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mercoledì 18 giugno 2025

Studenti e competenze alfabetiche

 




Negli ultimi anni, i dati relativi alla comprensione del testo tra gli studenti italiani hanno evidenziato una situazione preoccupante: una percentuale significativa di giovani (più del 50%) fatica a decodificare e interpretare correttamente un testo scritto, anche nei suoi aspetti più basilari. Questo fenomeno non è solo un segnale di allarme per la scuola, ma anche per l'intera società. La capacità di comprendere un testo è infatti alla base della cittadinanza attiva, della partecipazione democratica e della possibilità di orientarsi nel mondo. In quanto docente riscontro quotidianamente questo disorientamento linguistico non solo negli allievi ma più in generale in persone adulte già scolarizzate. Secondo l'Ocse un italiano su tre non comprende un concetto di solo due frasi. 

In questo contesto, risulta ancora più paradossale la tendenza, ancora molto diffusa, all'uso di un linguaggio eccessivamente tecnico, burocratico e spesso oscuro nei decreti, nelle circolari, nei documenti ufficiali e perfino nei quesiti referendari. Questi testi, che dovrebbero essere strumenti di comunicazione e chiarezza, si trasformano invece in barriere, accessibili solo a pochi. Si crea così un doppio scollamento: tra scuola e società, e tra cittadini e istituzioni. Scriveva Luciano De Crescenzo: "Il linguaggio specializzato paga, rende importanti e aumenta il potere di chi lo usa. Oggi non esiste gruppo, associazione o confraternita che non abbia il suo linguaggio tecnico. Il malvezzo non ha limiti". 

È dunque urgente promuovere, da un lato, un’educazione linguistica più efficace e inclusiva, capace di far crescere nei ragazzi la padronanza critica della lingua; dall’altro, una vera 'semplificazione' del linguaggio istituzionale, che non vuole dire impoverimento o mortificazione linguistica ma chiarezza, accessibilità e rispetto per il diritto di tutti alla comprensione.


©️ Cristian A. Porcino Ferrara 



lunedì 16 giugno 2025

Un libro per smuovere i pregiudizi



Porcino Ferrara è un docente nel pieno della sua esperienza, e utilizza l'arte comunicativa come strumento educativo, capace di smuovere pregiudizi e far riflettere in ambito scolastico.

Lo stile è schietto, autentico, a tratti struggente, e non ha timore di “sfondare i muri della vergogna e del pregiudizio”. Manca forse un filo narrativo unico, ma ciò contribuisce a rendere l’opera un mosaico intenso di voci, esperienze ed emozioni. Proprio per questo Sulle tracce dell’altrove è un libro consigliato a docenti e studenti perché offre uno sguardo profondo e coinvolgente sul senso della conoscenza e del viaggio interiore. È particolarmente utile a scuola perché invita a guardare oltre l’immediatezza, promuove il dialogo e incoraggia sia insegnanti che ragazzi a riscoprire il valore dell’educazione come percorso verso l’altrove, inteso come crescita personale e apertura al mondo.

Il libro è in vendita su Amazon

domenica 25 maggio 2025

Noi siamo gli altri


 

Il libro Sulle tracce dell'altrove di Cristian A. Porcino Ferrara, pubblicato nel 2023, è un'opera che intreccia autobiografia, filosofia, critica sociale e riflessione culturale. Con una prosa intensa e personale, l'autore esplora temi profondi come l'identità, l'alterità, l'omofobia, la violenza di genere e il potere educativo dell'arte. 

Porcino Ferrara affronta le responsabilità della religione nel reprimere l'espressione dell'identità personale, citando figure come Origene, Montaigne, Paolo di Tarso, papa Wojtyla e papa Ratzinger. Analizza come la religione possa influenzare negativamente l'adolescenza, privando i giovani dei momenti cruciali dei primi amori e infatuazioni.  

