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lunedì 19 maggio 2025

Leone XIV e la concezione di famiglia

 



Papa Leone XIV durante l'udienza al Corpo diplomatico presente in Vaticano ha detto che è responsabilità di chi governa investire sulla famiglia "fondata sull'unione stabile tra uomo e donna, 'società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società'". Quest'ultima è una citazione della Rerum Novarum del suo illustre predecessore Leone XIII. Evidentemente la concezione di famiglia di Robert Francis Prevost è identica alla concezione ampiamente diffusa nel 1891 (anno della pubblicazione dell'enciclica citata). Ora nessuno si aspetta da un pontefice una totale apertura alle unioni non tradizionali ma certamente nemmeno un ritorno al passato che è totalmente anacronistico e fuori dal tempo. È evidente che per Prevost noi non esistiamo e non possiamo costruire famiglie e a questo punto sorge un dubbio. Ieri ha affermato: "Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia". 

Come possiamo definirci membri di un'unica famiglia se al suo interno esiste chi ti ritiene invisibile e ti nega il diritto alla felicità?

Come ha ricordato la sociologa Chiara Saraceno a Left (19/12/2014) la famiglia naturale non esiste perché:

"La famiglia è una costruzione sociale, legale e normativa. Sono le norme che definiscono quali rapporti di sesso o di generazione sono familiari oppure no. E se noi guardiamo la famiglia da un punto di vista antropologico e storico, scopriamo che il modo in cui questo processo normativo è avvenuto è variato molto nel tempo e nello spazio".

Non abbiamo quindi certamente bisogno dell'approvazione più o meno benevola di un rappresentante religioso per esistere ed essere legittimati né tantomeno di carità selettiva.

Fortunatamente a bilanciare certe dichiarazioni è intervenuto il nostro caro e amato Presidente della Repubblica che ha compreso il dolore che si cela dietro l'indifferenza e la discriminazione. In occasione della giornata contro l'omofobia Sergio Mattarella ha detto: "Il tema della Giornata odierna - il potere delle comunità - richiama al valore del vivere insieme, con rispetto. Una comunità inclusiva sa di dover proteggere le differenze per costruire una società più giusta e più coesa, ampliando così la libertà di tutti".

Senza uguaglianza non c'è libertà.

© Cristian A. Porcino Ferrara

venerdì 14 marzo 2025

"Sulle tracce dell'altrove" e il cambiamento positivo



Sulle tracce dell'altrove di Cristian A. Porcino Ferrara  affronta temi mai così attuali e  inevitabili come l'omofobia, i diritti negati e la violenza di genere. Le sue pagine ripercorrono vite e testimonianze, sviscerando ingiustizie e  discriminazioni più o meno esplicite, guidandoci nell' immedesimazione in esperienze taciute o diluite nelle semplificazioni di massa di una società polarizzata nei conflitti e dai ritmi frenetici. Attraverso una narrazione coinvolgente, l'autore chiama a percepire e riflettere sugli effetti di piccole e grandi violenze e sull'importanza di riconoscere e difendere i diritti di tutti, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. È un'opera che non solo informa, ma cerca anche di sensibilizzare e promuovere un cambiamento positivo.


Il libro è in vendita su Amazon

martedì 28 gennaio 2025

Il potere dell'accettazione

 


Sulle tracce dell'altrove di Cristian A. Porcino Ferrara affronta temi di grande attualità, come la letteratura, i diritti civili, la religione e l'omofobia. Il Prof. Porcino esplora come la letteratura possa fungere da potente strumento per riflettere sull'identità, la diversità (un termine che l'autore non apprezza) e la lotta per i diritti delle minoranze, in particolare nel contesto della comunità LGBTQ+. Attraverso la sua analisi, l’autore invita i lettori a mettere in discussione le norme sociali e a considerare l'importanza dell'accettazione e del rispetto per tutte le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale. Inoltre, il libro esamina anche il ruolo della religione nel plasmare gli atteggiamenti verso l’omosessualità, un argomento spesso delicato e controverso. Le parole di Magnus Hirschfeld, a distanza di anni, risuonano ancor più forti tra queste pagine “Verrà presto il giorno in cui la scienza prevarrà sull’errore, la giustizia sull’ingiustizia, l’amore umano sull’odio e sull’ignoranza”.

