Alzi la mano chi di noi giovani generazione anni’ 80 è cresciuto senza appassionarsi ai vari telefilm che venivano trasmessi sia nelle reti rai che in quelle mediaset. Basti pensare ai vari “Fame”, “Happy Days”, fino a giungere ai più recenti “Dawson’s creek”, “ The O.C ”, “Everwood” etc. Ma da molti anni a questa parte spopola su tutti il filone dei gialli o legal thriller; ed è proprio questo l’argomento trattato nel libro di Federica Marchetti in “Giallo in tv” per Tabula Fati.
“Giallo in tv” è un breve dizionarietto dei telefilm stranieri andati in onda in Italia dal 2000 ad oggi. Seguendo un agile indice alfabetico dei telefilm si può scegliere la serie televisiva che più ci aggrada. Si va da “24” a C.S.I. New York”, da “Crimnal Minds” a “Comandante Florent” e tanti altri. Il diffondersi a vista d’occhio dei gialli nei nostri palinsesti televisivi è sintomo di una costante spettacolarizzazione del crimine in tv riguardo i veri e propri delitti di cronaca nera. Persino nei talk show più seri si tende attraverso plastici e video filmati a ricostruire i passaggi che determinano un efferato delitto, cercando in tutti i modi di orientare lo spettatore verso perizie investigative ridanciane. Tuttavia il libro di Federica Marchetti ha l’intento di rendere un po’ di ordine al flusso inarrestabile di commissari, avvocati, scrittrici e preti televisivi che si dimenano per scoprire i misteri di un omicidio. Le serie televisive attuali utilizzano una logica ricostruttiva degli eventi molto realistica, talvolta ai limiti della decenza. Rimpiango davvero i vari episodi dell’ ”Ispettore Derrick” o “l’ispettore Rex”, dove almeno il fulcro della storia ruotava attorno ai fatti che precedevano e succedevano il misfatto; il tutto senza mai mostrarci il corpo massacrato e martoriato dell’assassinato. Infine consiglio la lettura del libro “Giallo in tv” agli appassionati del genere televisivo.
“Giallo in tv” è un breve dizionarietto dei telefilm stranieri andati in onda in Italia dal 2000 ad oggi. Seguendo un agile indice alfabetico dei telefilm si può scegliere la serie televisiva che più ci aggrada. Si va da “24” a C.S.I. New York”, da “Crimnal Minds” a “Comandante Florent” e tanti altri. Il diffondersi a vista d’occhio dei gialli nei nostri palinsesti televisivi è sintomo di una costante spettacolarizzazione del crimine in tv riguardo i veri e propri delitti di cronaca nera. Persino nei talk show più seri si tende attraverso plastici e video filmati a ricostruire i passaggi che determinano un efferato delitto, cercando in tutti i modi di orientare lo spettatore verso perizie investigative ridanciane. Tuttavia il libro di Federica Marchetti ha l’intento di rendere un po’ di ordine al flusso inarrestabile di commissari, avvocati, scrittrici e preti televisivi che si dimenano per scoprire i misteri di un omicidio. Le serie televisive attuali utilizzano una logica ricostruttiva degli eventi molto realistica, talvolta ai limiti della decenza. Rimpiango davvero i vari episodi dell’ ”Ispettore Derrick” o “l’ispettore Rex”, dove almeno il fulcro della storia ruotava attorno ai fatti che precedevano e succedevano il misfatto; il tutto senza mai mostrarci il corpo massacrato e martoriato dell’assassinato. Infine consiglio la lettura del libro “Giallo in tv” agli appassionati del genere televisivo.
Dott. Cristian Porcino