Inoltre l'autore rende omaggio a personalità che hanno segnato la sua formazione, come Franco Battiato e il filosofo Manlio Sgalambro, con cui ha avuto un rapporto di stima reciproca.  Attraverso l'analisi di canzoni e film, come L'Attimo Fuggente, Chiamami col tuo nome, e brani di artisti come Barbra Streisand, Raffaella Carrà, Elton John, Calum Scott, Jimmy Somerville e Judy Garland, Porcino Ferrara riflette sull'impatto culturale e personale di queste opere.  

Peraltro il libro affronta anche il tema della violenza di genere, ricordando figure femminili come Artemisia Gentileschi, Rosa Parks, Eunice Newton Foote e Ruth Bader Ginsburg.  Inoltre, rende tributo a vittime dell'omofobia come Matthew Shepard e Bayard Rustin, evidenziando le ingiustizie subite a causa della loro identità sessuale. 

Una delle caratteristiche distintive del libro è la sua capacità di fondere esperienze personali con riferimenti culturali e filosofici, creando un dialogo tra l'autore e il lettore. Porcino Ferrara utilizza la sua esperienza di insegnante e filosofo per offrire una riflessione profonda sull'importanza dell'empatia, del rispetto e dell'accettazione dell'altro. 

Il libro è stato presentato in diverse occasioni, come durante la rassegna "Culturalmente Malnate", dove l'autore ha discusso i temi trattati insieme a scrittori, psicologi e il pubblico presente.  

Con 102 pagine, Sulle tracce dell'altrove è un'opera intensa che invita alla riflessione e al confronto, offrendo uno sguardo lucido e personale su tematiche attuali e universali.


(V. G)


Il libro è in vendita su  Amazon

lunedì 19 maggio 2025

Leone XIV e la concezione di famiglia

 



Papa Leone XIV durante l'udienza al Corpo diplomatico presente in Vaticano ha detto che è responsabilità di chi governa investire sulla famiglia "fondata sull'unione stabile tra uomo e donna, 'società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società'". Quest'ultima è una citazione della Rerum Novarum del suo illustre predecessore Leone XIII. Evidentemente la concezione di famiglia di Robert Francis Prevost è identica alla concezione ampiamente diffusa nel 1891 (anno della pubblicazione dell'enciclica citata). Ora nessuno si aspetta da un pontefice una totale apertura alle unioni non tradizionali ma certamente nemmeno un ritorno al passato che è totalmente anacronistico e fuori dal tempo. È evidente che per Prevost noi non esistiamo e non possiamo costruire famiglie e a questo punto sorge un dubbio. Ieri ha affermato: "Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia". 

Come possiamo definirci membri di un'unica famiglia se al suo interno esiste chi ti ritiene invisibile e ti nega il diritto alla felicità?

Come ha ricordato la sociologa Chiara Saraceno a Left (19/12/2014) la famiglia naturale non esiste perché:

"La famiglia è una costruzione sociale, legale e normativa. Sono le norme che definiscono quali rapporti di sesso o di generazione sono familiari oppure no. E se noi guardiamo la famiglia da un punto di vista antropologico e storico, scopriamo che il modo in cui questo processo normativo è avvenuto è variato molto nel tempo e nello spazio".

Non abbiamo quindi certamente bisogno dell'approvazione più o meno benevola di un rappresentante religioso per esistere ed essere legittimati né tantomeno di carità selettiva.

Fortunatamente a bilanciare certe dichiarazioni è intervenuto il nostro caro e amato Presidente della Repubblica che ha compreso il dolore che si cela dietro l'indifferenza e la discriminazione. In occasione della giornata contro l'omofobia Sergio Mattarella ha detto: "Il tema della Giornata odierna - il potere delle comunità - richiama al valore del vivere insieme, con rispetto. Una comunità inclusiva sa di dover proteggere le differenze per costruire una società più giusta e più coesa, ampliando così la libertà di tutti".

Senza uguaglianza non c'è libertà.

