mercoledì 21 novembre 2018

Il coraggio delle idee

Il 2018 volge al termine e ad oggi sono più di 70 le donne assassinate in Italia proprio perché donne. I continui e recenti avvenimenti mi hanno spinta a leggere il libro “Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne” e a sottolineare l’importanza e l’urgenza di quanto ben espresso dall’autore.
Ho divorato il libro in pochi giorni poiché il saggio ha una scrittura semplice ed avvolgente allo stesso tempo.
Il contesto storico in cui viviamo continua ad alimentare fenomeni non più isolati di omofobia e violenza sulle donne. Noi donne lottiamo continuamente per affermarci in una società di stampo patriarcale che non conosce vergogna. Portiamo avanti una rivoluzione non solo per noi ma per le nostre figlie e i nostri figli. Proprio per questo ho apprezzato il coraggio di Cristian A. Porcino Ferrara nel tributare un omaggio sentito alla battaglia quotidiana di noi donne contro preconcetti e stereotipi consolidati da secoli. Una battaglia che non conosce sosta perché ad ogni legislatura e in ogni parte del mondo c’è sempre un decreto legge o un politicante che tenta di limitare o annientare diritti già acquisiti. Ma i diritti non appartengono ad una categoria o una corrente politica bensì al genere umano. Pertanto vigiliamo costantemente per non permettere mai a nessun altro di gestire non solo il nostro corpo ma la nostra mente e i nostri diritti.
“I diritti umani sono i diritti delle donne e i diritti delle donne sono diritti umani, una volta per tutte” (Hillary Clinton).

Caterina Castiglione

giovedì 8 novembre 2018

“Il volo dell’Aquila” di Jiddu Krishnamurti

(“Il volo dell’Aquila” di Jiddu Krishnamurti, Edizioni Il Punto d’Incontro, pp. 185, € 12,90).

Il libro raccoglie alcune conferenze che Jiddu Krishnamurti tenne nel 1969 a Londra, Parigi, Saanen e Amsterdam. Il filosofo indiano attacca le sovrastrutture che appesantiscono le nostre esistenze. Il nostro modo di agire e pensare è il frutto di una serie di condizionamenti imparati sin da piccoli. A causa di ciò non riusciamo più a vivere e riproduciamo nella quotidianità un modello malsano. Oggi facciamo parte di un contesto sociale in cui è necessario definirsi, catalogarsi per essere pienamente accettati. In qualche modo se non ti definisci non esisti! Krishnamurti ci ricorda che noi non sappiamo proprio nulla di noi stessi, e di conseguenza non possiamo nemmeno vivere con consapevolezza. È importante comprendere che: “Per indagare ci deve essere la libertà di osservare; ci deve essere la libertà dal pregiudizio, da deduzioni, concetti, ideali, preconcetti”.
In definitiva una lettura assolutamente consigliata.

Cristian Porcino

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mercoledì 7 novembre 2018

“Mostri: la storia e le storie” di Lorenzo Montemagno Ciseri

(“Mostri: la storia e le storie” di Lorenzo Montemagno Ciseri, Carocci, pp. 191, € 15,00).

Fin dalla notte dei tempi l’essere umano ha avvertito la necessità di creare dei mostri in cui credere per esorcizzare le proprie paure. La mitologia, le religioni hanno dato vita a figure mostruose da temere o venerare a seconda dei casi. Alle figure frutto dell’invenzione si contrappongono però esseri in carne ossa generati da madre natura. Lorenzo Montemagno Ciseri si occupa di ripercorrere la storia della teratologia e lo fa con un’opera divulgativa davvero impeccabile. Come scrive l’autore nel libro: “Potrebbe sembrare banale ma è proprio così. Ogni mostro è vero a metà, come le favole; dipende tutto dalla prospettiva dalla quale lo osserviamo e dalla nostra volontà di crederci”. In una società in cui si invocano continuamente mostri inesistenti per nascondere le mostruosità dell’anima mi sovviene il testo di una canzone di Giorgio Gaber che fa: “I mostri che abbiamo dentro silenziosi e insinuanti sono il gene egoista che senza complimenti domina e conquista (...) La nostra vita civile la nostra idea di giustizia e uguaglianza la convivenza sociale è minacciata dai mostri che sono la nostra sostanza”.
Nel saggio in questione troviamo una lunga sequela di volti e di corpi mostruosi come l’uomo elefante, i gemelli Colloredo, il mitico Polifemo, la chimera e molto altro.
In definitiva un libro da non perdere assolutamente.

Cristian Porcino

® Riproduzione riservata

martedì 6 novembre 2018

“Per un bacio d’amor” di Ranieri Polese

(“Per un bacio d’amor” di Ranieri Polese, Archinto, pp. 128, € 14,00).

Il saggio di Ranieri Polese ricostruisce la presenza dei baci nella canzone italiana. L’autore esamina diversi brani musicali che coprono un arco temporale che va dal 1920 ad oggi. I testi delle canzoni di un tempo rivelano una forte connotazione sessista e machista, e l’assoluta predominanza di stereotipi e pregiudizi riguardo l’universo femminile. Purtroppo dispiace non trovare nell’accurato e interessantissimo volume di Polese nessun riferimento a Renato Zero, uno dei cantautori più importanti della nostra musica. Mi sovviene il ricordo di almeno tre brani in cui Zero ha raccontato di baci: Motel, l’Italiana e Ambulante, e riguardo la masturbazione: Amaro Medley e Fai da te.
Come scrive nella prefazione l’autore: “In realtà i baci, come le lucciole, non sono scomparsi del tutto (del resto Sanremo non esaurisce tutta la produzione di canzoni). Il bacio, però, ha perso la sua centralità nel discorso amoroso per parole e musica, quella che ha avuto nel periodo 1930-1970, quando non c’era quasi canzone d’amore senza bacio”.
Alla fine del libro trovate tre deliziose interviste a Giuseppe Antonelli, Marta Boneschi e Federico Moccia.
Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino

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