Porcino Ferrara cerca di avviare un dialogo su come le credenze religiose possano influenzare la percezione dei diritti umani e della dignità di ogni individuo. In sintesi, Sulle tracce dell'altrove è un'opera arricchente che unisce la critica letteraria a una profonda analisi sociale, promuovendo una maggiore comprensione ed empatia verso le esperienze di chi spesso viene emarginato. 


(Aidi75)


Il libro è disponibile su Amazon

lunedì 20 gennaio 2025

Il declino della verità e il trionfo del verosimile



Assistiamo quotidianamente a un declino della verità e al trionfo del verosimile. Tutto è negoziabile anche la tanto declamata verità. Crollano le certezze e si sdoganano le offese. Il corpo scompare per far spazio a un simulacro virtuale che non contiene nulla ma fotografa solamente il presente e quindi lo priva del suo futuro. Come ricorda il cardinale Thomas Lawrence protagonista del film Il conclave: «C'è un peccato che sono arrivato a temere più di ogni altro: la certezza. Se ci fosse solo la certezza e nessun dubbio, non ci sarebbero misteri. E quindi nessun bisogno di fede».

La fede cieca purtroppo non porta mai nulla di buono. Sempre più persone affidano i loro destini a politici che propongono modelli autoritari. L'idea dell'uomo forte al comando è ritornata tristemente alla ribalta. Coalizzati per odiare e per annientare le minoranze in nome di un suprematismo ideologico nocivo e inesistente. Parafrasando Umberto Eco siamo immersi in una lotta continua tra nemici immaginari ed eterni rivali. Questa attrazione per la democratura mi spaventa immensamente. Concordo con Michela Murgia quando sosteneva: «Vi aspettate che il fascismo bussi a casa con la camicia nera? Non è così. Il nostro è un Paese che non ha fatto i conti con il fascismo, non c'è stata una presa di coscienza. È mancato quel processo che ti dice 'io che parte ho avuto?».

La colpa non è dei politici che propongono certe idee e certi sistemi comunicativi ma di chi li vota. Come scrive Aldo Busi: «Forse la politica elaborata dall’alto non può che essere la mascherina della sindrome della mafia che sale dal basso, della mafia di massa di una intera etnia che disgraziata di natura e segnata per sempre e, visto chi devono governare, i politici andrebbero assolti sempre e i loro elettori e sostenitori giustiziati all’istante».

Non possiamo sempre assolverci e deresponsabilizzarci. Certi individui esistono perché noi li abbiamo voluti e creati. Questo continuo rigurgito di odio e risentimento ci sta letteralmente conducendo verso il baratro. Disabituiamoci al male e alla violenza.

L'altro giorno in aula docenti si parlava di fede e religione e io ho detto che dobbiamo riscoprire e incrementare l'umanità che è in noi. Non serve una religione qualunque per colmare le nostre miserie ma un progetto futuro di cooperazione umanizzante. A tal proposito mi risuona in mente la frase del regista Paolo Sorrentino: “Non ti disunire”. Non dobbiamo disunirci, mai!

Il progetto non è affatto semplice ma di vitale importanza per la sopravvivenza della nostra specie.

«Viviamo un tempo in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull'istante del presente. In cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, è rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civiltà» (Sergio Mattarella).


© Cristian A. Porcino Ferrara

domenica 16 giugno 2024

Caro Francesco, frociaggine non è una battuta ma un'offesa!



