venerdì 6 marzo 2009

Niente foto nei luoghi sacri! Meglio comprarle nei negozi di souvenir?


Il turismo religioso nasconde spesso delle inaspettate sorprese. Il più delle volte siamo portati ad immaginare, che recandoci nei luoghi cosiddetti “sacri” si possa visitare realmente un luogo geofisico in cui le ciniche leggi dell’uomo possano essere ampiamente annullate; ma con enorme sorpresa si scopre non esser propriamente così. Quest’estate dopo essere stato nella cittadina di Nevers in Francia ove è esposto il corpo di Bernadette, ovvero la ragazzina che vide presso la grotta di Massabielle in Lourdes la Madonna; mi è capitato un fatto alquanto strano. Il corpo della santa cattolica è custodito in una bara di vetro per permettere ai visitatori di vederlo. Ebbene non mi è stato consentito di scattare una foto con la mia macchina digitale che per altro avrei effettuato senza flash. La cosa però non è stata fatta per rispettare la nomea di un luogo santo ma affinché si potesse incrementare il fatturato del negozietto dirimpetto alla chiesa dove si vendono souvenir della santa, di Lourdes, dei papi: da Wojtyla a Ratzinger. Difatti appena entrati nel negozio si notano in bella mostra le foto del corpo di Bernadette in tutte le angolazioni possibili. Ora se il divieto di foto è stato imposto per non turbare il sonno eterno della Soubirous perché si vendono quelle foto scattate per altro da una macchina fotografica con lo scopo di ricavarci sopra diversi denari? Così la cosa risulta paradossale; il tutto con l’avallo delle autorità religiose locali nonché del Vaticano. In tal modo la povera Bernadette è stata ampiamente oltraggiata poiché anche in vita il di lei fratello commerciava santini con la sua effige e più di una volta lei fu costretta a richiamare tale mercificazione della sua immagine. Cosa direbbe oggi vedendo che ai semplici pellegrini viene imposto di non fotografare il suo corpo ma ne viene consentito invece l’acquisto impresso in cartoline e oggettini vari? Si parte da cartoline semplici del costo di € 0,50 a quelle più complesse con l’aggiunta di scritte in tutte le lingue che raggiungono fino i € 3, 00. Questo purtroppo accade non solo a Nevers, ma a Lourdes, Fatima, San Giovanni Rotondo (Padre Pio), Roma, ecc. Però in Vaticano i gadget o souvenir possono essere acquistati soltanto fuori da San Pietro, nelle zone limitrofe e non all’interno. Non dico infatti che non bisogna vendere dei santini per i fedeli (le leggi del mercato sono purtroppo onnipresenti) ma se ciò deve essere proprio fatto, che avvenga fuori dai luoghi “sacri”. Altrimenti ogni proibizione imposta agli altri diventa coercitiva e ridicola!