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giovedì 21 marzo 2024

Che cosa resta?


Cosa resta? Ancora una volta un Cristian A. Porcino Ferrara introspettivo, capace di toccare le corde dell'anima di chi leggendo si perde tra le righe delle sue pagine... per ritrovarsi inaspettatamente in un verso, in una parola, in una suggestione... 

E allora a rimanere sono le impressioni, sono le emozioni, è l'essere profondamente in ascolto... l'ascolto di un battito, l'ascolto di un respiro.

Grazie Cristian. Un libro da leggere, un libro per immergersi, un libro per viaggiare...

(Francesca Curreli)


"Quel che resta di niente " è in vendita su Amazon.


domenica 10 marzo 2024

“Quel che resta di niente “ Recensione libro

 


«Chi è il filosofo?

Il filosofo è colui che si interroga incessantemente sui quesiti della vita per amore della conoscenza.

Chi è il poeta?

Il poeta è colui che mentre si interroga sui quesiti della vita, mette per iscritto i suoi pensieri sottoforma di versi.

Quando un filosofo si mette a scrivere poesie non può che uscirne qualcosa di interessante, originale e unico.

Il giorno in cui ho ricevuto “Quel che resta di niente” e sfogliandolo ho capito che si trattava di un libro di poesie, sono rimasta molto meravigliata. Il precedente libro dell’autore dal titolo “Sulle tracce dell’altrove”, che ho avuto il piacere di leggere e recensire, è un saggio e perciò credevo che lo fosse anche la sua ultima opera.

In realtà i due libri si combinano e compenetrano; “Quel che resta di niente” è la naturale conclusione de “Sulle tracce dell’altrove” e forse (a detta dell’autore stesso) è anche il suo ultimo libro ( al momento ne ha all’attivo ben 28) ma io mi auguro che non sia così!

Di che cosa parlano le poesie contenute in “Quel che resta di niente”?

Le tematiche sono diverse, certamente vertono sulle esperienze, le sensazioni, le suggestioni personali dell’autore, ma è molto facile rispecchiarsi in molte di esse.

Ovviamente il niente che dà il titolo all’opera, ricorre in molte poesie, ma c’è spazio anche per l’amore e per il desiderio pulsante, per l’estasi di anime gemelle che si sono riconosciute e trovate.

In alcune, come “Desio”, l’autore affronta le tre forme platoniche dell’amore: Eros, l’amore fisico, Aghapè, l’amore spirituale e Philia l’amore sentimentale.

Si legge anche il dolore in alcune poesie, si evince il rammarico dell’autore per non essere stato capace in passato, di accettare se stesso e di cogliere l’amore.

Ma infine è la voglia di rinascita e di riscatto a prevalere.

Le ultime pagine sono dedicate a delle riflessioni sottoforma di testo con rimandi, tra gli altri, a Dante, ad Andersen, alla Bella e la bestia e a Philip Roth.

Credo che Cristian A. Porcino Ferrara abbia utilizzato la poesia con molta intelligenza, attingendo al suo bagaglio umano e culturale.»

(Serena Bufano)

Vi invito a leggere la  recensione completa  su Recensissimo.com al seguente link :

 https://www.recensissimo.com/2024/02/quel-che-resta-di-niente-recensione-del.html?m=1



sabato 2 marzo 2024

“Quel che resta di niente”: una lettura leggera e profonda


 Letto d'un fiato. Leggero e profondo nel contempo. Mi hai fatto scalare montagne, fluttuare su nuvole e attraversare tempeste. Bravo. Meglio non so esprimermi. Sarebbe bello parlarne di alcune.


Graziano Bertaglia 


Il libro “Quel che resta di niente “ è in vendita su Amazon 


domenica 28 gennaio 2024

Ritorno dal niente



Cosa si prova a sperimentare l'amore per poi rimanerne feriti e delusi? Cosa si prova a vivere sempre in direzione ostinata e contraria? A questo e altri dilemmi risponde Cristian A. Porcino Ferrara con il suo nuovo libro Quel che resta di niente. Arrivato ad un anno da Sulle tracce dell'altrove porta a compimento un ritratto di se stesso avviato con grande successo e consapevolezza.  Il libro raccoglie una serie di riflessioni in versi, e non solo, e ci mette dinnanzi a uno specchio. Nessuno di noi può scappare dai propri sentimenti e soprattutto nessuno di noi può affrontare il niente e uscirne indenne. Le relazioni tossiche fanno parte della nostra esistenza e bisogna sempre individuarle per tempo onde evitare conseguenze decisamente nefaste. In una recente intervista l'autore ha fatto intendere che il niente del titolo è riferito ad una persona con cui ha avuto una relazione precedente. Ho chiesto privatamente all'autore se confermava questa teoria e vi riporto la risposta da lui fornita: "È stato un inutile sbaglio che però mi ha fatto crescere come essere umano. Forse come dice Renato Zero in una sua recente canzone l'errore più grande è stato chiamare amore un delirante attimo". Quella del Prof. Porcino Ferrara  è chiaramente una  provocazione perché da quel niente sono nate queste fulgide pennellate di pensiero e per esperienza personale non ho mai ricavato niente dal niente.  

