lunedì 23 marzo 2009

“11 Novembre 2007 –L’uccisone di Gabriele Sandri una giornata buia della Repubblica” di Maurizio Martucci


L’11 novembre 2007 presso l’area di servizio Badia al Pino Est (Arezzo) si consuma l’assassinio del giovane ventiseienne Gabriele Sandri per un colpo esploso dalla pistola dell’agente di polizia Luigi Spaccarotella. La notizia della morte del giovane Sandri si diffonde in maniera distorta con l’intento di associare tale delitto al mondo del calcio. A questa incongruenza, come ad altre tenta di porre rimedio il libro scritto da Maurizio Martucci “11 Novembre 2007” per Sovera Editore. Il saggio in questione ricostruisce la vicenda che precede e succede l’uccisone di Gabriele Sandri. Martucci senza tralasciare nulla, assembla una descrizione dei fatti ineccepibile. Lo sgomento per la morte di un giovane uomo si fa più evidente, quando a ciò si assomma il silenzio delle istituzioni che consapevoli del coinvolgimento di un tutore dell’ordine tentarono di distogliere l’attenzione dei mass media da questo non indifferente particolare. Alla fine del libro Martucci intervista l’avvocato Cristiano Sandri nonché fratello della vittima. Dalle parole di Cristiano Sandri si apprende del dolore di una famiglia che ha perso un fratello e un figlio esemplare senza aver ricevuto fino a quel momento alcuna vera giustizia da parte degli organi preposti. L’agente Spaccarotella reo presunto di aver stroncato la vita di Gabriele Sandri non ha mai subito, prima di adesso, un procedimento disciplinare, ma è stato semplicemente trasferito in zone diverse da quelle dove era accaduto il fatto. Il libro pone anche degli interrogativi importanti, come ad esempio il perché non bisogna processare un uomo facente parte di un corpo armato come la polizia per paura di screditare l’intera rappresentanza. Proprio in questi giorni è iniziato il processo a carico dell’agente Spaccarotella per il reato di omicidio volontario, così come stabilito dal gup di Arezzo, Luciana Cicerchia. Pertanto consiglio la lettura di questo libro, primo perché non bisogna porre nel dimenticatoio la morte insensata di un ragazzo, e poi perché acquistando il libro si contribuirà alle attività della “Fondazione Gabriele Sandri”.


Cristian Porcino