© Cristian A. Porcino Ferrara

lunedì 21 aprile 2025

La scomparsa di Papa Francesco, testimone di Umanità



In molti lo avete attaccato in ogni occasione per ogni suo gesto di apertura verso gli altri. Lo avete denigrato, chiamato usurpatore, antipapa, sinistrorso, massone e preso in giro per le sue encicliche sociali. Da non credente l'ho sempre rispettato e criticato senza fargli sconti ma con la consapevolezza che il suo pontificato è riuscito a portare il sorriso e la pacificazione dopo anni di ratzingerismo opprimente che ha fatto male a molti di noi (in)visibili. Non sempre è riuscito in questa ardua impresa ma lo sforzo, rispetto ai predecessori, c'è stato. Eravamo e resteremo su molte questioni agli antipodi ma riconosco il merito delle sue azioni in favore di una inclusività maggiore per tutti dentro la Chiesa. Francesco ha mostrato il volto umano del Vangelo mostrandosi come uomo anziché come Capo supremo del cattolicesimo. Mi auguro che il suo esempio non verrà archiviato dal suo successore e che l'attenzione verso gli ultimi continuerà ad essere una prerogativa del prossimo pontefice. La Chiesa deve aprirsi a tutti e la strada che Bergoglio ha aperto deve continuare ad essere percorsa.

© Cristian A. Porcino Ferrara

sabato 5 aprile 2025

Violenza giovanile e Media

 




Negli ultimi tempi, la violenza giovanile è diventato un tema molto sentito per genitori, educatori e per tutta la comunità. Diverse ricerche hanno evidenziato un incremento dei comportamenti aggressivi nei ragazzi, e in molti si interrogano sulle possibili cause di questo fenomeno. Un aspetto da considerare attentamente è l'influenza dei media, in particolare delle serie tv. Queste ultime, spesso caratterizzate da trame coinvolgenti e personaggi affascinanti, possono avere un impatto notevole sulla percezione e l'accettazione della violenza. La visione giornaliera di programmi che raffigurano atti violenti come usuali o persino auspicabili può concorrere a desensibilizzare i ragazzi, e a raffigurare  la violenza come una soluzione valida per risolvere contrasti o frustrazioni. Inoltre, molte serie tv tendono a idealizzare comportamenti aggressivi, presentando protagonisti appartenenti a clan malavitosi o eversivi sotto una luce positiva. Questo potrebbe dar vita a un modello comportamentale che la Generazione Z potrebbe replicare, considerando la violenza un metodo efficace per risolvere le difficoltà. 



È fondamentale sottolineare che non tutte le serie tv hanno lo stesso impatto. Alcuni programmi affrontano la violenza in modo critico, mostrando le conseguenze negative delle azioni violente e promuovendo messaggi di empatia e risoluzione pacifica dei conflitti. Tuttavia, l'abbondanza di contenuti violenti nei media può rendere difficile la distinzione tra finzione e realtà. Come insegnante, osservo quotidianamente questa problematica. Gli studenti sono spesso nervosi e pronti a litigare in classe. Anche una semplice osservazione può diventare il  pretesto per scatenare in loro un conflitto. Questa rabbia trattenuta è un segnale di vulnerabilità emotiva e se non trova immediatamente sfogo, può dar vita a dei gesti disperati. Spesso noi adulti non riusciamo a capire i loro silenzi, e di conseguenza i più giovani si rifugiano in un mondo alternativo. (…) La piramide dei valori, con cui siamo cresciuti, si è ribaltata. Soldi e potere vanno ottenuti immediatamente, insieme alla notorietà sui social. Non importa il metodo. L'essenziale è mostrare, non essere! [...]  Bisogna anche promuovere e incentivare valide soluzioni e iniziative che favoriscano la collaborazione e il rispetto reciproco. In conclusione, la diffusione della violenza tra i giovani è un fenomeno complesso che richiede un approccio completo e multi generazionale. Le serie tv possono influenzare le percezioni e i comportamenti, ma con una guida appropriata e una comunicazione aperta, è possibile attenuare i loro effetti negativi e favorire una cultura meno conflittuale e più solidale.