La lettura di questo libro mi ha spinto a fare i conti con il mio passato e ad esprimere la mia totale ammirazione per un uomo che non si arrende e lotta con tutte le sue forze per riappropriarsi della propria felicità. Ogni sua frase è stata per me una carezza sul cuore o per citare una frase di Porcino Ferrara: "freccia che squarcia e balsamo d'anima".

Consiglio vivamente la lettura del volume a chi desidera andare Oltre.


(L. Vistarin)


Il libro è in vendita su Amazon 

venerdì 12 gennaio 2024

“Quel che resta di niente” di Cristian A. Porcino Ferrara




Attraverso ricercate metafore, Cristian A. Porcino Ferrara ci 
traghetta, come un navigato Caronte, attraverso i sentimenti umani. 

Anche in questo ventottesimo libro, nel viaggio tra le emozioni dell’anima ci accompagnano musicisti come Mozart e Battiato, musa ispiratrice del nostro Autore, ma anche personaggi come Jung, Dante, Diogene, i Belletristi, la Bella e la Bestia, e figure come la madre dispensatrice d’amore, oppure la minuta nonna al balcone. 

In un altalenarsi di trepidazioni, smarrimenti, turbamenti, suggestioni, paure, amori, inquietudini, zone erogene ed ansie, Cristian A. Porcino Ferrara ci guida in questa danza Lakota che lo unisce – e ci unisce - al corpo pulsante da cui tutto ebbe origine.


Il libro Quel che resta di niente di Cristian A. Porcino Ferrara è in vendita su Amazon

martedì 9 gennaio 2024

“Quel che resta di niente” il nuovo libro di Cristian A. Porcino Ferrara



Attraverso ricercate metafore, Cristian A. Porcino Ferrara ci traghetta, come un navigato Caronte, attraverso i sentimenti umani. Anche in questo ventottesimo libro, nel viaggio tra le emozioni dell’anima ci accompagnano musicisti come Mozart e Battiato, musa ispiratrice del nostro Autore, ma anche personaggi come Jung, Dante, Diogene, i Belletristi, la Bella e la Bestia, e figure come la madre dispensatrice d’amore, oppure la minuta nonna al balcone. In un altalenarsi di trepidazioni, smarrimenti, turbamenti, suggestioni, paure, amori, inquietudini, zone erogene ed ansie, Cristian A. Porcino Ferrara ci guida in questa danza Lakota che lo unisce – e ci unisce - al corpo pulsante da cui tutto ebbe origine.

“Quel che resta di niente” di Cristian A. Porcino Ferrara  disponibile a breve su Amazon 

lunedì 22 dicembre 2014

"Un'altra vita"... per un natale diverso

“Diverso”. Aggettivo forse abusato, come sempre accade quando un argomento diventa di pubblico dominio. Ma regalatevi "Un'altra vita", breve ed emozionante romanzo di Cristian Porcino, e vi accorgerete che l'appellativo ci sta tutto. Cristian narra una storia autentica, semplice e al tempo stesso spiazzante. Oggi si sente tanto parlare di omosessualità, ma siamo davvero preparati ad accettare un figlio/a, fratello, amico gay o lesbica, soprattutto se abbiamo ricevuto un'educazione rigidamente religiosa? E noi, siamo in grado di accettarci, superando l'omofobia interiorizzata? È quanto accade a Shlomo, giovane ebreo ortodosso newyorchese, educato - programmato? - a perpetuare la tradizione paterna, a diventare un rabbino, sposare una donna adatta a lui, proliferare e mantenere una diversità che però, a differenza di quella che gli piove addosso, ha tutti i tratti d'una superba separazione dal resto della compagine umana. Scoprendosi omosessuale, Shlomo invece si trasforma in un diverso aperto al mondo, alle sue suggestioni, culture, credi. Rinasce e si ricrea, senza alcuna certezza preconfezionata, ma con l'unica, paradossale convinzione del dubbio come unica verità della vita. Un romanzo che pone domande più che fornire risposte: ed è questo il suo grande pregio. Siamo pronti a raccoglierne la sfida?
Franco Ferrari
© Riproduzione riservata