Sulle tracce dell'altrove
di Cristian A. Porcino Ferrara esplora temi filosofici e culturali attraverso riflessioni ed esperienze "in cammino". Il libro ci accompagna in un percorso di considerazioni personali e confronti con figure culturali e storiche significative come Franco Battiato, Giacomo Leopardi, Calum Scott, Matthew Shepard, Raffaella Carrà, Barbra Streisand, Ratzinger e molti altri. L'autore smonta il pregiudizio più o meno velato dietro luoghi comuni ed espressioni omofobe e ignoranti diffuse in certi ambienti,  mostrando in tutta la sua  violenza l'azione crudele dell'ignoranza mascherata da ipocrisia bigotta. L'omofobia, purtroppo, è più che mai trasversale e d'attualità in tutto il mondo, un sentimento strisciante che sfocia nell'intolleranza, discriminazione e, in alcuni casi, violenza verso persone appartenenti alla comunità LGBTQ+.  È fondamentale comprendere che non si tratta solo di un dramma sociale, ma anche di una urgente questione di diritti umani. Ogni individuo deve poter vivere con dignità e senza paura di essere etichettato in base all'orientamento sessuale.

Porcino Ferrara utilizza diversi riferimenti per sondare i "sentieri dell'altrove", ossia quelle dimensioni del pensiero che si trovano al di là delle convenzioni quotidiane.

Il libro è strutturato in modo da offrire una serie di riflessioni lucide e a tratti ludiche, in un percorso che si rivela tanto intellettuale quanto emotivo. Questa combinazione di elementi rende l'opera un affascinante affresco del pensiero che ha formato l'autore, un professore e filosofo, capace di coniugare il rigore della filosofia con la leggerezza della narrazione. Le sue sono anche parole di coraggio, riscatto di vite, esperienze, sensibilità, necessario contraltare alle recenti "gaffe" omofobe tanto più gravi perché vengono da chi dovrebbe avere a cuore più di chiunque la vita umana e la sua dimensione morale e interiore, gestendo con estrema cautela il proprio potere d'influenza. Socrate sosteneva giustamente che si fa del male solo per ignoranza. A nessuno è concesso  sdoganare un'offesa, tantomeno a chi si professa guida spirituale. E le scuse tardive, peraltro immediatamente tradite, suonano come una grottesca e superficiale scappatoia a fronte di una sofferenza secolare. Nelle parole possono trovarsi condensate milioni di vite confinate nell'ombra nel corso della storia, e questo libro ce ne dà una piena e definitiva consapevolezza. 

"Se vogliamo essere comprensivi, dobbiamo prestare attenzione alle parole che usiamo. Dobbiamo parlare ed ascoltare con il cuore.” (Marshall Bertram Rosenberg).


(Gi. Ve.)

Il libro è in vendita su Amazon

domenica 21 agosto 2022

Calum Scott e la lotta contro l’omofobia

 


Adoro Calum Scott e lo dichiaro fin da subito.

Molti in Italia non conoscono nemmeno il suo nome ma in tutta Europa e in Usa ha un seguito da far paura. Classe 1988, nato a Kingston Upon Hull (UK), due album all’attivo (Only human e Bridges) e una carriera lanciatissima nel mondo discografico. 

Mi sono accostato alla sua musica quasi per caso e da quel momento non posso più farne a meno. La sua bellezza così candida e sexy e la sua voce straordinaria avviluppano i miei sensi e riempiono di significato questa mia atipica estate.

Calum nei suoi pezzi ha affrontato il dolore e il travaglio dell’accettazione quando si ha un orientamento sentimentale non eterosessuale. Lo ha fatto con canzoni importanti e dichiarazioni pubbliche.

La prima cosa che mi ha colpito della sua musica è stata proprio la sua voce. Il suo timbro vocale riesce a sciogliere i nodi che si aggrovigliano intorno alla mia anima. Non sapevo nulla della sua storia personale ma il suo affanno interiore mi arrivava dritto al cuore. Ci sono cose che non si possono spiegare con assoluta facilità proprio perché riguardano le emozioni e le sensazioni più intime di un individuo. Io avverto il suo dolore perché l’ho provato anch’io. Grazie ad una grammatica universale dei sentimenti due individui con la stessa sensibilità possono comprendersi immediatamente in ogni parte del pianeta. Quando da giovani sperimentiamo la sofferenza sviluppiamo dentro di noi degli anticorpi in grado di aiutarci nella quotidianità. Le avversità ci hanno aiutato a ri-nascere più volte proprio come sosteneva Maria Zambrano.

