“Nel segno di Kali – Cronache indiane” di Carlo Buldrini per Lindau Edizioni, è un libro molto interessante ed intrigante. Come scriveva il premio Nobel per l’economia Amartya Sen: “ La mia vecchia insegnante Joan Robinson diceva: «Qualunque cosa tu dica dell’India, è vero anche il contrario». Difatti la descrizione dei luoghi, dei personaggi e della cultura resa nel testo in questione da Buldrini, è lontana dai soliti stereotipi che circolano sull’India. Buldrini che ha vissuto in India per più di 30 anni, lavorando come giornalista e insegnante, ha avuto modo di approfondire gli aspetti più nascosti di questa terra, nonché alcuni fatti di cronaca di inaudita ferocia e violenza. Ad esempio l’autore ci dà notizia della situazione di molte donne indiane, che non solo non sono ben accette sin dalla nascita ma una volta sposate o in età da marito a causa della dote possono essere assassinate dai suoceri o dal futuro consorte proprio per una dote ritenuta non sufficiente. Naturalmente la polizia locale provvede ad archiviare l’indagine come suicidio. Andando avanti con la lettura scopriamo la vicenda della regina dei banditi una certa Phoolan Devi con alle spalle persino 66 mandati di arresto. Inoltre Buldrini indaga attraverso delle ricostruzioni avvincenti e a delle interviste da lui stesso realizzate, gli omicidi del Mahatma Gandhi, Indira Gandhi e suo figlio Rajiv. L’autore pur amando molto la terra indiana non le risparmia critiche; ad esempio quando analizza l’assurda suddivisione della popolazione in caste. Chi ha la sfortuna di nascere “intoccabile” sarà destinato a vivere una vita da reietto e miserabile. Qualora si provi ad inficiare questa retrivia e persistente suddivisione razzista che purtroppo non dispiaceva nemmeno a Gandhi, si rischia di morire in modo violento. Davvero molto toccante il capitolo in cui l’autore incontra per una intervista il filosofo Krishnamurti. Le sue risposte così come i suoi pensieri sono da considerarsi perle di saggezza. Proprio in questi giorni è apparso su diversi giornali la notizia che in India è stata boicottata l’idea di erigere una statua in onore del regista e attore Charlie Chaplin; soltanto perché alcuni fondamentalisti indù non vogliono l’effige di un uomo che fu di religione cristiana. In definitiva le “cronache indiane”di Buldrini, assumono di diritto un posto più che rilevante, per chi voglia studiare e comprendere realmente un paese affascinante e misterioso come l’India. Perché questa terra bellissima, ammantata di spiritualità e di forti richiami cosmogonici, trova il proprio punto focale nella dea Kali. Proprio la dea raffigurata nella copertina che come si legge nel testo: “è la manifestazione dell’Assoluto. L’Assoluto è la sola realtà. L’Assoluto è unico, identico nell’uomo e nel cosmo. Abbandonarsi a Kali significa la fine del proprio io, la fine di ogni dualismo”. Pertanto consiglio vivamente la lettura di questo libro perché accompagnerà il lettore verso la scoperta di una India inesplorata.
Cristian Porcino