giovedì 11 dicembre 2014

Rassegna stampa romanzo “Un’altra vita” di Cristian Porcino



1) «Un’altra vita” Lulu Edition, pp. 124, è un bel romanzo di Cristian Porcino che tratta un tema importante per il nostro vivere sociale, quello della diversità. Lo fa con una scrittura sciolta e accattivante come è solito l’autore. (…) Un testo adatto anche ai ragazzi per far loro comprendere come la difficoltà di essere diversi nasca soprattutto da uno stato mentale inculcato dall’ educazione e dal retaggio» Maria Giovanna Farina (filosofa e scrittrice - "L'Accento di Socrate").

2) «Come prima cosa volevo complimentarmi con te per avermi regalato delle emozioni vere, sincere. Anche se non ci conosciamo posso assicurarti che difficilmente mi lascio contagiare e trasportare da un libro. Ho trovato il tuo romanzo davvero entusiasmante e coinvolgente sin dall’ inizio. Il protagonista di “Un’Altra vita” con il suo tipico atteggiamento da rivoluzionario silenzioso mi ha ricordato Holden Caulfield del capolavoro di Salinger. Grazie ancora per aver dato vita a Shlomo» Marco 57 (lettore).

3) «Cristian Porcino, filosofo e critico letterario, si cimenta col romanzo. Shlomo, protagonista di "Un'altra vita" (sempre per Lulu ma disponibile anche su Amazon), potrebbe rischiare la follia o, per reazione, trasformarsi in un violento fondamentalista. Il suo spirito, però, ha conservato un nucleo di spontaneità che lo previene da questi pericoli. E il suo carattere dolce non lo rende remissivo, ma curioso di esplorare se stesso e il mondo che lo circonda» Franco Vivaldi (giornalista).

4) «Potremmo invece, considerare “Un’altra vita” come un romanzo di formazione sentimentale, secondo la tradizione settecentesca inventata da Goethe e continuata da Sthendal e da Flaubert fino alla sua ultima ed eccentrica ripresa, quel geniale “Seminario sulla gioventù” di Busi che Porcino conosce perfettamente» Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese (scrittori).

5) «Leggendo il primo romanzo di Cristian Porcino “Un’altra vita” ci si imbatte in una lettura piacevole, scorrevole ed entusiasmante. L’autore è una continua scoperta e in questo romanzo affronta con delicatezza e positività il tema della sessualità, dell’omofobia e della rinascita affettiva» Viviana Cosentino (giornalista).

6) «Il nuovo libro di Cristian Porcino “Un’altra vita” raccontala vita di Shlomo, un giovane ebreo ortodosso che dovrà fare i conti con la mentalità chiusa e bigotta dei propri genitori e della comunità in cui risiede (…) Porcino smaschera il voyerismo di facciata che sembra tanto arrovellare i perbenisti dell’ultima ora. (…) La narrazione prosegue con tanti episodi suggestivi e densi di liricità in una cornice scenografica accattivante come quella di New York City» Veronica Di Stefano (giornalista).

7) «Il romanzo si sviluppa con molto garbo, mettendo in evidenza l'ottima preparazione culturale dell'autore che accompagna i due protagonisti con occhio benevolo e cosciente della"svolta" che il mondo contemporaneo ha impresso alla vita di tutti gli omosessuali» Salvatore Scalisi (scrittore).

8) «“Diverso”. Aggettivo forse abusato, come sempre accade quando un argomento diventa di pubblico dominio. Ma regalatevi "Un'altra vita", breve ed emozionante romanzo di Cristian Porcino, e vi accorgerete che l'appellativo ci sta tutto. Cristian narra una storia autentica, semplice e al tempo stesso spiazzante. Oggi si sente tanto parlare di omosessualità, ma siamo davvero preparati ad accettare un figlio/a, fratello, amico gay o lesbica, soprattutto se abbiamo ricevuto un'educazione rigidamente religiosa? E noi, siamo in grado di accettarci, superando l'omofobia interiorizzata? È quanto accade a Shlomo, giovane ebreo ortodosso newyorchese, educato - programmato? - a perpetuare la tradizione paterna, a diventare un rabbino, sposare una donna adatta a lui, proliferare e mantenere una diversità che però, a differenza di quella che gli piove addosso, ha tutti i tratti d'una superba separazione dal resto della compagine umana. Scoprendosi omosessuale, Shlomo invece si trasforma in un diverso aperto al mondo, alle sue suggestioni, culture, credi. Rinasce e si ricrea, senza alcuna certezza preconfezionata, ma con l'unica, paradossale convinzione del dubbio come unica verità della vita. Un romanzo che pone domande più che fornire risposte: ed è questo il suo grande pregio. Siamo pronti a raccoglierne la sfida?» Franco Ferrari (lettore), dicembre 2014

