giovedì 25 novembre 2021

Diamo voce al silenzio

Vi presento i lavori realizzati dalle mie classi in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne




















domenica 14 novembre 2021

Un insegnante può salvarti la vita


«La lettura del libro di Porcino mi ha emozionato. Anch'io, come i suoi studenti, ho frequentato una scuola professionale e ho capito che un bravo insegnante può davvero cambiarti la vita. La mia docente di lettere però non ci incoraggiava e non si sforzava di coinvolgerci perché, a dir suo, chi non frequentava un liceo valeva intellettualmente ben poco. Questa sua connotazione classista e razzista non mi ha impedito però di inseguire i miei obiettivi. Adesso ho un ristorante e quando posso organizzo nel mio locale delle presentazioni di giovani scrittori. Per questo motivo ammiro gli allievi del professor Porcino perché possono contare su un docente che non si fa guidare dai pregiudizi ma esclusivamente dall'amore per l'insegnamento. Leggere "Ciao, Prof!" è stata un'esperienza formativa. Lo consiglio veramente a tutti coloro che amano emozionarsi.»

(Alberto D.), - Treviso 


Il libro “Ciao, Prof!” è in vendita su Amazon

venerdì 1 ottobre 2021

Bayard Rustin


Ben pochi conoscono Bayard Rustin mentre quasi tutti sanno chi era Martin Luther King. 

Bayard Rustin (1912-1987) ha lavorato a stretto contatto con il reverendo King e lo ha guidato nelle numerose manifestazioni pubbliche che sono entrate ormai nella Storia. 

Bayard Rustin era il suo più stretto collaboratore ma pochi si ricordano di questo. Nei libri dedicati all’opera di Martin Luther King la presenza di Bayard Rustin è del tutto marginale. In America soltanto una scuola porta il suo nome e lo sapete perché? Rustin era omosessuale dichiarato e in una società intrisa di omofobia non si poteva celebrare una persona talmente brillante quanto “scomoda”. Bayard Rustin era un uomo illuminato che aveva frequentato Gandhi e conosceva ampiamente la forza della protesta nonviolenta. Rustin diceva: "Se fai del male agli altri, fai del male a te stesso". La sua azione politica non era rivolta soltanto agli afroamericani ma ad ogni perseguitato. Bayard Rustin viveva il suo orientamento sentimentale in totale libertà e il reverendo King lo sapeva benissimo quando lo scelse come suo braccio destro. Più volte Bayard chiese a Martin Luther King di spendersi in favore delle persone omosessuali ma il reverendo negò il suo appoggio. Quest’ultimo non voleva accostare la lotta per i diritti civili degli afroamericani con quella degli omosessuali. In fondo King era un pastore protestante e i pregiudizi di natura biblica ostacolavano la sua percezione dei fatti. Ovviamente nessuno all’epoca si sarebbe schierato mai apertamente con la comunità Lgbt e di conseguenza King non era il solo ad avere delle riserve sull’argomento. 

Dopo il barbaro assassinio di Martin Luther King l’America conobbe il volto più feroce dell’integralismo religioso omofobo rappresentato da personaggi come Anita Bryant. 

Non dobbiamo dimenticare che Bayard Rustin fu arrestato diverse volte. In quel periodo amare una persona dello stesso sesso era considerato un reato penale punibile con l’incarcerazione. Il suo non essere conforme ai principi eteronormativi lo portò ben presto ad essere emarginato. Egli lavorava dietro le quinte delle manifestazioni di King ma non divenne mai il portavoce di tale battaglie. Alcuni collaboratori del premio Nobel per la pace 1964 desideravano il suo allontanamento perché non volevano associare il proprio nome a quello dell’ “immorale” Rustin. 

Ci furono infatti delle varie incomprensioni con King e perfino alcuni momenti di allontanamento.

Rustin insieme a Walter Naegle, suo compagno di vita, si prodigò per ottenere i diritti civili anche per le persone omosessuali e addirittura li definì come “nuovi negri” da liberare dall’oppressione.  Tale concetto è stato ripreso nel 2015 dal presidente Obama durante la sua visita a Selma in occasione della celebrazione del 50° anniversario della storica marcia voluta da King e Rustin. Obama disse: “La nostra marcia non è ancora finita [...] Siamo i gay americani il cui sangue scorre sulle strade di San Francisco e di New York”. 

Obama nel 2015 ha conferito la Presidential Medal of Freedom postuma a Bayard Rustin. 

Negli anni 80 la piaga dell’AIDS si diffondeva a macchia d’olio nella comunità Lgbt e questo divenne un motivo in più di discriminazione ed emarginazione sociale. Proprio in quegli anni Bayard si spese per far comprendere che non esiste alcuna distinzione perché tutti apparteniamo ad un’unica comunità umana: “Siamo tutti uno!”.

Bayard fu costretto ad adottare il suo compagno perché all’epoca due persone dello stesso sesso non potevano né unirsi civilmente né tantomeno sposarsi. Grazie a questa scelta Rustin riuscì a garantire a Naegle una serie di diritti dopo la sua morte.

Rustin Bayard si spense il 24 agosto 1987 a New York. 

“Quando un individuo protesta contro il rifiuto della società di riconoscere la sua dignità di essere umano, il suo stesso atto di protesta gli conferisce dignità”.


Cristian A. Porcino Ferrara 


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sabato 21 agosto 2021

“Tu non sai quanto è ingiusto questo Paese” di Pino Aprile


 (“Tu non sai quanto è ingiusto questo Paese” di Pino Aprile, Libreria Pienogiorno, pp. 218, € 16,90).

