi ha scosso enormemente. Non ci vedevamo da diversi anni e ricordo i momenti trascorsi a casa tua nella nostra città a discutere di molti argomenti. Eri il mio punto di riferimento e lo sapevi. Non amavi ricevere i complimenti e cercavi di salvarti dagli elogi con una battuta. La prima volta che ci siamo incontrati ufficialmente ti diedi del Lei e mi dicesti: “Io sono Franco. Dammi del tu”. All’epoca ero un giovane studente universitario che desiderava scrivere una tesi di laurea sulla tua opera. A causa di incomprensioni con la docente quella tesi non vide mai la luce, ma in compenso nacquero molti libri. Mi avevi messo a disposizione il tuo archivio per consultare il materiale. Mi dicesti: “Cristian, come posso esserti utile?”. Ero così felice di conoscerti che mi batteva forte il cuore. Ci recammo a casa tua con un amico comune. Era una domenica di maggio e ricordo come cercasti subito di mettermi a mio agio parlando delle mie passioni. Il nostro primo incontro si concluse con te che mi cantavi mentre scendevo le scale il pezzo che io adoravo di Donatella Moretti Quando vedrete il mio caro amore. A questo seguirono diversi incontri e l’ultimo quando ti consegnai la copia del mio libro I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero. Il 17 settembre del 2017 ero presente al tuo ultimo concerto. In quell’occasione hai salutato la tua città e noi, ammiratori e amici. Tu credevi molto nella forza dei sogni e mi consigliasti la lettura di alcuni libri specifici. È così strano pensare di averti rivisto per l’ultima volta proprio  in un sogno. Adesso Franco so che sei felice perché sei libero dal dolore. Per sentirmi meno triste ascolto i versi de Le nostre anime in cui cantavi: 

Le nostre anime

Cercano altri corpi

In altri mondi

Dove non c'è dolore

Ma solamente

Pace

E amore

Amore”.

Ciao Francuzzo 

©️ Cristian Porcino

lunedì 17 maggio 2021

Basta Omofobia!

 


Oggi è la giornata internazionale contro l’omofobia, bifobia e transfobia. Un sondaggio condotto dal settimanale L’Espresso ha rilevato che in Italia 3 persone su 4 hanno paura di tenersi per mano perché temono di essere investiti dall’odio omofobico. Una toccante poesia di Konstantinos Kavafis si conclude con queste parole: “Più avanti – in una società perfetta – apparirà di certo qualcun altro che mi somigli e agisca da uomo libero”. Noi non viviamo certamente in una società perfetta ma sicuramente più evoluta e aperta di quella in cui viveva il poeta. I versi di Kavafis dopo ben 113 anni ci inchiodano alle nostre responsabilità civili. Gino Strada ha affermato che “I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi”. 

La mancanza di tutele legislative genera negli adolescenti un malessere esistenziale gravissimo. Come ha detto in un’intervista Alessandro Zan: “L’incultura dominante fa anche questo: ruba ai giovani Lgbtq+ i momenti dei primi amori, delle prime infatuazioni. Momenti che non tornano più”. 

Proprio per evitare questo dobbiamo batterci per cancellare l’omofobia dalla nostra subcultura.  

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato che lo Stato deve: «garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perché ciò sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di sé. La capacità di emancipazione e di autonomia delle persone è strettamente connessa all’attenzione, al rispetto e alla parità di trattamento che si riceve dagli altri».

Dunque attiviamoci seriamente per contrastare il pregiudizio e l’ignoranza dalle nostre vite.

Nella foto il meraviglioso manifesto creato da una mia allieva, Jennifer, in occasione di questa giornata. 


Cristian Porcino 

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domenica 9 maggio 2021

“La grande Filosofia per «menti curiose»” di Luciano De Crescenzo

 


(“La grande Filosofia per «menti curiose»” di Luciano De Crescenzo, pp. 246, Mondadori, 
€ 16,90).

A quasi due anni dalla scomparsa di Luciano approda in libreria un volume che raccoglie la storia  di 50 filosofi. Ogni pensatore raccontato da De Crescenzo è impreziosito dai disegni di Paolo D’Altan, illustratore di fama internazionale. In questa raccolta troviamo i filosofi più famosi spiegati in modo semplice dal più grande divulgatore di filosofia  di tutti i tempi. Prima di Luciano De Crescenzo tale disciplina era destinata a pochi eletti, ma grazie alla sua formidabile intuizione i lettori di tutto il mondo riuscirono finalmente a familiarizzare con Socrate e compagnia bella. Non dimentichiamo che i suoi libri sono stati tradotti in 21 lingue, e nel 1994 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Atene. Come scrive l’autore: “A volte la filosofia può essere anche divertente e di facile comprensione. Alcuni filosofi in particolare, dopo un po’ che ci sei entrato in confidenza, ti risulteranno così familiari che finirai per scoprirci delle rassomiglianze perfino con le persone del tuo ambiente”. In definitiva un libro da non perdere assolutamente. 

Cristian Porcino

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