9) «Un tema attuale e spiazzante come quello dell’omofobia dall’aspetto pregiudiziale per il culto religioso, romanzato e narrato con un racconto che ti coinvolge fino alla fine, “Un’altra vita”, scritto da Cristian Porcino, come avere una seconda pelle addosso all’insaputa da chi ti ha messo alla vita. Shlomo è il protagonista di questa storia ingarbugliata, un giovane ebreo ortodosso che vive nell’America bigotta dei giorni nostri la propria diversità, alla ricerca di un mondo tutto nuovo ancora da esplorare, lontano dalla cultura con cui è stato svezzato. Lui non è un cristiano, appartiene a quel popolo eletto da Dio. L’autore vuole calcare l’aspetto tradizionalista, quasi comandato dal tuo credo religioso, dell’amore tra un uomo e una donna come principio fondamentale del bene di vivere, mettendo in primo piano l’altra realtà dell’amore, quello a senso unico con persone dello stesso sesso. Shlomo all’età di 21 anni viene cacciato da casa perché confesserà quali sono le sue vere passioni, vivere accanto a un uomo e confrontarsi con il mondo esterno rompendo gli schemi imposti dalla società in cui vive. “Cittadino del nuovo millennio Shlomo non capiva perché amare una persona poteva essere considerato peccato. Voltaire: “I piaceri sensuali passano e svaniscono in un batter d’occhio”. Sfruttato l’altro al fine di compiacere se stesso. Non esiste una cultura gay così come non esiste una cultura etero”. Porcino non usa fronzoli o giochi di parole per mettere a nudo un problema che causa suicidi in tutto il mondo, perché la diversità è considerata come la malattia del secolo, quasi fosse la peste da evitare. Shlomo nella Grande Mela riscopre se stesso rivalutando le sue vere passioni e ridando sfogo al suo essere interiore per anni ghettizzato dall’immagine di un rabbino, Yona, questo è il suo nome, a capo di una congregazione religiosa che scruta la tua vita, e di un padre e una madre legati da un matrimonio forzato celebrato senza la propria volontà, come quello programmato e mai accaduto, tra Shlomo e Routh. Il romanzo come sempre è scritto bene e non lasciando nulla al caso.» Antonio Agosta (giornalista), pubblicato su "Generazione web", ottobre 2015.

(Il libro è in vendita su www.amazon.it e su www.lulu.com. Cliccate a destra nell’area corrispondente alla cover del libro e sarete indirizzati al link per l’acquisto).

lunedì 28 luglio 2014

Versione eBook del romanzo "Un'altra vita" di Cristian Porcino

“Un’altra Vita” di Cristian Porcino, Nuova Edizione. Dalla prefazione di Daniela Tuscano: “Un breve e intenso itinerario alla scoperta di se', l'ingresso nell'età adulta, il coraggio della verità, la voglia di sorprendersi e di osare, un “lieto fine” aperto a un futuro incognito e fascinoso: questo e molto di più è "Un'altra vita", il romanzo di Cristian Porcino uscito oggi in una nuova edizione”. Dati tecnici del libro: “Un’altra vita” di Cristian Porcino, Lulu Edition, pp. 124, formato eBook € 5,00. In vendita su: www.lulu.com.

