Marco Travaglio è il giornalista più odiato e amato d’Italia. Odiato da chi conta politicamente nel nostro paese e amato dalla gente che vede in lui un nuovo san Giorgio a cavallo che sconfigge il dragone. Questo libro intervista a cura del giornalista Claudio Sabelli Fioretti e pubblicato da Aliberti editore, tende tramite lo stile accurato e colloquiale a farci riflettere sui malanni politici, culturali e istituzionali da cui l’Italia sembra essere ormai infetta. Marco Travaglio nonostante scriva dei libri di grande successo, dove denuncia capillarmente il “Don Rodrigo” di turno (di manzoniana memoria), viene sistematicamente ignorato dai premi letterari, e dai giornali che non si degnano di recensire nessuno dei suoi scritti. Questo accade per paura di attirarsi le ire dei potenti Dèi dell’Olimpo politico che Marco Travaglio sfida quotidianamente, senza temere ritorsioni di alcun tipo. Ciò non è riconducibile soltanto ad una questione di coraggio; poiché come dice egli stesso:“non credo affatto di essere coraggioso, secondo me il problema sono i tanti che, non facendo fino in fondo quello che dovrebbero fare, fanno apparire una stranezza quella che per me non è una stranezza. Quando ho iniziato a fare il giornalista, non era mica strano rompere le scatole ai potenti.” Eppure oggi Travaglio è uno dei pochi giornalisti che segue il proprio dovere etico di informare il popolo sui fatti “scomparsi” dalla realtà, perché le eminenze grigie della politica non approvano che si parli pubblicamente delle proprie nequizie. È grazie a questo giovane giornalista, “rompiballe” per definizione, se ogni italiano ritrova un po’ di orgoglio nazionale; perché dopotutto sa che “Travaglio c’è!”. Da leggere assolutamente.
Dott. Cristian Porcino
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