Il nuovo libro di Pino Aprile denuncia le varie forme di discriminazione presenti in Italia. I governanti dimostrano sempre più di ignorare i problemi che affliggono il popolo italiano. Scrive Aprile che la peggiore forma di disuguaglianza è “quella di riconoscimento, il sentirsi esclusi dal futuro, chiusi nella propria cella sociale”. Noi italiani siamo i cittadini europei con meno diritti in assoluto. Anni e anni di politiche scriteriate hanno ucciso il futuro dei giovani e li hanno spinti ad espatriare per cercare fortuna e dignità all’estero. La condizione femminile è senza alcun dubbio la peggiore in Europa e i continui tagli e gli scarsi investimenti nell’Istruzione dimostrano il lento declino dell’Italia. Ovviamente tutto peggiora se si è nati al Sud! 

Come scrive l’autore: “L’Italia è un Paese governato con ferocia, dove il privilegio di pochi si nutre del dolore di molti”. 

Aprile inchioda i lettori alle proprie responsabilità e li invita a battersi per cambiare le sorti del proprio Paese.

Ci possono essere momenti in cui siamo impotenti a prevenire l'ingiustizia, ma ci non ci deve mai essere un momento in cui manchiamo di protestare” Elie Wiesel.

In definitiva un libro da leggere assolutamente. 

Cristian Porcino

® Riproduzione riservata

mercoledì 18 agosto 2021

Chiacchierata - Intervista sul Decreto Zan e sul Gender con Cristian A. Porcino Ferrara

 


1) Giuseppe Scano: Indipendentemente  da  credente  o non credente, visto  che sei  un filosofo  e un docente, voglio chiederti cosa ne  pensi di queste assurde  dichiarazioni:  << Mai andare oltre quello che ci è stato consentito, altrimenti si perde il concetto di essere umano >>. Così la senatrice della Lega Antonella Faggi ha concluso il suo intervento nel corso della discussione generale sul Ddl Zan nell'aula del Senato. <<Se il Signore ci avesse voluto così molteplici, così diversi, avrebbe fatto in modo che da soli potessimo cambiare il nostro sesso e il nostro modo di fare. Invece non siamo così - ha detto Faggi - Noi siamo come Dio ci ha fatto e dobbiamo accettarci. Non possiamo spingerci oltre, mai spingersi oltre la natura >> ?

Cristian A. Porcino Ferrara: «Solitamente ci si nasconde sempre dietro a un Dio per affermare delle assurdità cosmiche. Le religioni, tutte, hanno contribuito ad avvelenare il pensiero umano. Vedi i talebani che sono ritornati in Afghanistan, i nazisti che dicevano “Gott mit uns - Dio è con noi” e il motto fascista “Dio, patria e famiglia”. Marx sosteneva che “Ogni cosa glorifica Dio vanifica l’uomo”. Il concetto di natura è quasi sempre utilizzato in modo inappropriato e in contesti poco calzanti. Il compianto Gino Strada affermava che i diritti devono essere uguali per ogni essere umano altrimenti diventano privilegi. I limiti che non devono essere oltrepassati sono stati creati proprio da quei soggetti che non volevano e non vogliono in alcun modo raggiungere una parità in ambito di diritti civili e sociali. 

La disuguaglianza e la discriminazione sono per molti individui un valido carburante per alimentare la loro propaganda d’odio di stampo fascista. L’ignoranza è una brutta bestia! Diceva bene Margherita Hack quando affermava che: “Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà” ». 

2) Giuseppe Scano: <<Secondo le femministe della vecchia guardia contrariamente al neo femminismo o  il femminismo intersezionale (vedi  il  mio contatto Alice  Merlo) andrebbe separata l'identità di genere (il cosiddetto gender) dal sesso, tu che ne pensi ? >>.

Cristian A. Porcino Ferrara: «Noto con rammarico che chi non condivide alcuni aspetti del Ddl Zan si è arroccato ormai su posizioni ideologizzate. Intavolare un dialogo con qualcuno presuppone l’intenzione di ascolto e io non vedo in certi ambiti alcun interesse in tal senso. Chi ostacola l’approvazione di questo disegno di legge si rende purtroppo complice dei crimini d’odio. Certi esponenti politici italiani guardano con benevolenza alle politiche omofobe e misogine di Russia, Polonia e Ungheria. L’approvazione della legge Zan segnerebbe uno spartiacque tra chi è in prima linea per la difesa dei suoi cittadini e chi invece reprime e annienta tutto ciò che non rientra in uno stereotipo tradizionale di stampo eteronormativo. Bisogna tenere presente che quando nasciamo non abbiamo un genere ma un sesso. In molti hanno una gran confusione in testa su questi termini e li utilizzano erroneamente come sinonimi. 

A tal proposito vi consiglio la lettura di un libro illuminante scritto dalla sociologa Graziella Priulla “C’è differenza”».


domenica 25 luglio 2021

L’ingratitudine

 


«Noi umani vantiamo un’inesistente superiorità intellettiva e morale sulle altre specie. A dire il vero quello che ci contraddistingue è la nostra lucida ferocia. Non è certamente il sentimento dell’Amore a spingerci nel nostro cammino esistenziale ma l’effetto dopante dell’odio e dell’invidia. Disseminiamo lungo la via rapporti falsati e inquinati. Disprezziamo il prossimo e lo riteniamo altro da noi, e ci sentiamo proprio per questo autorizzati a trattare tutti con supponenza. Codardi, spocchiosi, violenti, ingrati, ruffiani e bugiardi utilizziamo i nostri simili per i nostri turpi scopi e non proviamo alcun rimorso nel commettere certe azioni. Quando poi riceviamo l’attenzione o l’aiuto richiesto ringraziamo i nostri attuali benefattori accantonandoli come delle scarpe vecchie. La riconoscenza è un fiore piuttosto raro da trovare. Barattiamo i più nobili rapporti umani per interessi personali e ignoriamo invece il valore sacro dell’Amicizia. Chi dice di volerti bene e di esserti amico: “Non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità;  soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” (1 Cor 13,7). Se questo non avviene non ci troviamo davanti a un rapporto sano ma stiamo sperimentando soltanto un’amicizia tossica. Non permettiamo a nessuno di riversare nella nostra mente contenuti irrazionali e destabilizzanti. Noi non siamo la pattumiera di nessuno! Rivitalizziamo quindi i sentimenti atrofizzati e impegniamoci costantemente per sviluppare la nostra intelligenza emotiva. Soltanto così eviteremo la Catastrofe». Cristian A. Porcino Ferrara ©️

 [Foto  scattata alla National Gallery of Art di Washington, 'Winter (After Arcimboldo)', Philip Haas] 

mercoledì 14 luglio 2021

La prima regola per farsi ascoltare è ascoltare!