© Cristian A. Porcino Ferrara

sabato 29 marzo 2025

Disarmiamo la stupidità e il pregiudizio!

 



Michela Murgia ha detto: «State attenti a come vi chiamano. State attenti alle parole che vi affibbiano perché ciascuna delle parole con cui ci definiscono, come donne, come omosessuali, come grassi, come magri, come alti, come bassi ... ogni volta che vi danno un'etichetta, una parola addosso, stanno dicendo in che rapporto di potere si sentono con voi». Murgia ha scritto spesso sul potere delle parole e sul loro significato più profondo. Per lei, le parole non sono solo strumenti di comunicazione, ma portatrici di emozioni, identità e relazioni. D'altra parte, Papa Francesco ha parlato recentemente del concetto di "disarmare le parole", suggerendo che le parole dovrebbero essere usate per promuovere la pace e la comprensione, anziché per alimentare conflitti o divisioni. Nel mio libro Sulle tracce dell'altrove ho riflettuto proprio sull'impatto nefasto delle parole nella nostra quotidianità. Dietro ogni termine o etichetta che attribuiamo agli altri c'è il dolore invisibile di chi subisce senza potersi difendere da un odio radicato anche nel linguaggio. Quindi se non conosci il mio vissuto, il mio dolore non ti consento di etichettarmi e di intrappolarmi in alcun modo in tuo costrutto mentale. Dall'ignoranza si può guarire ma dalla stupidità no!

Sulle tracce dell'altrove è in vendita su Amazon

domenica 16 marzo 2025

Comunicazione linguistica e dialetto



Esiste un legame molto stretto tra comunicazione linguistica e dialetto. I dialetti rappresentano forme di comunicazione che riflettono la cultura, la storia e l'identità di una comunità. In queste settimane ho lavorato in classe proprio su questa tematica attraverso lo studio di alcuni brani di scrittori siciliani come Verga, Martoglio, Camilleri etc., e proposto anche l'ascolto di canzoni come  A finestra di Carmen Consoli o Stranizza d'amuri di Franco Battiato. Inoltre ho utilizzato per l'occasione il numero 3608 di Topolino che contiene una storia in catanese. Questo ha risvegliato nelle mie allieve un notevole  entusiasmo. 

Lo studio del dialetto a scuola è considerato importante da molti esperti perché contribuisce a preservare l'identità culturale e linguistica degli studenti. Aiuta anche a sviluppare competenze linguistiche più ampie, poiché il dialetto può facilitare l'apprendimento della lingua nazionale. Inoltre, il dialetto può essere un mezzo per trasmettere tradizioni e valori locali. Tra gli studiosi a favore dello studio del dialetto ci sono linguisti e pedagogisti che sostengono l'importanza della diversità linguistica. Ad esempio Tullio De Mauro ha affermato: "Il dialetto è una lingua viva, che esprime la cultura e le tradizioni di un popolo". Graziella Favaro evidenzia come: "Il dialetto non è solo un modo di parlare, ma un modo di essere e di relazionarsi con gli altri." 

Spesso si riscontrano reticenze nello studio del dialetto a scuola perché lo si considera non un sistema linguistico ma una corruzione dell'italiano. Sì guarda al dialetto con supponenza e approccio snobistico. Lombardo Radice sottolineava la sua importanza nella formazione educativa dei discenti. Egli credeva che il dialetto fosse un elemento fondamentale per l'identità culturale e per la trasmissione di valori e conoscenze. Utilizzare il dialetto nell'educazione può quindi aiutare a rafforzare il legame con le proprie radici. I dialetti non sono solo varianti linguistiche, ma strumenti fondamentali per la comunicazione e l'espressione dell'identità di un gruppo di persone.


