venerdì 19 luglio 2013

“Il crimine paga sempre” di Charles Bukowski

(“Il crimine paga sempre” di Charles Bukowski, Guanda Editore, pp. 170, € 14,00). Charles Bukowski trasporta in versi le riflessioni sulla propria esistenza terrena. Da un letto d’ospedale, l’autore ripercorre alcune tappe umilianti e dolorose che lo hanno accompagnato in vita: l’emarginazione sociale, l’alcolismo, la povertà, la malattia che lo ha segnato nel corpo ma non nello spirito. Bukowski, un artista estremo che ha passato gran parte del suo tempo a sfidare ogni convenzione sociale, ci regala delle parole che sono come frecce scagliate dritte per centrare il bersaglio. Cinico, irriverente, poco sentimentale ma non per questo meno toccante, “Il crimine paga sempre” è uno di quei libri che non si potranno dimenticare facilmente, ma andranno ad arricchire la collezione universale di opere dello spirito della creatività umana. “Altri giorni buttati, giorni trafitti, giorni evaporati. Altri giorni sprecati, giorni sciupati, giorni sbattuti via, mutilati. Il problema è che i giorni si assommano a una vita, la mia vita”. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

giovedì 18 luglio 2013

“Il caso o la speranza?” di Paolo Flores D’Arcais e Vito Mancuso

(“Il caso o la speranza?” di Paolo Flores D’Arcais e Vito Mancuso, Garzanti, pp. 153, € 14,00). “Il caso o la speranza?” è una disputa filosofica d’altri tempi, con due interlocutori d’eccezione, un filosofo e un teologo. Paolo Flores D’Arcais, ateo convinto, pensa che il mondo non ha una finalità precostituita e che le domande della vita possono essere spiegate dalle diverse scoperte scientifiche. Vito Mancuso, invece, crede che né la religione né la scienza, possono fornire risposte certe ai dilemmi esistenziali. Mancuso sostiene che ognuno di noi è una parte d’universo e che l’essere umano condivide una comunanza ontologica con il mondo; solamente comprendendo questo, si può compenetrare l’Essenza della vita e capire che siamo creature immerse nel mistero. Un dibattito - come recita il sottotitolo - senza diplomazia teso a dimostrare l’importanza del dialogo nella società contemporanea. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

“Solo le montagne non si incontrano mai” di Laura Boldrini

(“Solo le montagne non si incontrano mai” di Laura Boldrini, Rizzoli, pp. 178, € 16,00). Il libro di Laura Boldrini narra la storia di Murayo, una ragazza nata in Africa ma successivamente adottata da genitori italiani. “Solo le montagne non si incontrano mai” è un testo ricco di speranza e positività; certamente toccante e veritiero, in quanto l’autrice prima di diventare Presidente della Camera dei Deputati è stata per anni portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Nella sua realtà quotidiana Laura Boldrini ha vissuto sulla propria pelle il malessere e l’indignazione per la sorte dei perseguitati. La vita di Murayo sospesa fra la ricerca delle proprie origini africane e del padre Mahad che la credeva morta, si concilia con l’amore per la Sicilia che le ha donato un’altra esistenza e una nuova famiglia. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

mercoledì 10 luglio 2013

“Di tutto resta un poco” di Antonio Tabucchi

(“Di tutto resta un poco” di Antonio Tabucchi, Feltrinelli, pp. 300, € 20,00). “Di tutto resta un poco” è l’ultimo libro di Antonio Tabucchi. Il volume curato da Anna Dolfi raccoglie diversi saggi, prefazioni e articoli apparsi su moltissimi giornali stranieri e italiani. L’autore di “Sostiene Pereira” e “Notturno Indiano” è scomparso prematuramente nel marzo del 2012 nella sua amata Lisbona. Il testo pubblicato postumo è stato consegnato alle stampe dallo stesso autore. Tabucchi, narratore eccelso ed attento scrutatore del reale, ci restituisce con le sue analisi la dimensione fantastica dell’ Essere e dei piccoli accadimenti quotidiani. Egli s’interroga sul ruolo della scrittura, sul valore della letteratura; ci racconta del suo amore per il cinema, i film di Fellini e Almodóvar, i suoi autori preferiti come Pessoa, Pasolini e Gadda e tanto altro. Come scrive lo stesso autore: “La letteratura non è stanziale, è nomade. Non solo perché ci fa viaggiare attraverso il mondo, ma soprattutto perché ci fa attraversare l’animo umano”. In conclusione “Di tutto resta un poco” è un testo da tenere sempre vicino per riassaporare l’arguzia e l’intelligenza di uno scrittore di qualità apprezzato in tutto il mondo. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

lunedì 1 luglio 2013

“Garibaldi era comunista” di Luciano De Crescenzo

(“Garibaldi era comunista” di Luciano De Crescenzo, Mondadori, pp. 160, € 17,00). Il nuovo libro di Luciano De Crescenzo parte da un presupposto molto importante. Sui banchi di scuola abbiamo imparato a conoscere la vita e le imprese di grandi condottieri, re e imperatori senza pensare a loro come semplici esseri umani. Infatti “Garibaldi era comunista” racconta la vita di alcuni personaggi storici come: Adriano, Nerone, Lorenzo il Magnifico, Napoleone, etc, per restituirgli quella realtà esistenziale di cui spesso i libri di testo sono privi. Grazie all’umorismo di sempre, lo scrittore napoletano riesce a fare amare ai giovani studenti anche i protagonisti più ostici e negativi della storiografia mondiale. Come scrive lo stesso De Crescenzo: “Il guaio è che da studenti ci siamo abituati a vedere i personaggi storici in maniera semplificata. Alcuni ci sembrano buoni come il pane, pronti a lottare ogni giorno per il bene e per i deboli, in ogni momento generosi e coraggiosi, altri ci sembrano invece personaggi terribili, crudeli, che godono come pazzi soltanto quando vedono soffrire il prossimo. Siamo seri, le cose non possono stare proprio così”. Attraverso dei colloqui immaginari con i grandi della Storia, l’autore realizza un saggio divertente e accattivante, utile a chiunque desideri osservare il passato da una prospettiva originale e non stereotipata. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata