Ben pochi conoscono Bayard Rustin mentre quasi tutti sanno chi era Martin Luther King.
Bayard Rustin (1912-1987) ha lavorato a stretto contatto con il reverendo King e lo ha guidato nelle numerose manifestazioni pubbliche che sono entrate ormai nella Storia.
Bayard Rustin era il suo più stretto collaboratore ma pochi si ricordano di questo. Nei libri dedicati all’opera di Martin Luther King la presenza di Bayard Rustin è del tutto marginale. In America soltanto una scuola porta il suo nome e lo sapete perché? Rustin era omosessuale dichiarato e in una società intrisa di omofobia non si poteva celebrare una persona talmente brillante quanto “scomoda”. Bayard Rustin era un uomo illuminato che aveva frequentato Gandhi e conosceva ampiamente la forza della protesta nonviolenta. Rustin diceva: "Se fai del male agli altri, fai del male a te stesso". La sua azione politica non era rivolta soltanto agli afroamericani ma ad ogni perseguitato. Bayard Rustin viveva il suo orientamento sentimentale in totale libertà e il reverendo King lo sapeva benissimo quando lo scelse come suo braccio destro. Più volte Bayard chiese a Martin Luther King di spendersi in favore delle persone omosessuali ma il reverendo negò il suo appoggio. Quest’ultimo non voleva accostare la lotta per i diritti civili degli afroamericani con quella degli omosessuali. In fondo King era un pastore protestante e i pregiudizi di natura biblica ostacolavano la sua percezione dei fatti. Ovviamente nessuno all’epoca si sarebbe schierato mai apertamente con la comunità Lgbt e di conseguenza King non era il solo ad avere delle riserve sull’argomento.
Dopo il barbaro assassinio di Martin Luther King l’America conobbe il volto più feroce dell’integralismo religioso omofobo rappresentato da personaggi come Anita Bryant.
Non dobbiamo dimenticare che Bayard Rustin fu arrestato diverse volte. In quel periodo amare una persona dello stesso sesso era considerato un reato penale punibile con l’incarcerazione. Il suo non essere conforme ai principi eteronormativi lo portò ben presto ad essere emarginato. Egli lavorava dietro le quinte delle manifestazioni di King ma non divenne mai il portavoce di tale battaglie. Alcuni collaboratori del premio Nobel per la pace 1964 desideravano il suo allontanamento perché non volevano associare il proprio nome a quello dell’ “immorale” Rustin.
Ci furono infatti delle varie incomprensioni con King e perfino alcuni momenti di allontanamento.
Rustin insieme a Walter Naegle, suo compagno di vita, si prodigò per ottenere i diritti civili anche per le persone omosessuali e addirittura li definì come “nuovi negri” da liberare dall’oppressione. Tale concetto è stato ripreso nel 2015 dal presidente Obama durante la sua visita a Selma in occasione della celebrazione del 50° anniversario della storica marcia voluta da King e Rustin. Obama disse: “La nostra marcia non è ancora finita [...] Siamo i gay americani il cui sangue scorre sulle strade di San Francisco e di New York”.
Obama nel 2015 ha conferito la Presidential Medal of Freedom postuma a Bayard Rustin.
Negli anni 80 la piaga dell’AIDS si diffondeva a macchia d’olio nella comunità Lgbt e questo divenne un motivo in più di discriminazione ed emarginazione sociale. Proprio in quegli anni Bayard si spese per far comprendere che non esiste alcuna distinzione perché tutti apparteniamo ad un’unica comunità umana: “Siamo tutti uno!”.
Bayard fu costretto ad adottare il suo compagno perché all’epoca due persone dello stesso sesso non potevano né unirsi civilmente né tantomeno sposarsi. Grazie a questa scelta Rustin riuscì a garantire a Naegle una serie di diritti dopo la sua morte.
Rustin Bayard si spense il 24 agosto 1987 a New York.
“Quando un individuo protesta contro il rifiuto della società di riconoscere la sua dignità di essere umano, il suo stesso atto di protesta gli conferisce dignità”.
Cristian A. Porcino Ferrara
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