Calum nella canzone Boys In The Street (cover di un brano di Greg Holden) racconta il  disagio di un giovane omosessuale nel vivere pienamente e in pubblico i propri sentimenti. Il timore di essere giudicati dalla famiglia frena ogni slancio di affetto rivolto alla persona amata. Nella canzone in questione il padre afferma: 

“Sei l'ultima cosa che volevo, l'ultima cosa di cui ho bisogno
Come risponderò quando i miei amici mi diranno
Mio figlio stava baciando i ragazzi per strada
Mio figlio stava baciando i ragazzi per strada?
”.


Il tema della vergogna ritorna prepotentemente. 

Questo tema accomuna indistintamente donne e persone omosessuali. 

Per secoli siamo stati assoggettati a regole patriarcali e machiste che ci hanno confinato in un ruolo subalterno. Siamo vittime di una maschilità tossica che ci vuole ancora oggi omologati al modello precostituito. Questi maschi alfa hanno cercato di silenziare con ogni mezzo la nostra voce. Noi eravamo afoni! Qualcuno doveva parlare al posto nostro e ovviamente toccava sempre ai maschi eterosessuali perché noi non ne avevamo il diritto.  

Ma ritornando al brano Boys In The Street mi sovviene una riflessione di Jean Paul Sartre. Noi proviamo vergogna non quando siamo da soli ma soltanto quando qualcuno ci osserva e ci scopre. In tal modo ci esponiamo allo sguardo giudicante degli altri. Questo ci spinge a vederci con gli occhi inquisitori degli altri umani. Proprio per questo non bisogna vivere nella menzogna perché chi occulta una parte di sé potrà essere in ogni momento ricattato. 

Il brano di Holden nella versione di Scott risulta più intenso e toccante dell’originale. 

Proseguendo con il testo della canzone ascoltiamo il racconto del padre che ammette di esser stato vittima di una cultura eteronormativa e proprio per questo non riusciva a capire il figlio. Ecco le parole: 

“Mio padre sta morendo
E finalmente si è reso conto che non sto mentendo
Ci sediamo in silenzio, ma stiamo sorridendo
Perché per una volta, non stiamo combattendo
Diceva: "Non c'era modo di sapere perché tutto ciò che mi veniva insegnato era che gli
uomini amano solo le donne, ma ora non ne sono più sicuro
Figlio mio, continua a baciare i ragazzi in strada

Figlio mio, continua a baciare i ragazzi in strada
E quando non ci sarò più, continua a baciare i ragazzi in strada
”.

Spesso i nostri pregiudizi sono proprio il frutto di ciò che abbiamo appreso da piccoli. Sta a noi ricercare sempre la verità per non lasciarci trasportare dalla stupidità e dall’ignoranza.

Nel 2018 Calum Scott ha rivelato l’esperienza traumatica del suo coming out. Da ragazzo confidò il suo orientamento sentimentale al suo migliore amico e questo ragazzino tradì la fiducia di Calum e lo raccontò in giro. Iniziò così per Scott un periodo duro a causa della discriminazione messa in atto dai suoi compagni di scuola. 

Da questa esperienza nacque la canzone dal titolo No Matter What.

La parte iniziale della canzone recita così: 

“Quando ero un ragazzino avevo paura di crescere
Non lo capivo ma ero terrorizzato dall’amore
Mi sentivo come se dovessi scegliere ma era fuori dal mio controllo
Avevo bisogno di essere salvato, stavo impazzendo da solo
Ci ho messo anni per dirlo a mia madre, mi aspettavo il peggio
Ho raccolto tutto il coraggio del mondo

Lei disse: “Ti amo in ogni caso
voglio solo che tu sia felice e che sia sempre te stesso”
Mi ha abbracciato
Ha detto “Non provare ad essere qualcosa che non sei
perché io ti amo in ogni caso”
Lei mi ama, in ogni caso
”.