 © Cristian A. Porcino Ferrara

venerdì 14 marzo 2025

"Sulle tracce dell'altrove" e il cambiamento positivo



Sulle tracce dell'altrove di Cristian A. Porcino Ferrara  affronta temi mai così attuali e  inevitabili come l'omofobia, i diritti negati e la violenza di genere. Le sue pagine ripercorrono vite e testimonianze, sviscerando ingiustizie e  discriminazioni più o meno esplicite, guidandoci nell' immedesimazione in esperienze taciute o diluite nelle semplificazioni di massa di una società polarizzata nei conflitti e dai ritmi frenetici. Attraverso una narrazione coinvolgente, l'autore chiama a percepire e riflettere sugli effetti di piccole e grandi violenze e sull'importanza di riconoscere e difendere i diritti di tutti, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. È un'opera che non solo informa, ma cerca anche di sensibilizzare e promuovere un cambiamento positivo.


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martedì 28 gennaio 2025

Il potere dell'accettazione

 


Sulle tracce dell'altrove di Cristian A. Porcino Ferrara affronta temi di grande attualità, come la letteratura, i diritti civili, la religione e l'omofobia. Il Prof. Porcino esplora come la letteratura possa fungere da potente strumento per riflettere sull'identità, la diversità (un termine che l'autore non apprezza) e la lotta per i diritti delle minoranze, in particolare nel contesto della comunità LGBTQ+. Attraverso la sua analisi, l’autore invita i lettori a mettere in discussione le norme sociali e a considerare l'importanza dell'accettazione e del rispetto per tutte le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale. Inoltre, il libro esamina anche il ruolo della religione nel plasmare gli atteggiamenti verso l’omosessualità, un argomento spesso delicato e controverso. Le parole di Magnus Hirschfeld, a distanza di anni, risuonano ancor più forti tra queste pagine “Verrà presto il giorno in cui la scienza prevarrà sull’errore, la giustizia sull’ingiustizia, l’amore umano sull’odio e sull’ignoranza”.

Porcino Ferrara cerca di avviare un dialogo su come le credenze religiose possano influenzare la percezione dei diritti umani e della dignità di ogni individuo. In sintesi, Sulle tracce dell'altrove è un'opera arricchente che unisce la critica letteraria a una profonda analisi sociale, promuovendo una maggiore comprensione ed empatia verso le esperienze di chi spesso viene emarginato. 


(Aidi75)


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lunedì 20 gennaio 2025

Il declino della verità e il trionfo del verosimile



Assistiamo quotidianamente a un declino della verità e al trionfo del verosimile. Tutto è negoziabile anche la tanto declamata verità. Crollano le certezze e si sdoganano le offese. Il corpo scompare per far spazio a un simulacro virtuale che non contiene nulla ma fotografa solamente il presente e quindi lo priva del suo futuro. Come ricorda il cardinale Thomas Lawrence protagonista del film Il conclave: «C'è un peccato che sono arrivato a temere più di ogni altro: la certezza. Se ci fosse solo la certezza e nessun dubbio, non ci sarebbero misteri. E quindi nessun bisogno di fede».

La fede cieca purtroppo non porta mai nulla di buono. Sempre più persone affidano i loro destini a politici che propongono modelli autoritari. L'idea dell'uomo forte al comando è ritornata tristemente alla ribalta. Coalizzati per odiare e per annientare le minoranze in nome di un suprematismo ideologico nocivo e inesistente. Parafrasando Umberto Eco siamo immersi in una lotta continua tra nemici immaginari ed eterni rivali. Questa attrazione per la democratura mi spaventa immensamente. Concordo con Michela Murgia quando sosteneva: «Vi aspettate che il fascismo bussi a casa con la camicia nera? Non è così. Il nostro è un Paese che non ha fatto i conti con il fascismo, non c'è stata una presa di coscienza. È mancato quel processo che ti dice 'io che parte ho avuto?».

La colpa non è dei politici che propongono certe idee e certi sistemi comunicativi ma di chi li vota. Come scrive Aldo Busi: «Forse la politica elaborata dall’alto non può che essere la mascherina della sindrome della mafia che sale dal basso, della mafia di massa di una intera etnia che disgraziata di natura e segnata per sempre e, visto chi devono governare, i politici andrebbero assolti sempre e i loro elettori e sostenitori giustiziati all’istante».