 

«Oggi vi parlo dell’ultimo libro scritto da un amico e collega durante l’emergenza sanitaria: Ciao, Prof!. Un titolo alternativo potrebbe essere “Ciao, ragazzi!” perché è proprio un libro che parla anche dei suoi alunni e si rivolge a loro con tenerezza e saggezza, invogliandoli a esprimere un’opinione come pochi riescono a fare. L’autore senza tanti giri di parole va dritto al sodo esprimendo egli stesso la sua opinione e spronando gli allievi a fare la stessa cosa su argomenti importanti e attualissimi come il bullismo, la violenza sulle donne e di genere, i diritti civili, il razzismo, il peso delle parole… argomenti da sempre cari a Porcino, presenti in tanti suoi saggi e che al giorno d’oggi sono visti, purtroppo, ancora come tabù. Per i temi trattati parte sempre dalla storia antica, sua grande passione, ma per catturare l’attenzione e far riflettere gli allievi, rapporta tutto ai giorni nostri e prendendo spunto da fiction, serie tv, romanzi, film, personaggi amati dai giovani, senza usare espressioni ostiche, spinge a interessarsi alla materia arrivando dritto al cuore. Segue questo percorso in aula, ma ancor di più durante la pandemia che ha travolto e stravolto le nostre vite. Durante la DaD per appassionare e interessare gli allievi, quale modo migliore se non quello di proporre e analizzare testi musicali o parlare di un film “immedesimandosi” e stimolando la creatività e la libertà di pensiero? L’autore fa riflettere e invita a riflettere, in libertà e dando spazio a opinioni svariate e personali, senza  giudicare, facendo sentire importanti i ragazzi, a cui si chiede di esprimere il “loro” pensiero e non quello che gli altri vogliono sentire. Un modo intelligente e piacevole per restare vicini ai propri allievi in un periodo difficile e di distanziamento sociale. Magari avessimo avuto dei Proff. così!».


Viviana Cosentino (giornalista) 


Il libro Ciao, Prof! è in vendita su Amazon

domenica 4 luglio 2021

Insegnando impariamo!


I giovani non sono abituati ad essere realmente ascoltati in classe, e quando provano ad esprimere liberamente un loro pensiero vengono zittiti da un sistema gerarchico che pone al di sopra di tutto l’autorità degli insegnanti considerati custodi del sapere acquisito e quindi dato. Io non agisco così. Insegnare per me è condivisione e fascinazione. Non impongo nulla ai miei allievi e cerco sempre di stimolare il loro spirito critico attraverso il dialogo. Jean-Jacques Rousseau sosteneva che: “Per insegnare il latino a Giovannino non basta conoscere il latino, bisogna soprattutto conoscere Giovannino”. Nessuna preparazione, per quanto ottima, ci esonera dal conoscere i nostri allievi. Ascoltarli è un dovere e un’occasione per crescere umanamente e professionalmente. 

Cristian A. Porcino Ferrara ©️

domenica 27 giugno 2021

Oltre la tolleranza


Non esiste parola peggiore di tolleranza. Io non voglio essere sopportato ma rispettato e accettato. Non voglio nessuna concessione ad esistere. Io non voglio sopportare le persone che non la pensano come me ma ascoltarle. Io voglio condividere, dialogare, comprendere, meditare, accogliere le sfaccettature dell'umano e non tollerarle e di conseguenza discriminarle fingendo di sopportarle. Come diceva James Hillman: «Siamo qui non per capire tutto, ma per apprezzare quello che c’è».

Cristian A. Porcino Ferrara ©️

domenica 20 giugno 2021

Religiosità tossica


Credere in una o più divinità fa parte dell’essere umano. La nostra paura di morire ci spinge a ricercare dei significati che non troviamo nella realtà tangibile. Da non credente non ho mai pensato alla religione come un problema da risolvere per poi disfarmene. (...) Personalmente posso vivere benissimo senza religione, ma non la stragrande maggioranza della popolazione. Mi preoccupano, invece, le istituzioni religiose che si dichiarano rappresentanti terreni di un Dio ed elaborano poi apparati finanziari molto sofisticati e dannosi. Il loro potere si nutre di diktat morali basati su libri che non hanno alcun fondamento scientifico e causano, in tal modo, l’infelicità dei propri fedeli. 

Cristian A. Porcino Ferrara ©️

martedì 15 giugno 2021

“Bufale Bestiali” di Graziano Ciocca


(“Bufale Bestiali. Perché gli animali non sono quelli che crediamo” di Graziano Ciocca, DeAgostini, pp. 189, € 15,90).

