La festività del natale è da sempre considerata una occasione importante per riunirsi nell’ambito familiare e celebrare una ricorrenza religiosa che col tempo è diventata sempre più popolare, e poco conforme alla natura “sacra” della sua origine. Esiste però un legame non indifferente fra il Natale e il cinema. Giorgio Simonelli in “Cinema a Natale – da Renoir ai Vanzina” per Interlinea Edizioni, rilegge alcune pellicole cinematografiche che si sono occupate in maniera diretta o indiretta del 25 dicembre.Simonelli inizia il suo beve saggio con l’analisi di alcuni film sulla natività di Gesù e con la citazione di opere come quella girata da Zeffirelli nel 1977, o il poetico “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, fino a giungere a “Nativity” della Hardwicke. Nei suoi cinque capitoli Simonelli descrive fra l’altro, i miracoli che accadono sotto il natale e ripresi in film quali: “La vita è meravigliosa” di Frank Capra, “Miracolo sulla 34 strada”, “Tim Burton’s Nightmare Before Christmas”, “Un amore sotto l’albero”, ecc. Sul finire del libro l’autore arriva ad analizzare i cosiddetti “cinepanettoni” e che fanno capo dapprima alla regia dei celebri fratelli Vanzina, e successivamente a quella di Neri Parenti. Simonelli osserva che all’inizio di questo filone si poteva riscontrare una qualche caratteristica positiva; ma col tempo la lunga sequela di “vacanze di natale” sparse in tutto il mondo; pensiamo ai film ambientati in India, a New York, Miami, Amsterdam e non ultimo a Rio, si è notato un progressivo deterioramento di intenti etici. Battute banalmente volgari, funzionali soltanto a soggetti cinematografici debolucci e soprattutto poco in linea con le richieste di un pubblico sempre più assopito dalla comicità televisiva cafona e diseducativa. Il Natale sembra essere, per molte pellicole, soltanto un finto pretesto, poiché questa festività è inevitabilmente sparita dalle sceneggiature, che mostrano quasi sempre persone dedite a viaggi esotici, acquisti stratosferici, ecc. “Cinema a Natale” di Simonelli è un libro che si legge tutto d’un fiato e soprattutto ha il dono di riportare il lettore agli anni della propria infanzia dove si aspettava la cena di natale con tutta la famiglia davanti ad un bel film natalizio che trasmetteva serenità e non inquietudine e pressappochismo, come purtroppo fa spesso la televisione odierna. Quindi largo merito a Simonelli per avere scritto un libro breve, interessante e maneggevole.
Dott. Cristian Porcino