lunedì 25 settembre 2017

L'elzeviro del filosofo impertinente


Anche i programmi televisivi possono contribuire ad accrescere il senso civico degli individui. Le rivoluzioni sociali talvolta transitano prima dai salotti catodici, e subito dopo si concretizzano in manifestazioni e cortei per ottenere il pieno riconoscimento dei propri diritti. Il talk show di Maria De Filippi Uomini e donne ha contribuito non poco a sdoganare il tema dell'omosessualità in una fascia oraria seguitissima dai giovani, ma soprattutto dai meno giovani. L'inserimento del trono gay all'interno del programma ha fatto comprendere al pubblico l'assoluta normalità dell'amore tra persone dello stesso sesso. In amore le dinamiche affettive non conoscono differenze legate all'orientamento sentimentale e sessuale delle persone coinvolte. Etero e gay amano allo stesso modo. Nel 1977 Roland Barthes, filosofo francese, ha affermato che: "ll sentimento amoroso è un sentimento unisex, come i jeans e i capelli, adesso. Ai miei occhi è molto importante (...) Penso che si ritroverà esattamente la stessa tonalità nell’uomo che ama una donna, nella donna che ama un uomo, nell’uomo che ama un uomo e nella donna che ama una donna". Maria De Filippi ha ben compreso questo principio, e difatti ha deciso di combattere il pregiudizio omofobico in TV scardinando i soliti luoghi comuni. L'omofobia si combatte anche in televisione azzerando i soliti cliché legati al mondo lgbt. Come ha dichiarato la stessa conduttrice: "Io non ho fatto il trono gay per una comunità gay risolta nella vita che non ha bisogno della De Filippi che la rappresenti, ma per tanti ragazzini che chiedevano aiuto a 'C’è posta' per dichiararsi in casa o perché discriminati a scuola. Dalla televisione conosci e impari. Io vivo in una realtà ovattata, in una città come Roma, ho tanti strumenti e fortune. In altri paesini sperduti d’Italia è più difficile spiegare e capire le cose". Ovviamente la televisione non è l'unico luogo per parlare di omofobia ma sono ben accette tutte le modalità pensate per educare un pubblico numeroso e di stampo tradizionalista. Se sai di condurre uno spettacolo seguito da milioni di persone puoi assumerti anche la responsabilità di cambiare la prospettiva di certa gente e combattere i loro stupidi pregiudizi. Una responsabilità che Maria De Filippi, a differenza di altri colleghi e colleghe, si è assunta già da diversi anni e in altri suoi programmi (pensiamo ad alcune puntate di C'è posta per te e le coreografie di Amici). Pertanto anche se non appartengo al pubblico che segue Uomini e donne mi sento di elogiare la sensibilità umana di Maria De Filippi.

Cristian Porcino

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lunedì 18 settembre 2017

La Messa Arcaica di Franco Battiato al Teatro Greco Romano di Catania


Qualche anno fa, mentre passeggiavo per le strade di New York, vidi esposto in un negozio di dischi la Messa Arcaica di Battiato. Il cd del compositore etneo era proprio accanto all'ultimo lavoro di Jordi Savall. Acquistai immediatamente la messa Arcaica per ascoltarla in un contesto urbano che apparentemente strideva con l'opera di Franco. Per immergermi ancor più nel mood dell'opera mi recai in un luogo altrettanto speciale. Indossai le cuffie e misi il cd nel riproduttore portatile e visitai la cattedrale di Saint John the Divine. Fu un'esperienza meravigliosa. Ieri sera al concerto di Franco Battiato ho provato quasi la stessa emozione. Per l'occasione il cantautore siciliano si è esibito accompagnato dal Coro e dall'orchestra del Teatro Massimo Vincenzo Bellini. Chi si trovava in quel luogo ha avvertito un flusso di energia sacra dipanarsi fra le mura del Teatro Greco Romano di Catania.

La messa Arcaica diffondeva nell'aria le sacre sinfonie del tempo. Uno scenario storico per un appuntamento memorabile. Prima dell'inizio della seconda parte è intervenuto Juri Camisasca che ha cantato, fra l'altro, Il Carmelo di Echt dedicato alla filosofa e santa cattolica Edith Stein morta nel campo di concentramento di Auschwitz. Nella seconda parte Battiato ha proposto alcune canzoni del suo repertorio mistico come L'ombra della luce, Lode all'inviolato, E ti vengo a cercare etc., per poi concludere la serata con l'attesissima La cura.

Uno spettacolo che ha rigenerato tanto lo spirito quanto il corpo dei presenti. L'evento chiude l'ottima stagione estiva allestita dal Teatro Massimo Bellini al Teatro Greco Romano. Infine Battiato si è congedato dal pubblico con un caloroso bacio inviato dal palco ai suoi numerosi ammiratori. "Pregare non è facile... e, come diceva il grande mistico, Abd Al Ǭadir, 'Di una preghiera arriva solo quello che si comprende' " (F.B).