Queste parole sono un tuffo al cuore e sfido chiunque a non immedesimarsi in questi versi. Chi ha sperimentato l’ansia e la paura di rivelare ai genitori la propria omosessualità comprende perfettamente tale stato d’animo. È stupido dirlo ma è una sensazione che bisogna provare in prima persona perché è difficile da immaginare. Spesso ci lasciamo condizionare dalla paura e costruiamo mostri immaginari. Ignoriamo che nella maggior parte dei casi chi ci sta vicino ha già intuito tutto da molto tempo. I genitori ci amano senza un motivo. Sanno tutto di noi ancor prima di ascoltarci. Il cuore di una madre sa decifrare anche i nostri silenzi. La canzone prosegue così: 

“Sono diventato un po’ più grande buttando via il mio tempo
Cavalcando sul marciapiede, ogni giorno di sole era grigio
Mi fidavo dei miei amici, poi tutto il mio mondo è crollato giù
Vorrei non aver mai detto nulla perché per loro ora sono un estraneo
Sono corso a casa, ho visto mia madre: ce l’avevo scritto in faccia
Mi sentivo come se avessi un cuore di vetro che stava per rompersi
”.

Quando siamo più giovani desideriamo ardentemente condividere le nostre sensazioni con i nostri coetanei. Fidarci è il primo atto di responsabilità che mettiamo in pratica. Non tutti sono degni della nostra fiducia ma non per questo dobbiamo rassegnarci. A tal proposito Ernest Hemingway diceva che: “Il modo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno è di dargli fiducia”. Le delusioni maturate ci rendono più prudenti e purtroppo più diffidenti verso il prossimo. Calum non si è lasciato incattivire e condizionare dall’esperienza passata, ma ha investito tutte le sue energie per non essere come chi lo aveva fatto soffrire.

Calum Scott è un esempio positivo perché ha trasformato tutto il suo dolore in arte, e le sue canzoni sono colme di speranza e di amore. Ha ritrovato la sua serenità interiore e grazie alla sua musica riesce ad essere d’aiuto a moltissime persone che per vari motivi vivono ancora rinchiuse in delle prigioni mentali e desiderano solamente essere liberate. Posso infine affermare, senza paura di essere smentito, che Calum Scott è un figo pazzesco e la sua musica un rimedio alle brutture della vita.  


Cristian A. Porcino Ferrara 

©️ riproduzione riservata


venerdì 1 ottobre 2021

Bayard Rustin


Ben pochi conoscono Bayard Rustin mentre quasi tutti sanno chi era Martin Luther King. 

Bayard Rustin (1912-1987) ha lavorato a stretto contatto con il reverendo King e lo ha guidato nelle numerose manifestazioni pubbliche che sono entrate ormai nella Storia. 

Bayard Rustin era il suo più stretto collaboratore ma pochi si ricordano di questo. Nei libri dedicati all’opera di Martin Luther King la presenza di Bayard Rustin è del tutto marginale. In America soltanto una scuola porta il suo nome e lo sapete perché? Rustin era omosessuale dichiarato e in una società intrisa di omofobia non si poteva celebrare una persona talmente brillante quanto “scomoda”. Bayard Rustin era un uomo illuminato che aveva frequentato Gandhi e conosceva ampiamente la forza della protesta nonviolenta. Rustin diceva: "Se fai del male agli altri, fai del male a te stesso". La sua azione politica non era rivolta soltanto agli afroamericani ma ad ogni perseguitato. Bayard Rustin viveva il suo orientamento sentimentale in totale libertà e il reverendo King lo sapeva benissimo quando lo scelse come suo braccio destro. Più volte Bayard chiese a Martin Luther King di spendersi in favore delle persone omosessuali ma il reverendo negò il suo appoggio. Quest’ultimo non voleva accostare la lotta per i diritti civili degli afroamericani con quella degli omosessuali. In fondo King era un pastore protestante e i pregiudizi di natura biblica ostacolavano la sua percezione dei fatti. Ovviamente nessuno all’epoca si sarebbe schierato mai apertamente con la comunità Lgbt e di conseguenza King non era il solo ad avere delle riserve sull’argomento. 