Non possiamo sempre assolverci e deresponsabilizzarci. Certi individui esistono perché noi li abbiamo voluti e creati. Questo continuo rigurgito di odio e risentimento ci sta letteralmente conducendo verso il baratro. Disabituiamoci al male e alla violenza.

L'altro giorno in aula docenti si parlava di fede e religione e io ho detto che dobbiamo riscoprire e incrementare l'umanità che è in noi. Non serve una religione qualunque per colmare le nostre miserie ma un progetto futuro di cooperazione umanizzante. A tal proposito mi risuona in mente la frase del regista Paolo Sorrentino: “Non ti disunire”. Non dobbiamo disunirci, mai!

Il progetto non è affatto semplice ma di vitale importanza per la sopravvivenza della nostra specie.

«Viviamo un tempo in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull'istante del presente. In cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, è rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civiltà» (Sergio Mattarella).


© Cristian A. Porcino Ferrara

giovedì 12 dicembre 2024

Idee regalo per Natale 2024





- Sulle tracce dell'altrove: è un' acuta e documentata analisi di stereotipi sessisti e omofobi vecchi e nuovi, dai più frequenti ai meno espliciti. Attraverso la narrazione coinvolgente di aneddoti e curiosità, l'autore ci lascia attraversare vite ed esperienze illuminanti  di chi si trova a fronteggiare il pregiudizio radicato e multiforme nella società contemporanea. Da Franco Battiato a Calum Scott, da Matthew Shepard alla Carrà, da Barbra Streisand a Papa Ratzinger, da Chiamami col tuo nome al Simposio di Platone è impossibile non lasciarsi affascinare da questo dipinto lucido e a tratti ludico del pensiero che ha formato il filosofo, l'insegnante, l'Uomo.


- Quel che resta di niente: è una raccolta di riflessioni intime e universali. Nel suo ultimo lavoro Porcino Ferrara esplora temi complessi come l'accettazione, la solitudine, il senso di vuoto, la ricerca di significato. Il libro dipinge un quadro vivido delle emozioni e delle esperienze che caratterizzano la nostra esistenza, mettendo in luce la fragilità e la resilienza dell'animo umano. Attraverso i versi e le riflessioni dell'autore meditiamo sulla nostra quotidianità con rinnovato stupore.


I libri sono disponibili su Amazon

mercoledì 11 dicembre 2024

Raccontare il territorio

 


Questa mattina nella sede Ars Istruzione di Misterbianco la nostra allieva Rosalba Scalia ha ricevuto l'attestato di partecipazione al progetto Diamo spazio all'inclusione IV Edizione. Siamo felici di apprendere che l'elaborato di Rosalba è stato apprezzato ed esposto nella chiesa madre di Misterbianco.



A consegnare l'attestato alcune rappresentanti dell'associazione di volontariato "Umanità solidale O.D.V".

martedì 10 dicembre 2024

Stereotipi di genere e cartoni anni'80

 


(ARS Istruzione Misterbianco) Quest'oggi in classe ho parlato di stereotipi di genere e per farlo ho utilizzato alcuni cartoni animati anni' 80 e più precisamente figure come Lady Oscar, la Stella della Senna, Pollon e molte altre. È sempre sorprendente scoprire come personagge indimenticabili della nostra infanzia possono suscitare a distanza di molti anni così tanto entusiasmo tra i più giovani.

domenica 8 dicembre 2024

Un altrove libero da pregiudizi e stereotipi

 


Sulle tracce dell’altrove
di Cristian A. Porcino Ferrara è un libro molto interessante che affronta temi importanti come i pregiudizi e gli stereotipi sessisti e omofobi. L'autore utilizza una narrazione coinvolgente per esplorare le esperienze di persone che si trovano a fronteggiare queste problematiche nella società contemporanea. Il Prof. Porcino si racconta in prima persona sfidando ogni remora.