Il biologo e divulgatore scientifico Graziano Ciocca smonta meticolosamente alcune delle più note fake news sul mondo animale. Grazie alla sua ironia e alle illustrazioni di Lorenzo De Felici il libro risulta di facile lettura anche per i più piccoli. L’autore ci ricorda che noi umani per secoli ci siamo nutriti di leggende e luoghi comuni per giustificare comportamenti animali incomprensibili. Il coccodrillo non piange di certo perché ha dei sensi di colpa così come i conigli non sono ghiotti di carote e i cigni non cantano prima di morire e molto altro. Come scrive l’autore: “Non venitemi a dire che guardando un documentario non avete mai tifato per la preda inseguita dal predatore. L’ho fatto anche io, è normale. Ma ragioniamoci un po’: qual è il motivo di schierarsi con la gazzella, quando anche lei è una terribile sterminatrice (di piante)? (...) Si tratta in realtà di un fraintendimento dovuto alle proiezioni della nostra mente: pensiamo di essere empatici, ma forse siamo solo superficiali”. 

Dopo la lettura di questo libro lascerete da parte la superficialità e guarderete gli animali con più attenzione. 

In definitiva un libro da leggere assolutamente. 


Cristian Porcino

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lunedì 7 giugno 2021

“Donne al futuro” di AA. VV


( “Donne al futuro” di AA. VV, Il Mulino, pp. 277, € 22,00).

Recentemente un noto esponente politico di destra ha affermato che le donne sono naturalmente portate all’accudimento, mentre gli uomini per discipline tecniche!  Tale soggetto ignora (volutamente?) il percorso di Tabitha Babbitt, Mary Anderson, Josephine Cochrane, Hedy Lamarr, Rita Levi Montalcini, Margherita Hack etc. Donne al futuro risponde in modo impeccabile alle affermazioni cavernicole del politico in questione. Le autrici di questo splendido libro  descrivono tantissime donne che stanno costruendo il nostro futuro: la street artist AliCè, l’architetta Paola Antonelli, la virologa Ilaria Capua, la combattente Ilaria Cucchi, la capitana Sara Gama, la regista Emma Dante e molte altre eccellenze. 

Come scrive Maria Serena Palieri nell’introduzione: “Di fronte a segnali così contraddittori, insomma, non resta che entrare nella fabbrica del futuro. Capire in concreto in quale direzione stia andando il nostro tempo. Sapendo che in molti casi, ancora, il protagonismo femminile è di per sé una novità che muta gli scenari”.

In definitiva un libro che dona speranza.

Da leggere assolutamente. 

Cristian Porcino

® Riproduzione riservata

venerdì 28 maggio 2021

Le allieve intervistano il Prof

 


Alcune allieve del C.I.R.S di Misterbianco hanno deciso di intervistarmi e io ho aderito subito a questa bellissima iniziativa. Grazie ragazze per le vostre domande che denotano una maturità e sensibilità non indifferente.

1) (Morena, Aurora e Anita): Perché ha deciso di insegnare? 

«Ho sempre voluto insegnare. Fin da piccolo dicevo di voler diventare un insegnante e anche molti miei compagni di scuola si ricordano di questo mio desiderio. Mi ha sempre affascinato la condivisione e diffusione del Sapere. A differenza di Gollum de Il signore degli anelli ho trovato il mio tesoro ed ho deciso di condividerlo con voi anziché tenerlo solo per me».


2)  (Aurora): Quando ha capito che le piaceva il mondo della lettura e quanti anni aveva?

«Di preciso non ricordo l’età ma ero molto piccolo. Ero totalmente rapito dai libri e i miei genitori mi regalavano continuamente testi di ogni genere. Vivevo in un ambiente domestico circondato da opere letterarie ed enciclopedie. Per me è stato naturale accostarmi a questi amici silenziosi».


3) (Aurora): Ricorda il primo libro che ha letto?

«Sinceramente non ricordo il primo libro ma con ogni probabilità ho iniziato con Oliver Twist e altri classici della letteratura mondiale».


4) (Anita): C’è mai stato un avvenimento nella sua vita che ha fatto nascere in lei la passione per la scrittura?

«Anche qui tutto risale alla mia infanzia. Ricordo la mia passione per la scrittura e i lunghi temi  che consegnavo alla maestra. Il mio modo di esprimermi passava principalmente attraverso la scrittura. L’incontro costante e quotidiano con i libri ha scatenato in me questa passione. Chi scrive deve essere soprattutto un gran lettore».


5) (Morena): Lei ha un buon modo di interagire con noi allievi e mi chiedevo se ha avuto dei punti di riferimento nel mondo dell’insegnamento oppure no?

«Nella mia carriera scolastica ho incontrato ottimi insegnanti ma anche pessimi docenti. Questi ultimi hanno influenzato molto la mia decisione di voler fare il professore. Non volevo essere come loro e mi sono ripromesso di impegnarmi totalmente per affascinare i miei allievi e non per allontanarli dalla disciplina o dalla scuola. Ritornando alla tua domanda credo di aver avuto dei modelli di riferimento che porto ancora dentro me. Come cantava Franco Battiato in Prospettiva Nevski: “E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire ». Ricordo ad esempio la mia insegnante di lettere delle medie che è stata per me un punto di riferimento importante. Io penso che anche noi insegnanti apprendiamo qualcosa di nuovo da voi e dai vostri pensieri. Vi chiedo sempre di manifestare la vostra opinione perché sono convinto che allievi e insegnanti crescono umanamente e insieme in un intero anno scolastico.


6) (Anita): Cosa pensa degli scrittori che scalano le classifiche dei libri più venduti solo perché sono molto seguiti sui social?

«Prima di tutto bisogna chiarire che i veri scrittori non hanno bisogno di follower o di like. Se la loro opera è valida lascerà un segno nelle coscienze. Amélie Nothomb, una scrittrice che amo in modo particolare, non ha alcun profilo social e noi lettori continuiamo a godere delle sue opere letterarie  anche se non è presente su Facebook o Instagram. Chi si serve principalmente dei social media sono i soliti personaggi televisivi che vendono i “loro” libri scritti però da altri e si rivolgono principalmente a un pubblico di massa non in grado di distinguere un vero libro da una schifezza colossale».


7) (Morena): Quali sono i suoi poeti preferiti e perché?