Cristian Porcino

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mercoledì 13 settembre 2017

Franco Battiato in concerto - Messa Arcaica - domenica 17 settembre ore 21, Teatro Greco Romano di Catania

Comunicato stampa

FRANCO BATTIATO E LA SUA MESSA ARCAICA
UN GRANDE EVENTO PER CONCLUDERE LA RICCA STAGIONE ESTIVA
ALLESTITA DAL TEATRO MASSIMO BELLINI DI CATANIA AL TEATRO GRECOROMANO


Il 17 settembre, alle ore 21, al Teatro Greco Romano il compositore e cantautore etneo
eseguirà la rara "Messa Arcaica" e le sue più belle canzoni con il Coro e l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini




CATANIA - Franco Battiato torna, per una serata eccezionale che si terrà al Teatro Greco Romano di Catania il 17 settembre alle ore 21, su una delle sue creazioni musicali più intense, la “Messa Arcaica”, alla quale abbinerà, nella seconda parte del concerto, le più belle canzoni del suo repertorio.
Battiato si esibirà insieme all'Orchestra e al Coro del Teatro Massimo Bellini. Si tratta di un atteso, autentico evento che chiude la lunga e ricca stagione estiva programmata al Teatro Greco Romano di Catania proprio dal Teatro Massimo Bellini: un cartellone aperto in giugno con le tre entusiasmanti serate di Carmen Consoli e proseguito con i concerti sinfonici e l'applaudito allestimento della "Tosca" di Puccini. Per finire con la performance del compositore e cantautore etno, che da decenni domina la scena internazionale.
Composizione per soli, coro e orchestra, “Messa Arcaica” è stata pubblicata originariamente su album nel 1994 dopo essere stata rappresentata l’anno precedente in due occasioni, un’anteprima nella Chiesa di S. Bernardino a L’Aquila e una prima ufficiale ad Assisi nella Basilica di San Francesco, in occasione della giornata mondiale della pace. Nonostante negli anni siano seguite altre rappresentazioni, “Messa Arcaica” rimane un momento molto particolare della produzione dell’artista catanese. Divisa nelle partizioni canoniche (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei), è probabilmente l’opera più tradizionale composta da Battiato, specialmente nelle parti corali e sinfoniche. Un lavoro che segnava l’approdo definitivo a una forma classica, riuscendo allo stesso tempo a conferire nella spazialità e nella cadenza il respiro di un portamento musicale aperto, rodato fin dai tempi dei dischi di ricerca degli anni ’70.
Nelle parole di Battiato “un’esperienza estremamente significativa nel mio percorso artistico”, fatta di “una ricerca costante della bellezza, dell’armonia, della fluidità delle soluzioni che si muovono all’interno di una Messa”, perché “per comunicare certi sentimenti, certe emozioni, certe opzioni del cuore, è necessario seguire strade ben definite”.

Battiato, alla voce, sarà affiancato dal mezzo soprano Carly Paoli, dal Coro e dall’Orchestra del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, con Gaetano Costa a guidare il Coro e il Maestro Guido Corti a dirigere l’Orchestra, ed i fidati Carlo Guaitoli e Angelo Privitera rispettivamente a pianoforte e tastiere/programmazione.
Quando è stata rappresentata per la prima volta e poi pubblicata “Messa Arcaica” arrivava a coronamento di un periodo in cui la ricerca spirituale di Battiato aveva già generato una serie di canzoni capolavoro, di grandissima intensità, ed in questo senso è consequenziale la seconda parte del concerto del 17 settembre che, introdotta dall’adattamento di Roger Quilter di Come Away, Death sulle parole di William Shakespeare, sarà dedicata ad alcune di queste canzoni, le più importanti, da "E ti vengo a cercare" e "L’oceano di silenzio" tratte da “Fisiognomica” del 1988, a "Le sacre sinfonie del Tempo" e "L’ombra della Luce" che spiccavano in “Come un cammello in una grondaia” del 1991, passando per "Sui giardini della preesistenza" e "Lode all’Inviolato" da “Caffè de la paix” del 1993, insieme a "Stati di gioia" dal più recente “Il vuoto” del 2007 e, a suggellare l’esibizione, altri classici come "Il re del mondo", "L’animale", "La cura".

La “Messa Arcaica” e il suo seguito di canzoni della serata del 17 settembre al Teatro Greco Romano di Catania sono la perfetta prosecuzione per Battiato di una serie di esibizioni che si allontanano sempre di più dalla formula del concerto canonico, veri e propri eventi come il tour con Alice dell’anno scorso o quello con la Royal Philharmonic Orchestra dell’estate che volge al termine, momenti speciali di condivisione con il pubblico da parte di un artista che ha nella ricchezza di contaminazioni ed esplorazioni le più eclettiche e multiformi la cifra caratteristica di un’attitudine umana ancora prima che artistica. Nello specifico sarà l’occasione per entrare a contatto delle zone più alte della ricerca musicale di Battiato, frutto di anni di ricerca ed elevazione spirituale.


Prevendite: www.ticketone.it / www.ctbox.it


I biglietti per la data del 17 settembre al Teatro Greco-Romano saranno presto in vendita con i seguenti prezzi:
- CAVEA SUMMA NUMERATA: € 30,00 + diritto di prevendita
- CAVEA MEDIA NUMERATA: € 50,00 + diritto di prevendita
- CAVEA IMA NUMERATA: € 60,00 + diritto di prevendita.