Il libro invita i lettori a riflettere sulle proprie convinzioni e a considerare l'importanza dell'accettazione e della diversità. Attraverso storie e analisi, Porcino Ferrara cerca di promuovere una maggiore comprensione e rispetto tra le diverse identità e orientamenti sessuali. È un'opera che stimola il dialogo e incoraggia a superare le barriere culturali, religiose e sociali. La letteratura è stata spesso ostaggio di una eteronormatività imposta per cancellare tutte le altre forme d'amore. Affrontare i pregiudizi sessisti e omofobi è un passo importante verso una società più giusta e equa. Ognuno di noi può fare la differenza, iniziando da piccole azioni quotidiane concrete. Sulle tracce dell'altrove è una lettura molto arricchente nonché un ottimo regalo per il Natale.

(S. Piras)

Il libro è in vendita su Amazon

mercoledì 4 dicembre 2024

Ars Misterbianco in prima linea contro il bullismo


 (ARS Istruzione Misterbianco) 

Questo momento descrive perfettamente il ruolo della scuola e di tutta la comunità educante. Ho fortemente voluto la visione del film Il ragazzo dai pantaloni rosa perché mi occupo da sempre di queste tematiche e soprattutto perché la storia di Andrea Spezzacatena merita di essere conosciuta. 



Noi docenti dobbiamo spingere quotidianamente i nostri allievi verso la conoscenza, l'approfondimento e l'utilizzo di un linguaggio responsabile, empatico e inclusivo. Tutte le forme di odio devono essere eliminate e contrastate con forza. Tutti  hanno il diritto di esprimere se stessi senza la paura costante di essere giudicati. Nessuna parola è soltanto una parola. Mai! 



Come ha ricordato Teresa Manes (madre di Andrea): 

“Le parole sono pietre”.

Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente i miei colleghi presenti quest'oggi. Grazie per aver reso possibile questo momento formativo.

® Cristian A. Porcino Ferrara








martedì 26 novembre 2024

"Donna Fenice V - Crisalidi"

Ieri sera in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne si è svolto presso il Centro Culturale Lena Lazzari di Malnate (Va) l’evento curato da Barbara Cavazzana “Donna Fenice V – Crisalidi”. 



In apertura dello spettacolo è stato proiettato un video contenente una riflessione inedita del Prof. Cristian A. Porcino Ferrara sulla violenza di genere.












venerdì 22 novembre 2024

La Pro Loco di Malnate celebra la Giornata contro la violenza sulle donne con “Donna Fenice V”



 

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, il Centro Culturale Lena Lazzari di Malnate ospiterà un evento speciale a partire dalle ore 21:00. Promosso da Pro Loco Malnate APS, Agedo Varese ODV e patrocinato dalla Città di Malnate, l’iniziativa si presenta come un momento di riflessione, arte e confronto.


L’evento, curato da Barbara Cavazzana, porta il titolo “Donna Fenice V – Crisalidi” e si propone di attraversare i “paesaggi calpestati dalla rabbia e dall’abuso”, restituendo luce e speranza attraverso l’arte e la parola. Un invito rivolto a tutti per affrontare un tema complesso con sensibilità e profondità.


Gli ospiti

La serata vedrà la partecipazione di numerosi ospiti che contribuiranno con le loro performance e testimonianze:


Gianni Gandini

Roberto Capellaro

Roberta Barbatelli

Cristian Porcino

Italo Carloni

Paolo Martarelli

Cinzia Stracchi

Ogni intervento sarà finalizzato a sensibilizzare il pubblico, offrendo uno sguardo sulle storie e sui percorsi di rinascita delle donne vittime di violenza. L’evento si concluderà con un dibattito aperto per favorire il confronto e la comprensione del fenomeno.


Informazioni utili

L’appuntamento è presso il Centro Culturale Lena Lazzari, situato in Via Marconi 16, Malnate (VA). Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 335 6822958.