«L’elenco è abbastanza lungo. Shakespeare, Whitman, Pasolini, Rimbaud, Pozzi, Merini, Szymborska e molti altri. In verità non esiste un perché. Quando leggo i loro versi io ritrovo una parte di me. È una questione di affinità».


8) (Morena): Secondo lei cosa non deve più esistere nella nostra società?

«Eviterò di dire la guerra e la malattia perché risulterei stucchevole. Ripongo invece molta fiducia in voi giovani e nei vostri ideali di cambiamento per modificare le storture di questo mondo. In questa società non deve esserci più spazio per razzismo, omofobia, misoginia e bullismo. Quando vi parlo mi rendo conto che siete già ben consapevoli delle cose orribili che ci affliggono e avverto la vostra ribellione e giusta indignazione. Lottate sempre per ciò in cui credete».


9) (Aurora): Quando ha scritto il suo primo libro?

«Ho pubblicato il mio primo libro nel 2006 e l’ultimo l’anno scorso. In Ciao, Prof! ho raccolto la mia esperienza di insegnante e le vostre riflessioni. L’anno appena trascorso rimarrà impresso per sempre nelle nostre vite. Devo confessare però che da ragazzino ho scritto molti libri ma non li ho ovviamente pubblicati. Ricordo ancora certi titoli e mi rincuora sapere che fortunatamente non vedranno mai la luce».


Cristian Porcino 

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martedì 18 maggio 2021

Ciao Francuzzo


Caro Franco, questa notte ti ho sognato. Volevi salutarmi ma non parlavi. Eri felice e mi hai consegnato un quaderno da leggere per poi sparire come d’incanto. Stamattina al mio risveglio ho appreso questa notizia che mi ha scosso enormemente. Non ci vedevamo da diversi anni e ricordo i momenti trascorsi a casa tua nella nostra città a discutere di molti argomenti. Eri il mio punto di riferimento e lo sapevi. Non amavi ricevere i complimenti e cercavi di salvarti dagli elogi con una battuta. La prima volta che ci siamo incontrati ufficialmente ti diedi del Lei e mi dicesti: “Io sono Franco. Dammi del tu”. All’epoca ero un giovane studente universitario che desiderava scrivere una tesi di laurea sulla tua opera. A causa di incomprensioni con la docente quella tesi non vide mai la luce, ma in compenso nacquero molti libri. Mi avevi messo a disposizione il tuo archivio per consultare il materiale. Mi dicesti: “Cristian, come posso esserti utile?”. Ero così felice di conoscerti che mi batteva forte il cuore. Ci recammo a casa tua con un amico comune. Era una domenica di maggio e ricordo come cercasti subito di mettermi a mio agio parlando delle mie passioni. Il nostro primo incontro si concluse con te che mi cantavi mentre scendevo le scale il pezzo che io adoravo di Donatella Moretti Quando vedrete il mio caro amore. A questo seguirono diversi incontri e l’ultimo quando ti consegnai la copia del mio libro I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero. Il 17 settembre del 2017 ero presente al tuo ultimo concerto. In quell’occasione hai salutato la tua città e noi, ammiratori e amici. Tu credevi molto nella forza dei sogni e mi consigliasti la lettura di alcuni libri specifici. È così strano pensare di averti rivisto per l’ultima volta proprio  in un sogno. Adesso Franco so che sei felice perché sei libero dal dolore. Per sentirmi meno triste ascolto i versi de Le nostre anime in cui cantavi: 

Le nostre anime

Cercano altri corpi

In altri mondi

Dove non c'è dolore

Ma solamente

Pace

E amore

Amore”.

Ciao Francuzzo 

©️ Cristian Porcino

lunedì 17 maggio 2021

Basta Omofobia!

 


Oggi è la giornata internazionale contro l’omofobia, bifobia e transfobia. Un sondaggio condotto dal settimanale L’Espresso ha rilevato che in Italia 3 persone su 4 hanno paura di tenersi per mano perché temono di essere investiti dall’odio omofobico. Una toccante poesia di Konstantinos Kavafis si conclude con queste parole: “Più avanti – in una società perfetta – apparirà di certo qualcun altro che mi somigli e agisca da uomo libero”. Noi non viviamo certamente in una società perfetta ma sicuramente più evoluta e aperta di quella in cui viveva il poeta. I versi di Kavafis dopo ben 113 anni ci inchiodano alle nostre responsabilità civili. Gino Strada ha affermato che “I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi”. 

La mancanza di tutele legislative genera negli adolescenti un malessere esistenziale gravissimo. Come ha detto in un’intervista Alessandro Zan: “L’incultura dominante fa anche questo: ruba ai giovani Lgbtq+ i momenti dei primi amori, delle prime infatuazioni. Momenti che non tornano più”. 

Proprio per evitare questo dobbiamo batterci per cancellare l’omofobia dalla nostra subcultura.  

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato che lo Stato deve: «garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perché ciò sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di sé. La capacità di emancipazione e di autonomia delle persone è strettamente connessa all’attenzione, al rispetto e alla parità di trattamento che si riceve dagli altri».

Dunque attiviamoci seriamente per contrastare il pregiudizio e l’ignoranza dalle nostre vite.

Nella foto il meraviglioso manifesto creato da una mia allieva, Jennifer, in occasione di questa giornata. 


Cristian Porcino 

® Riproduzione riservata

domenica 9 maggio 2021

“La grande Filosofia per «menti curiose»” di Luciano De Crescenzo

 


(“La grande Filosofia per «menti curiose»” di Luciano De Crescenzo, pp. 246, Mondadori, 
€ 16,90).