Dopo il barbaro assassinio di Martin Luther King l’America conobbe il volto più feroce dell’integralismo religioso omofobo rappresentato da personaggi come Anita Bryant. 

Non dobbiamo dimenticare che Bayard Rustin fu arrestato diverse volte. In quel periodo amare una persona dello stesso sesso era considerato un reato penale punibile con l’incarcerazione. Il suo non essere conforme ai principi eteronormativi lo portò ben presto ad essere emarginato. Egli lavorava dietro le quinte delle manifestazioni di King ma non divenne mai il portavoce di tale battaglie. Alcuni collaboratori del premio Nobel per la pace 1964 desideravano il suo allontanamento perché non volevano associare il proprio nome a quello dell’ “immorale” Rustin. 

Ci furono infatti delle varie incomprensioni con King e perfino alcuni momenti di allontanamento.

Rustin insieme a Walter Naegle, suo compagno di vita, si prodigò per ottenere i diritti civili anche per le persone omosessuali e addirittura li definì come “nuovi negri” da liberare dall’oppressione.  Tale concetto è stato ripreso nel 2015 dal presidente Obama durante la sua visita a Selma in occasione della celebrazione del 50° anniversario della storica marcia voluta da King e Rustin. Obama disse: “La nostra marcia non è ancora finita [...] Siamo i gay americani il cui sangue scorre sulle strade di San Francisco e di New York”. 

Obama nel 2015 ha conferito la Presidential Medal of Freedom postuma a Bayard Rustin. 

Negli anni 80 la piaga dell’AIDS si diffondeva a macchia d’olio nella comunità Lgbt e questo divenne un motivo in più di discriminazione ed emarginazione sociale. Proprio in quegli anni Bayard si spese per far comprendere che non esiste alcuna distinzione perché tutti apparteniamo ad un’unica comunità umana: “Siamo tutti uno!”.

Bayard fu costretto ad adottare il suo compagno perché all’epoca due persone dello stesso sesso non potevano né unirsi civilmente né tantomeno sposarsi. Grazie a questa scelta Rustin riuscì a garantire a Naegle una serie di diritti dopo la sua morte.

Rustin Bayard si spense il 24 agosto 1987 a New York. 

“Quando un individuo protesta contro il rifiuto della società di riconoscere la sua dignità di essere umano, il suo stesso atto di protesta gli conferisce dignità”.


Cristian A. Porcino Ferrara 


® Riproduzione Riservata

mercoledì 14 luglio 2021

La prima regola per farsi ascoltare è ascoltare!



 

«Oggi vi parlo dell’ultimo libro scritto da un amico e collega durante l’emergenza sanitaria: Ciao, Prof!. Un titolo alternativo potrebbe essere “Ciao, ragazzi!” perché è proprio un libro che parla anche dei suoi alunni e si rivolge a loro con tenerezza e saggezza, invogliandoli a esprimere un’opinione come pochi riescono a fare. L’autore senza tanti giri di parole va dritto al sodo esprimendo egli stesso la sua opinione e spronando gli allievi a fare la stessa cosa su argomenti importanti e attualissimi come il bullismo, la violenza sulle donne e di genere, i diritti civili, il razzismo, il peso delle parole… argomenti da sempre cari a Porcino, presenti in tanti suoi saggi e che al giorno d’oggi sono visti, purtroppo, ancora come tabù. Per i temi trattati parte sempre dalla storia antica, sua grande passione, ma per catturare l’attenzione e far riflettere gli allievi, rapporta tutto ai giorni nostri e prendendo spunto da fiction, serie tv, romanzi, film, personaggi amati dai giovani, senza usare espressioni ostiche, spinge a interessarsi alla materia arrivando dritto al cuore. Segue questo percorso in aula, ma ancor di più durante la pandemia che ha travolto e stravolto le nostre vite. Durante la DaD per appassionare e interessare gli allievi, quale modo migliore se non quello di proporre e analizzare testi musicali o parlare di un film “immedesimandosi” e stimolando la creatività e la libertà di pensiero? L’autore fa riflettere e invita a riflettere, in libertà e dando spazio a opinioni svariate e personali, senza  giudicare, facendo sentire importanti i ragazzi, a cui si chiede di esprimere il “loro” pensiero e non quello che gli altri vogliono sentire. Un modo intelligente e piacevole per restare vicini ai propri allievi in un periodo difficile e di distanziamento sociale. Magari avessimo avuto dei Proff. così!».


