mercoledì 27 gennaio 2021

Le mie allieve ricordano la Shoah

L’anno scorso le mie allieve del CIRS di Misterbianco hanno realizzato questo cartellone per commemorare le vittime dell’Olocausto. In questa giornata vorrei riportare le parole del Rav. Abraham Skorka: "C’è chi sostiene che gli ebrei, con i loro sei milioni di morti, siano solo una piccola parte dei cinquanta milioni di vittime della seconda guerra mondiale. Ma il punto è che gli ebrei non morirono per ragioni politiche. Gli ebrei non facevano parte di un esercito in guerra. Si sarebbe comunque trattato di ragioni ingiustificabili, abominevoli, ma la Shoah fu il tentativo di sterminare un popolo per il semplice fatto di essere tale, per la sua cultura, per la sua fede. (…) Forse è per questo che al massacro è stato dato il nome di Olocausto (…) In ebraico lo chiamiamo Shoah, termine biblico che significa «devastazione», perché sia e rimanga chiaro una volta per tutte di cosa si trattò effettivamente: una devastazione di esseri umani da parte di altri esseri umani".


venerdì 8 gennaio 2021

Angelo Scandura, addio al poeta e amico

 


Non riesco a credere alla tua prematura dipartita. Te ne sei andato in silenzio e senza clamori. Ci siamo conosciuti anni fa e ci siamo scambiati pareri, opinioni e consigli. Ricordo gli incontri e le lunghe telefonate. La tua ipocondria ti rendeva così vulnerabile ma sempre così altamente poetico e vitale. Eri un vulcano di idee e detestavi i lacchè e gli abusivi del mestiere. Mi avevi detto con amarezza e disincanto di avere ancora tante liriche nel cassetto ma di non volerle pubblicare. Il mondo editoriale ti aveva deluso. Ricordo alcune tue poesie inedite e in particolar modo la toccante Alla madre di tutte le guerre. Per assurdi e inspiegabili giochi del destino da qualche anno ci eravamo persi di vista, ma posso assicurarti che resterai per sempre nei miei pensieri. Hai scritto la prefazione del mio libro americano e mi sei stato d’aiuto con le tue riflessioni. Definivi la nostra frequentazione "un’amicizia poetica". Temevi la morte e cercavi di rendere immortale la vita attraverso i tuoi versi così originali. Anche Alda Merini lo aveva notato e lo aveva scritto nella presentazione del tuo libro Il bersaglio e il silenzio. Il filosofo Manlio Sgalambro sosteneva invece che i tuoi versi tendevano all’insostituibile ed aveva ampiamente ragione. Addio Angelo, ultimo poeta. 

Cristian

® Riproduzione riservata


venerdì 1 gennaio 2021

Una bella scommessa


La vita è una bella scommessa. Inutile negarlo. 
Il 31 dicembre del 2019 nessuno di noi poteva immaginarsi un 2020 così nefasto. Il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini e ha limitato drasticamente i nostri contatti fisici. Paradossalmente ogni fine anno giochiamo d’azzardo con il destino scommettendo su un nuovo cavallo vincente in grado di esaudire ogni nostro sogno. Tale scommessa si rivela però quasi sempre deludente e non all’altezza delle nostre aspettative. Proprio per tale motivo non mi azzardo nemmeno a fare una previsione per il 2021 o ad augurare i soliti e alquanto patetici auguri che circolano con regolarità ogni capodanno. Mi preme invece invitarvi a riscoprire il valore della gratitudine, e soprattutto vi invito a non smettere mai di sperare in un futuro migliore. Tale speranza si concretizzerà soltanto se ci ricorderemo del principio di reciprocità teorizzato da Kant. Non dimentichiamoci mai la formula che regola le nostre esistenze: Io+Te = Noi. Ripeto spesso ai miei allievi che non esiste nessun futuro se non lavoriamo insieme per il bene comune. Come ha affermato Barack Obama: “O impareremo a convivere, a cooperare e a riconoscere la dignità degli altri o soccomberemo". Il Covid-19 ci ha risvegliato bruscamente dall’apatia morale che regola quotidianamente le nostre esistenze. In pochi mesi ci siamo accorti che la presenza e i gesti di affetto di chi amiamo non sono qualcosa di scontato ma una conquista quotidiana. L’abitudine è nemica della felicità. “Molti dei problemi che affrontiamo oggi riguardano uno squilibrio nel modo in cui sviluppiamo il cuore e la mente. Troppo spesso l'enfasi è rivolta allo sviluppo di un cervello potente nonostante il fatto che come esseri umani abbiamo il potenziale per sviluppare cordialità. Il buon senso ci dice che possiamo essere felici, anche poveri, se siamo anche calorosi, mentre essere benestanti ed egocentrici ci lascia infelici” Dalai Lama.
Vi porgo quindi i miei auguri attraverso i versi di una canzone di Bruce Springsteen che ci ricordano il valore del tocco umano e l’importanza dei rapporti interpersonali: “Non sto cercando preghiere o pietà/ non sono venuto alla ricerca di un sostegno voglio soltanto qualcuno con cui parlare/ e un po’ di quel tocco umano solo un po’ di quella umanità Non c’è pietà sulle strade di questa città/ niente manna a piovere dal cielo nessuno che trasformi questo sangue in vino/ siamo solamente tu ed io questa notte / dimmi, in un mondo senza pietà/ pensi che sia troppo quello che chiedo? Voglio solamente qualcosa a cui attaccarmi/ e un po’ di quel tocco umano solo un po’ di quella umanità”(Human Touch). 

Cristian Porcino

 ®️ Riproduzione riservata