A quasi due anni dalla scomparsa di Luciano approda in libreria un volume che raccoglie la storia  di 50 filosofi. Ogni pensatore raccontato da De Crescenzo è impreziosito dai disegni di Paolo D’Altan, illustratore di fama internazionale. In questa raccolta troviamo i filosofi più famosi spiegati in modo semplice dal più grande divulgatore di filosofia  di tutti i tempi. Prima di Luciano De Crescenzo tale disciplina era destinata a pochi eletti, ma grazie alla sua formidabile intuizione i lettori di tutto il mondo riuscirono finalmente a familiarizzare con Socrate e compagnia bella. Non dimentichiamo che i suoi libri sono stati tradotti in 21 lingue, e nel 1994 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Atene. Come scrive l’autore: “A volte la filosofia può essere anche divertente e di facile comprensione. Alcuni filosofi in particolare, dopo un po’ che ci sei entrato in confidenza, ti risulteranno così familiari che finirai per scoprirci delle rassomiglianze perfino con le persone del tuo ambiente”. In definitiva un libro da non perdere assolutamente. 

Cristian Porcino

® Riproduzione riservata

venerdì 23 aprile 2021

“Gli aerostati” di Amélie Nothomb


 (“Gli aerostati” di Amélie Nothomb, Voland, pp. 115, € 16,00).

Il ventinovesimo romanzo di Amélie Nothomb rende omaggio ai grandi classici del passato e ai suoi illustri personaggi.              

“Gli aerostati” è senza alcun dubbio l’opera più interessante e importante della bibliografia nothombiana. 

Una studentessa universitaria di nome Ange decide di dare ripetizioni a Pie, adolescente solitario che rifugge ogni contatto umano. L’incontro con i libri e la grande Letteratura cambieranno il modo di vedere del giovane e lo apriranno a nuove e inaspettate emozioni. 

Omero, Stendhal, Kafka ecc., destabilizzeranno il mondo di Pie e lo condurranno ad una consapevolezza di sé non priva di ostacoli.

Nothomb in questo suo ennesimo capolavoro ci dice senza falso pudore che la vera letteratura non è mai indolore. Un buon libro ti scuote e ti aiuta a confrontarti con la realtà circostante. 

Come ricordava Cartesio: “La lettura dei buoni libri è una sorta di conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati”.

In definitiva un libro da leggere assolutamente. 

Cristian Porcino

® Riproduzione riservata

martedì 13 aprile 2021

Didattica a distanza e insegnamento


 Nell’articolo del blogger Giuseppe Scano la mia opinione in merito al caso della studentessa bendata durante l'interrogazione in un liceo veronese. 

L’articolo completo su “ Compagni di strada”. «Più che Dad (didattica a distanza) mi piace definirla DDE (didattica di emergenza). Da più di un anno noi insegnanti ci siamo dovuti confrontare con un nuovo modo di fare lezioni. Sull’esperienza dell’ultimo anno scolastico ho scritto un libro dal titolo “Ciao, Prof!”. In Sicilia da diversi mesi la didattica in presenza è ormai al 75% e di conseguenza passo più tempo a scuola e molto meno in Dad. Per me è di vitale importanza la presenza fisica in classe. Il nostro lavoro si nutre dello scambio diretto tra docenti e discenti. La Dad non scomparirà dal nostro orizzonte ma impareremo a conviverci anche nei prossimi anni. Anche a distanza possiamo coinvolgere i nostri allievi e tentare di costruire un percorso formativo accattivante. Non bisogna mai mortificare gli allievi e in special modo durante un’interrogazione. Per il resto preferisco attendere anche la versione della professoressa prima di esprimermi in merito».

martedì 6 aprile 2021

“Il rock’n’roll con tanta anima” di Massimo Granieri


(“Il rock’n’roll con tanta anima” di Massimo Granieri, Claudiana, pp. 140, € 14,50).

Il maestro Ennio Morricone diceva: “La musica è sicuramente vicina a Dio (...) La musica è l’unica vera arte che ci avvicina veramente al Padre eterno, e all’eternità”. Non sono credente ma ho sempre trovato rifugio nella musica sperimentando attraverso l’ascolto di alcuni brani e autori sensazioni in grado di stimolare la mia spiritualità. Massimo Granieri in questo libro si addentra alla ricerca del divino attraverso l’ascolto e la spiegazione di artisti del calibro di Lucio Battisti, David Sylvian, Coldplay, Nick Cave, David Bowie, Depeche Mode, Patti Smith etc. Granieri da grande appassionato di musica, non a caso è stato definito come il prete deejay radiofonico, accompagna il lettore in una lunga e variegata carrellata di pezzi e autori totalmente diversi fra loro. Come scrive l’autore: “Tirare fuori ciò che non viene detto su Dio nelle canzoni è impresa difficilissima. Mi fermo lì dove l’artista incrocia il Signore perché sollecitato da una rivelazione”. Decifrare le canzoni non è certamente facile, anzi, tutt’altro. Anni fa durante un’intervista Angelo Branduardi mi disse che la sua musica è come un barattolo dove ogni ascoltare introduce un suo personale contributo. Le parole di Branduardi mi hanno ricondotto a quanto sostenuto in questo libro da Granieri: “Ascoltare una canzone e rimanere sospesi tra l’intento dell’autore e la nostra interpretazione, certi di tradire le intenzioni originarie. È questo il destino degli appassionati di musica pop e rock. Veniamo rapiti da un brano e ne contempliamo la bellezza, ma se vogliamo conoscere qualcosa di quella canzone fatichiamo a raccogliere notizie utili”. 

In definitiva un libro da non perdere.

Cristian Porcino

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lunedì 5 aprile 2021

Mauro Biglino incontra i teologi. Cosa dice davvero la Bibbia?

 


(“Mauro Biglino incontra i teologi. Cosa dice davvero la Bibbia?”, Uno Editori, pp. 99, € 12,90).