Viviana Cosentino (giornalista) 


Il libro Ciao, Prof! è in vendita su Amazon

domenica 27 giugno 2021

Oltre la tolleranza


Non esiste parola peggiore di tolleranza. Io non voglio essere sopportato ma rispettato e accettato. Non voglio nessuna concessione ad esistere. Io non voglio sopportare le persone che non la pensano come me ma ascoltarle. Io voglio condividere, dialogare, comprendere, meditare, accogliere le sfaccettature dell'umano e non tollerarle e di conseguenza discriminarle fingendo di sopportarle. Come diceva James Hillman: «Siamo qui non per capire tutto, ma per apprezzare quello che c’è».

Cristian A. Porcino Ferrara ©️

sabato 19 settembre 2020

Addio a Ruth Bader Ginsburg

L’anno scorso ho fatto conoscere alle mie classi Ruth Bader Ginsburg. Dopo la visione del film Una giusta causa ho spiegato l’importanza di Notorious RBG (Notorious come il famoso rapper Notorious Big). Fu la seconda donna a ricoprire la carica di giudice della corte suprema USA. Grazie alle sue battaglie e ai suoi “I dissent” ha riscritto la storia delle pari opportunità e non solo. Ha condotto diverse battaglie sociali: parità salariale, matrimonio egualitario, diritto all’aborto, diritto ad un’assistenza sanitaria per tutti e molto altro. Il suo lavoro ha modificato il volto ipocrita e patriarcale di una società che da secoli continua a sottomettere le donne. Diceva: "Non chiedo favori per il mio sesso, chiedo solo che smettano di calpestarci". In breve RBG è diventata un punto di riferimento nel mondo. Una icona pop che nessuno di noi dimenticherà mai. Addio RBG. © Prof. Cristian A. Porcino Ferrara

domenica 9 giugno 2019

Stonewall 50

A 50 anni dai Moti di Stonewall la lotta per i diritti civili continua ininterrottamente. Il libro “Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne” ritorna a New York per celebrare il mese del pride e ricordare che nessuna conquista è mai definitiva.
Il libro è in vendita su Amazon.

lunedì 15 aprile 2019

Filosofia per anni veloci

Un recente lavoro di Cristian A. Porcino Ferrara, filosofo e docente in un istituto superiore, che come al solito si fa apprezzare per godibilità e freschezza. "Altro e altrove" raccoglie una serie di saggi su diversi argomenti, dall'arte alla musica, dalla cronaca all'omofobia, dal razzismo alla religione. Approccio all'apparenza spiazzante, in verità straordinariamente coeso, poiché lo sguardo umanistico consente a Porcino una visione ontologica, piena e profonda della realtà. Il tutto con un lessico veloce, scarno ed empatetico. Filosofia per anni veloci, si potrebbe definire; filosofia per chi non ha tempo, però ha bisogno. Rivolta a un pubblico giovane, senza memoria, ma assetato della certezza del dubbio. Porcino è relativo ma non relativista; socratico; quindi dialogante ("tolleranza" è vocabolo giustamente avversato). Si può concordare o no con le sue suggestioni; impossibile restarvi indifferenti. E sembrano così logiche, perfino ovvie, che pare strano non averci pensato prima. In un mondo editoriale rigurgitante di libroidi, quello di Cristian è un volume autentico, un piccolo saggio senza tempo da consultare soprattutto la sera, come un foglio da comodino, o un vino da meditazione.

