sabato 21 agosto 2021

“Tu non sai quanto è ingiusto questo Paese” di Pino Aprile


 (“Tu non sai quanto è ingiusto questo Paese” di Pino Aprile, Libreria Pienogiorno, pp. 218, € 16,90).

Il nuovo libro di Pino Aprile denuncia le varie forme di discriminazione presenti in Italia. I governanti dimostrano sempre più di ignorare i problemi che affliggono il popolo italiano. Scrive Aprile che la peggiore forma di disuguaglianza è “quella di riconoscimento, il sentirsi esclusi dal futuro, chiusi nella propria cella sociale”. Noi italiani siamo i cittadini europei con meno diritti in assoluto. Anni e anni di politiche scriteriate hanno ucciso il futuro dei giovani e li hanno spinti ad espatriare per cercare fortuna e dignità all’estero. La condizione femminile è senza alcun dubbio la peggiore in Europa e i continui tagli e gli scarsi investimenti nell’Istruzione dimostrano il lento declino dell’Italia. Ovviamente tutto peggiora se si è nati al Sud! 

Come scrive l’autore: “L’Italia è un Paese governato con ferocia, dove il privilegio di pochi si nutre del dolore di molti”. 

Aprile inchioda i lettori alle proprie responsabilità e li invita a battersi per cambiare le sorti del proprio Paese.

Ci possono essere momenti in cui siamo impotenti a prevenire l'ingiustizia, ma ci non ci deve mai essere un momento in cui manchiamo di protestare” Elie Wiesel.

In definitiva un libro da leggere assolutamente. 

Cristian Porcino

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mercoledì 18 agosto 2021

Chiacchierata - Intervista sul Decreto Zan e sul Gender con Cristian A. Porcino Ferrara

 


1) Giuseppe Scano: Indipendentemente  da  credente  o non credente, visto  che sei  un filosofo  e un docente, voglio chiederti cosa ne  pensi di queste assurde  dichiarazioni:  << Mai andare oltre quello che ci è stato consentito, altrimenti si perde il concetto di essere umano >>. Così la senatrice della Lega Antonella Faggi ha concluso il suo intervento nel corso della discussione generale sul Ddl Zan nell'aula del Senato. <<Se il Signore ci avesse voluto così molteplici, così diversi, avrebbe fatto in modo che da soli potessimo cambiare il nostro sesso e il nostro modo di fare. Invece non siamo così - ha detto Faggi - Noi siamo come Dio ci ha fatto e dobbiamo accettarci. Non possiamo spingerci oltre, mai spingersi oltre la natura >> ?

Cristian A. Porcino Ferrara: «Solitamente ci si nasconde sempre dietro a un Dio per affermare delle assurdità cosmiche. Le religioni, tutte, hanno contribuito ad avvelenare il pensiero umano. Vedi i talebani che sono ritornati in Afghanistan, i nazisti che dicevano “Gott mit uns - Dio è con noi” e il motto fascista “Dio, patria e famiglia”. Marx sosteneva che “Ogni cosa glorifica Dio vanifica l’uomo”. Il concetto di natura è quasi sempre utilizzato in modo inappropriato e in contesti poco calzanti. Il compianto Gino Strada affermava che i diritti devono essere uguali per ogni essere umano altrimenti diventano privilegi. I limiti che non devono essere oltrepassati sono stati creati proprio da quei soggetti che non volevano e non vogliono in alcun modo raggiungere una parità in ambito di diritti civili e sociali. 

La disuguaglianza e la discriminazione sono per molti individui un valido carburante per alimentare la loro propaganda d’odio di stampo fascista. L’ignoranza è una brutta bestia! Diceva bene Margherita Hack quando affermava che: “Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà” ». 

2) Giuseppe Scano: <<Secondo le femministe della vecchia guardia contrariamente al neo femminismo o  il femminismo intersezionale (vedi  il  mio contatto Alice  Merlo) andrebbe separata l'identità di genere (il cosiddetto gender) dal sesso, tu che ne pensi ? >>.

Cristian A. Porcino Ferrara: «Noto con rammarico che chi non condivide alcuni aspetti del Ddl Zan si è arroccato ormai su posizioni ideologizzate. Intavolare un dialogo con qualcuno presuppone l’intenzione di ascolto e io non vedo in certi ambiti alcun interesse in tal senso. Chi ostacola l’approvazione di questo disegno di legge si rende purtroppo complice dei crimini d’odio. Certi esponenti politici italiani guardano con benevolenza alle politiche omofobe e misogine di Russia, Polonia e Ungheria. L’approvazione della legge Zan segnerebbe uno spartiacque tra chi è in prima linea per la difesa dei suoi cittadini e chi invece reprime e annienta tutto ciò che non rientra in uno stereotipo tradizionale di stampo eteronormativo. Bisogna tenere presente che quando nasciamo non abbiamo un genere ma un sesso. In molti hanno una gran confusione in testa su questi termini e li utilizzano erroneamente come sinonimi. 

A tal proposito vi consiglio la lettura di un libro illuminante scritto dalla sociologa Graziella Priulla “C’è differenza”».