Questo piccolo libro contiene il resoconto di un evento pubblico organizzato da Uno Editori a Milano il 6 marzo 2016. Per l’occasione sono intervenuti Mauro Biglino (traduttore di ebraico biblico e agnostico), Ariel di Porto (Rabbino capo della Comunità Ebraica di Torino), Mons. Avondios (Arcivescovo della Chiesa Ortodossa di Milano), Daniele Garrone (Biblista e Pastore protestante valdese), Don Ermis Segatti (sacerdote cattolico e docente di Teologia) e Sabrina Pieragostini (giornalista e conduttrice televisiva). Diverse domande popolano il volume: Che cosa sappiamo di Dio e in che modo va letta la Bibbia? È esistito un peccato originale? Come si può credere al Dio violento descritto nell’Antico Testamento? Quali sono le traduzioni della Bibbia più contestate? ecc. Questo prezioso volume cerca di dissipare i dubbi dei lettori e dei fedeli attraverso le diverse visioni confessionali e religiose degli ospiti presenti. Come scrive Prabhat Eusebio nell’Introduzione: “L’onestà intellettuale, la grande sagacia e l’assoluta preparazione culturale libera da preconcetti di Mauro Biglino, e il rispetto assoluto dimostrato dal pubblico durante l’incontro si sono incontrate per la prima volta con gli esponenti delle tre confessioni principali della religione cristiana e un capo rabbino della religione ebraica”.  In definitiva un libro da leggere assolutamente. 

Cristian Porcino

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domenica 4 aprile 2021

“Il padre silente” di Daniela Tuscano


Il padre silente
di Daniela Tuscano è una breve riflessione su Giuseppe di Nazareth uscita proprio in occasione dell’Anno della Famiglia 2021. Il testo è di facile lettura e l’autrice coglie l’occasione per meditare sulla figura paterna nelle società occidentali. L’analisi di Tuscano su Giuseppe  si estende all’umanità e a tutti i perseguitati di ogni genere. L’idea di un padre materno che accompagna il figlio anche attraverso il silenzio è davvero suggestiva. Inoltre ho apprezzato quanto scritto dall’autrice nel libro: «Tanto muoiono solo i vecchi » è il cinico (e mendace) ritornello udito agli inizi della pandemia; la conferma di quella mentalità dello scarto che privilegia soltanto i corpi giovani e sani”. L’indifferenza che circonda spesso la vita degli ultimi è un elemento su cui riflettere.  Il padre silente ci spinge ad una considerazione su una società che rischia di rimuovere dal  proprio orizzonte temporale la misericordia e la semplicità. 
Come scriveva il poeta Camillo Sbarbaro: 

“Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi a me estraneo,

per te stesso egualmente t’amerei”.

In definitiva un libro da leggere assolutamente. 

Cristian Porcino

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Per acquistare il libro scrivete una mail a:  i.dee.editions@gmail.com


giovedì 25 marzo 2021

Il CIRS di Misterbianco celebra il Dantedì

 


📚DANTE-DAY, 25 Marzo 2021

Giornata del sommo poeta La Divina Commedia il più celebre viaggio ultraterreno della Storia. Si è scelto di celebrare il DANTEDI' proprio per riscoprire l'opera del Padre della Lingua Italiana. 👩‍🏫Ringraziamo per l'impegno tutti gli studenti delle classi e in particolar modo i Docenti Romina Barbera e Cristian Porcino 🤩

martedì 23 marzo 2021

Celebrando il Dantedì


Un mio disegno realizzato appositamente per il CIRS di Misterbianco nella settimana del Dantedì. 

venerdì 26 febbraio 2021

“La nostra vita somigliava ad un tappeto magico” di Mario Chiodetti

 


(“La nostra vita somigliava ad un tappeto magico” di Mario Chiodetti, pp. 128, Emme effe, € 15.00).


Vi è mai capitato di prendere in mano un libro cominciare a leggerlo e rendervi conto che questo possa, tra le righe, prendere vita magicamente? Ecco proprio così, un po’ come fare una “passeggiata” fra le parole di questo racconto soprattutto in questo periodo, questi mesi di “reclusione forzata” in casa nostra, dove prendere una semplice boccata d’aria risulta essere davvero un miraggio. Il libro di cui intendo parlarvi racchiude un insieme di racconti ricchi di semplicità, letizia e leggerezza, il tutto rivolto al lettore con estrema attenzione ai dettagli ed ai particolari. A fare da scenario troviamo una Varese degli anni ’70 dove si riesce a “respirare” un confortevole profumo di felicità, innocenza, spensieratezza ma anche un pizzico di malinconia per quegli anni intensi ma gai; nel particolare ci ritroviamo a percorrere le strade di questa città come in un flashback ritornando indietro di 30 anni, con le vie che “videro” sbocciare le prime infatuazione, le prime amicizie, le prime delusioni ma anche le prime esperienze con il complicato approccio al “mondo dei grandi”; il voler tuffarsi ancora una volta lì, dove si è stati bene, un po’ come il citato <<uomo del lampione>> con l’orologio fermo alle 19.45, <<a quella vita di anni prima di colpo interrotta e ricostruita in parte con la memoria >>, perché è proprio così che succede con i ricordi del cuore, rimangono chiusi in quell’angolo della nostra memoria, un po’ sbiaditi si, ma certi che riposti li non verranno mai dimenticati fin quando il treno della vita non <<si fermerà per sempre nel buio di una galleria>>. Autore del tutto è Mario Chiodetti, che tra l’altro ho avuto il piacere di conoscere, proprio in quella Varese che ricorda e racconta e dove tutt’oggi vive; ha lavorato per diversi periodici, collaboratore per pagine culturali, autore di spettacoli teatrali e musicali ma anche appassionato collezionista di dischi. “La nostra vita somigliava ad un tappeto magico” (questo il titolo del libro di cui vi ho parlato) è la sua prima opera narrativa nella quale si evince come un giornalista professionista, fotografo, ricercatore dell’arte, del bello, dell’estroso, qui ricerchi l’essenziale, come a voler remare in quel mare di ricordi; che aspettate? Provate anche voi a tuffarvi ed immaginarlo…