Ilia di Saint-Ismail

mercoledì 2 maggio 2018

Vivo nei panni di un alieno

Altro e Altrove”, è una raccolta di saggi che trattano vari argomenti, spesso legati tra loro. L’autore filosofo, pittore, critico letterario e musicale, Cristian A. Porcino Ferrara, è un paladino dei diritti umani e civili e non ha alcun problema a comunicarlo liberamente anche in questo scritto. Voglio ricordare che il suo libro del 2016 “Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne”, ha ricevuto l’apprezzamento del Presidente della Repubblica e il plauso della senatrice Monica Cirinnà. Anche in questa opera c’è un costante richiamo alla lotta contro l’omofobia e a diverse altre tematiche che vanno, per citarne qualcuna, dagli scandali in Vaticano ai diritti gay, dalla sessualità repressa dei supereroi alle serie tv, ai social network e al loro uso spropositato e illecito, dalla morte di Lady Diana a quella del cantante George Michael e molte altre…
L’autore dimostra di conoscere diversi testi sia religiosi che politici, ma anche filosofici e musicali e riesce a rispondere e controbattere esprimendo la sua ferrea opinione, facendo valere le sue idee che, comunque, ritiene giuste per sé. Pur non condividendo alcuni principi politici e religiosi di Porcino, l’ho sempre ammirato per la sua voglia e la sua costanza nel documentarsi per poi mettere nero su bianco, motivando ogni parola, ogni pensiero, ogni passo. Potrebbe sembrare pungente, ma non lo è: dice ciò che pensa giusto o sbagliato che possa apparire al lettore. Non vuole ergersi a professore e inculcare il suo pensiero ma, avendo lui stesso sete di conoscenza, vuole palesarlo affinché resti in qualche modo scolpito nella mente di chi lo legge o lo ascolta. La “conoscenza”, infatti, diventa la parola che più incontriamo in questo testo: l’autore invita a aprirsi alla conoscenza, a essere curiosi, a vivere di empatia e conoscenza insieme e abbraccia il pensiero del filosofo Jiddu Krishnamurti il quale asserisce che “la più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare”. Immagina che gli altri lo vedano come un alieno e lui stesso si sente un po’ di un altro pianeta, appunto un “altro e altrove che non si accontenta di ciò che vede perché nulla soddisfa la sua innata curiosità”.

Viviana Cosentino


Il libro è in vendita su Amazon

giovedì 12 gennaio 2017

Monica Cirinnà e il libro di Porcino contro l'omofobia


Desidero ringraziare pubblicamente la senatrice Monica Cirinnà per la bellissima lettera che mi ha scritto, e per aver letto ed apprezzato il mio libro "Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne".

Cristian A. Porcino Ferrara


© Riproduzione riservata

sabato 23 gennaio 2016

È ora di essere civili


Stracciarsi le vesti, come fanno in molti, dopo aver ascoltato le parole di Bergoglio contro le unioni civili è un atteggiamento alquanto ipocrita. Il pontefice non poteva dire diversamente. Da lui ci si aspettava proprio questo. Non è compito del papa o della chiesa riconoscere i diritti civili. Come ha ben ricordato la senatrice PD Monica Cirinnà il papa fa semplicemente il suo mestiere, mentre i politici devono fare il loro. Le due posizioni, quella della Chiesa e quella dello Stato, non devono mai sovrapporsi in alcun modo. L’ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro sosteneva che: “La chiesa ha il diritto di parlare sempre, ma ha il dovere di rispettare la libertà, in particolare dei parlamentari […]. Come cattolico ho il dovere di ubbidire alla chiesa nella dottrina e nella morale, ma come italiano il parlamentare ha il dovere di ubbidire alla Carta costituzionale”. Lo Stato deve legiferare in totale autonomia senza aspettarsi forme di endorsement da parte del Vaticano. Tutto il resto è noia!

Cristian Porcino


© Riproduzione riservata