Una serata che unisce cultura e impegno sociale, per dire con forza “no” alla violenza di genere e per promuovere una comunità più consapevole e solidale.

venerdì 15 novembre 2024

Il ragazzo dai pantaloni rosa

 


Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film necessario, toccante che non scade mai nella retorica ma invece abbatte con delicatezza i muri di silenzio che si ergono attorno agli atti di bullismo. Nel film Samuele Carrino (Andrea) afferma che non bisogna essere poeti per soffrire ma adolescenti. Ricordo benissimo la sofferenza di quegli anni e l'ho raccontata nel mio libro Sulle tracce dell'altrove. Purtroppo certi atteggiamenti ti fanno sentire continuamente un adolescente bullizzato. La violenza verbale pesa come un macigno sulle nostre vite e non sempre siamo equipaggiati emotivamente e psicologicamente per schermare le parole che ci vengono scagliate addosso. Non di rado certe frasi ti scavano dentro fino a creare caverne oscure dove ci rifugiamo fino a non uscirne più. Anch'io ho rischiato di non riemergere da questi anfratti dell'anima dove mi ero rintanato per silenziare i miei sentimenti. Per questo è stato doppiamente emozionante e commovente guardare questo film insieme alla persona che amo. Leggere sul suo viso la commozione per una storia che non ci è affatto estranea ci ha ricordato di quanto siamo stati fortunati. Potevamo soccombere e non l'abbiamo fatto. Claudia Pandolfi che interpreta Teresa Manes, madre di Andrea, dice: "Le parole sono come dei vasi di fiori che cadono dai balconi. Se sei fortunato li schivi e vai avanti sulla tua strada, ma se invece sei un po’ più lento, ti centrano in pieno e ti uccidono". 

La verità è che nessuna parola è soltanto una parola. Mai! In classe insisto sempre su questo punto e non smetterò mai di sottolinearlo. Per tale motivo a scuola ho proposto un progetto educativo che parte proprio dalla visione di questo film. Le parole colpiscono ad ogni età ma in special modo in adolescenza quando tutto intorno ci appare ostile e al contempo affascinante. L'atteggiamento bullistico non inizia e finisce tra i banchi di scuola ma in certi casi dura tutta la vita. Quando certa politica limita i tuoi diritti e tende ad emarginarti e deriderti perché non ti ritiene conforme alla norma allora sta attuando degli atteggiamenti prevaricatori tipici dei bulli. Non esistono persone con più o meno dignità delle altre. La normalità è il concetto più abusato e pericoloso di questo mondo. Chiunque è nato fa parte della natura senza alcuna distinzione di genere, orientamento, etnia, etc. Scriveva Publio Terenzio Afro (II secolo a.C) «Homo sum, humani nihil a me alienum puto» Traduzione: "Sono un essere umano, niente di ciò che è umano ritengo estraneo a me"». Nessuna cosa che riguarda l'umano dovrebbe renderci indifferenti. L'indifferenza uccide! Fare finta di niente non cambierà di un millimetro le cose. Adesso tocca a noi lottare e non rendere vano il sacrificio di Andrea Spezzacatena perché: "Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano; se potrò alleviare il dolore di una vita o lenire una pena, o aiutare un pettirosso caduto a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano" Emily Dickinson.

®️ Cristian A. Porcino Ferrara





venerdì 11 ottobre 2024

Trovare il proprio posto nel mondo



Sulle tracce dell'altrove si distingue per la sua capacità di mescolare elementi autobiografici con una riflessione più ampia sulla cultura contemporanea e sulle sfide che ognuno di noi affronta quando cerca il proprio posto nel mondo. Attraverso una serie di racconti e meditazioni, Porcino Ferrara invita il lettore a seguire le "tracce" che possono portare a nuovi orizzonti e possibilità, incoraggiando una riscoperta del senso di meraviglia e curiosità.

Il libro è in vendita su Amazon