1^ Parte
FRANCO BATTIATO
LA MESSA ARCAICA
*per soli, coro e orchestra
Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei

Solisti

FRANCO BATTIATO
Voce

CARLY PAOLI
mezzo soprano

CORO E ORCHESTRA DEL TEATRO MASSIMO VINCENZO BELLINI

DIRETTORE DEL CORO
Gaetano Costa

DIRETTORE D’ORCHESTRA
M° Guido Corti

PIANOFORTE
Carlo Guaitoli

TASTIERE E PROGRAMMAZIONE
Angelo Privitera

2^ parte


FRANCO BATTIATO
CANZONI

FRANCO BATTIATO
Voce

DIRETTORE D’ORCHESTRA E PIANOFORTE
M° Carlo Guaitoli

TASTIERE E PROGRAMMAZIONE
Angelo Privitera

ORCHESTRA DEL TEATRO MASSIMO VINCENZO BELLINI

domenica 3 settembre 2017

"Sono tutte stronzate!" di Fabrice Midal


("Sono tutte stronzate!" di Fabrice Midal, Newton Compton, pp. 219, € 10,00).

Fabrice Midal sfata i soliti stereotipi legati alla meditazione, e ci consegna un libro che consola e fortifica. Un saggio potente che scuote il lettore e lo invita a cambiare la propria Weltanschauung. La nostra esistenza è messa a dura prova dalle convenzioni sociali che ci siamo autoimposti. Dietro atti ripetitivi abbiamo offuscato la nostra essenza.
"Meditare, in fondo, è semplicemente essere. Il fatto di fermarsi, di concedersi una pausa, di smettere di correre per rimanere presenti a se stessi, per ancorarsi al proprio corpo. Si tratta di una scuola di vita. Essere non comporta alcuna conoscenza particolare".
Midal accompagna il lettore verso un percorso di riconciliazione con se stesso. Leggere questo libro è un'esperienza entusiasmante e rigenerante. In definitiva un testo assolutamente consigliato.

Cristian Porcino

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sabato 2 settembre 2017

L'elzeviro del filosofo impertinente


Bisogna sempre discernere l'opera dal suo creatore, e non lasciarsi mai trarre in inganno dalla creatura. Mi è capitato di entusiasmarmi per un testo che trasudava da ogni pagina sensibilità e impegno civile, ma conoscendo meglio l'autore mi sono accorto che non possedeva affatto tali doti umane. Era solo civetteria divertita, un tonitruante artificio messo in atto per emozionare il lettore. Come dicevo prima ho conosciuto l'autore e l'ho trovato volgarmente tronfio, vanitoso e superficiale. Il suo libro mi aveva trasmesso un messaggio che non corrispondeva in alcun modo alla persona che lo aveva scritto! Come si può essere al contempo Dr. Jekyll e Mr. Hyde? Io sono ciò che scrivo, e chi mi conosce sa che non sono poi così diverso dal contenuto racchiuso nei miei libri, e più in generale nei miei scritti. Mah! Si vede che appartengo ad una razza in estinzione. Esistono, purtroppo, carogne travestite da attivisti pro umanità che si danno da fare per lisciarsi il pelo davanti allo specchio. Vanesi anche durante l'atto creativo. Dunque non cadiamo nelle trappole sapientemente costruite per abbindolarci con racconti di facciata. Dopotutto, aveva ragione Amleto quando si chiedeva: "Essere o non essere, questo è il problema". Essere, infatti, è il vero problema dell'umanità! Alla prossima cari.

Cristian Porcino

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venerdì 1 settembre 2017

"Totò. Avventure di una marionetta" di Roberto Escobar


("Totò. Avventure di una marionetta" di Roberto Escobar, Il Mulino, pp. 145, € 14,00).

Su Totò si è scritto molto, e vari sono i volumi usciti anche in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa. Fino ad oggi quasi nessuno si era cimentato in una lettura filosofica della maschera di Totò. Roberto Escobar, docente di filosofia politica, costruisce un ritratto originale del personaggio creato dal principe Antonio De Curtis. La fenomenologia di Totò, per quanto complessa e variegata, è affrontata con perizia certosina. Da sempre Luciano De Crescenzo annovera Totò tra i filosofi. Dello stesso parere è Roberto Escobar che definisce Totò come il più grande pensatore del Novecento, una sorta di "filosofo in bombetta". Escobar scrive: "Ecco qual è l'oggetto della nostra indagine: non i film ma il cinema di Totò, inteso come continuum di immagini ed emozioni. In esso, nella memoria che lo costituisce e di cui è costituito, Totò non è protagonista di storie non insegue trame narrative, non è personaggio. Se ci proviamo a definirlo, ci viene spontaneo parlarne come di un'entità in metamorfosi: un uomo-orchestra, appunto, qualcuno o meglio qualcosa che muta continuamente, e che però resta sempre la stessa cosa". In definitiva una nuova edizione di un libro che rende il giusto merito alla figura tragicomica di Totò. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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