Martina Di Benedetto

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mercoledì 27 gennaio 2021

Le mie allieve ricordano la Shoah

L’anno scorso le mie allieve del CIRS di Misterbianco hanno realizzato questo cartellone per commemorare le vittime dell’Olocausto. In questa giornata vorrei riportare le parole del Rav. Abraham Skorka: "C’è chi sostiene che gli ebrei, con i loro sei milioni di morti, siano solo una piccola parte dei cinquanta milioni di vittime della seconda guerra mondiale. Ma il punto è che gli ebrei non morirono per ragioni politiche. Gli ebrei non facevano parte di un esercito in guerra. Si sarebbe comunque trattato di ragioni ingiustificabili, abominevoli, ma la Shoah fu il tentativo di sterminare un popolo per il semplice fatto di essere tale, per la sua cultura, per la sua fede. (…) Forse è per questo che al massacro è stato dato il nome di Olocausto (…) In ebraico lo chiamiamo Shoah, termine biblico che significa «devastazione», perché sia e rimanga chiaro una volta per tutte di cosa si trattò effettivamente: una devastazione di esseri umani da parte di altri esseri umani".


venerdì 8 gennaio 2021

Angelo Scandura, addio al poeta e amico

 


Non riesco a credere alla tua prematura dipartita. Te ne sei andato in silenzio e senza clamori. Ci siamo conosciuti anni fa e ci siamo scambiati pareri, opinioni e consigli. Ricordo gli incontri e le lunghe telefonate. La tua ipocondria ti rendeva così vulnerabile ma sempre così altamente poetico e vitale. Eri un vulcano di idee e detestavi i lacchè e gli abusivi del mestiere. Mi avevi detto con amarezza e disincanto di avere ancora tante liriche nel cassetto ma di non volerle pubblicare. Il mondo editoriale ti aveva deluso. Ricordo alcune tue poesie inedite e in particolar modo la toccante Alla madre di tutte le guerre. Per assurdi e inspiegabili giochi del destino da qualche anno ci eravamo persi di vista, ma posso assicurarti che resterai per sempre nei miei pensieri. Hai scritto la prefazione del mio libro americano e mi sei stato d’aiuto con le tue riflessioni. Definivi la nostra frequentazione "un’amicizia poetica". Temevi la morte e cercavi di rendere immortale la vita attraverso i tuoi versi così originali. Anche Alda Merini lo aveva notato e lo aveva scritto nella presentazione del tuo libro Il bersaglio e il silenzio. Il filosofo Manlio Sgalambro sosteneva invece che i tuoi versi tendevano all’insostituibile ed aveva ampiamente ragione. Addio Angelo, ultimo poeta. 

Cristian

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venerdì 1 gennaio 2021

Una bella scommessa


La vita è una bella scommessa. Inutile negarlo. 
Il 31 dicembre del 2019 nessuno di noi poteva immaginarsi un 2020 così nefasto. Il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini e ha limitato drasticamente i nostri contatti fisici. Paradossalmente ogni fine anno giochiamo d’azzardo con il destino scommettendo su un nuovo cavallo vincente in grado di esaudire ogni nostro sogno. Tale scommessa si rivela però quasi sempre deludente e non all’altezza delle nostre aspettative. Proprio per tale motivo non mi azzardo nemmeno a fare una previsione per il 2021 o ad augurare i soliti e alquanto patetici auguri che circolano con regolarità ogni capodanno. Mi preme invece invitarvi a riscoprire il valore della gratitudine, e soprattutto vi invito a non smettere mai di sperare in un futuro migliore. Tale speranza si concretizzerà soltanto se ci ricorderemo del principio di reciprocità teorizzato da Kant. Non dimentichiamoci mai la formula che regola le nostre esistenze: Io+Te = Noi. Ripeto spesso ai miei allievi che non esiste nessun futuro se non lavoriamo insieme per il bene comune. Come ha affermato Barack Obama: “O impareremo a convivere, a cooperare e a riconoscere la dignità degli altri o soccomberemo". Il Covid-19 ci ha risvegliato bruscamente dall’apatia morale che regola quotidianamente le nostre esistenze. In pochi mesi ci siamo accorti che la presenza e i gesti di affetto di chi amiamo non sono qualcosa di scontato ma una conquista quotidiana. L’abitudine è nemica della felicità. “Molti dei problemi che affrontiamo oggi riguardano uno squilibrio nel modo in cui sviluppiamo il cuore e la mente. Troppo spesso l'enfasi è rivolta allo sviluppo di un cervello potente nonostante il fatto che come esseri umani abbiamo il potenziale per sviluppare cordialità. Il buon senso ci dice che possiamo essere felici, anche poveri, se siamo anche calorosi, mentre essere benestanti ed egocentrici ci lascia infelici” Dalai Lama.
Vi porgo quindi i miei auguri attraverso i versi di una canzone di Bruce Springsteen che ci ricordano il valore del tocco umano e l’importanza dei rapporti interpersonali: “Non sto cercando preghiere o pietà/ non sono venuto alla ricerca di un sostegno voglio soltanto qualcuno con cui parlare/ e un po’ di quel tocco umano solo un po’ di quella umanità Non c’è pietà sulle strade di questa città/ niente manna a piovere dal cielo nessuno che trasformi questo sangue in vino/ siamo solamente tu ed io questa notte / dimmi, in un mondo senza pietà/ pensi che sia troppo quello che chiedo? Voglio solamente qualcosa a cui attaccarmi/ e un po’ di quel tocco umano solo un po’ di quella umanità”(Human Touch). 

Cristian Porcino

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