Nuova edizione del romanzo “Un’altra Vita” di Cristian Porcino

“Un’altra Vita” di Cristian Porcino, Nuova Edizione. Dalla prefazione di Daniela Tuscano: “Un breve e intenso itinerario alla scoperta di se', l'ingresso nell'età adulta, il coraggio della verità, la voglia di sorprendersi e di osare, un “lieto fine” aperto a un futuro incognito e fascinoso: questo e molto di più è "Un'altra vita", il romanzo di Cristian Porcino uscito oggi in una nuova edizione”. Dati tecnici del libro: “Un’altra vita” di Cristian Porcino, Lulu Edition, pp. 124, formato cartaceo € 14,00, codice Isbn: 978-1-291-96493-6. in vendita su: www.lulu.com, www.amazon.it, ww.amazon.com, etc.

mercoledì 18 settembre 2013

“Distinti e Distanti” di Cristian Porcino

“Distinti e Distanti” è composto in gran parte da scritti giovanili concepiti dall’autore a partire dall’anno duemila, e dimenticati in qualche angolo sconosciuto della memoria. All’interno del testo si trovano riflessioni sull’amore, sul sesso, sulla vita erotica dei supereroi, vampiri e licantropi, sull’aldilà, l’amicizia e molto altro ancora. Insomma un saggio interessante e variegato in grado di stimolare positivamente il lettore. Dati tecnici dell’ebook: “Distinti e Distanti” di Cristian Porcino, 109 pagine, € 5,00. Per l’acquisto visitate il sito: www.lulu.com

martedì 26 giugno 2012

Recensione al romanzo “Un’altra vita” di Cristian Porcino

(Articolo di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese). Fino al 2010, anno in cui uscì il nostro ultimo romanzo sul mondo GLBTQ “San Berillo e altre tentazioni” (edizioni libreria Croce), eravamo abituati a recensire in media una ventina all’anno di libri su questi multiformi aspetti della sessualità. Quasi tutte storie omologate di rapporti sadomaso, alcune sentimentali come i romanzi di una Carolina Invernizio targata lesbo, poche, invece, di stampo saggistico sul nesso eros – famiglia – società. Ci ha un po’ stupito questo romanzo del giovane Cristian Porcino, di cui leggemmo tempo fa un bel libro su Michael Jackson e un altro molto originale su alcuni grandi cantautori italiani. Porcino è un ottimo giornalista, fine osservatore del mondo mass – mediatizzato di cui sa cogliere acutamente le ondulazioni del gusto. Il romanzo “Un'altra vita” racconta con uno stile minimalista l’iniziazione sessuale ed esistenziale di un ragazzo ebreo che, in patria, è costretto dalla propria cultura sessuofobica a nascondere la “diversità”. Nel suo Paese l’omosessualità è considerata un vero e proprio abominio che offende il comandamento divino. Il giovane ebreo Shlomo non è un filosofo, ma sa riflettere sulla propria condizione e si chiede più volte perché l’ebraismo condanna tanto l’omosessualità, mentre il Vangelo cristiano dichiara la libertà di amare. Shlomo fugge di casa, non sopportando la condanna da parte dei genitori e va a New York, la capitale del mondo che lo affascina e gli insegna a compiere quel rito di passaggio che nel mondo Occidentale non è nascosto nel buio della condanna morale. A New York impara a vivere il sesso in modo libero e consapevole e scopre anche quella dimensione della vita che tutti cercano e chiamano Amore. Porcino usa poche pennellate di colore, anche nelle scene erotiche che altri scrittori tratterebbero con un linguaggio trasgressivo. Crediamo che Porcino abbia scelto di non essere uno scrittore erotico, forse per non omologarsi con la pornografia gay di moda alcuni anni fa. Potremmo invece, considerare “Un’altra vita” come un romanzo di formazione sentimentale, secondo la tradizione settecentesca inventata da Goethe e continuata da Sthendal e da Flaubert fino alla sua ultima ed eccentrica ripresa, quel geniale “Seminario della gioventù” di Busi che Porcino conosce perfettamente. © Riproduzione riservata

domenica 15 aprile 2012

Quando l’amore sconfigge il pregiudizio

(Articolo di: Viviana Cosentino). Leggendo il primo romanzo di Cristian Porcino “Un’altra vita” ci si imbatte in una lettura piacevole, scorrevole ed entusiasmante. L’autore è una continua scoperta e in questo romanzo affronta con delicatezza e positività il tema della sessualità, dell’omofobia e della rinascita affettiva. “Un’altra vita” racconta la storia di un giovane ebreo ortodosso, Shlomo, che a causa della mentalità chiusa e bigotta dei propri genitori e della comunità in cui risiede, affronterà una nuova vita catapultato nella Grande Mela, inizialmente in solitudine e con la sola voglia di riscatto e di vivere una vita ‘normale’. La sua grande forza di volontà e intelligenza, infatti, lo faranno ambientare e integrare in questo nuovo ‘mondo’ in maniera eccellente. A New York troverà, a parte il lavoro, anche un grande amore che potrà vivere alla luce del sole senza aver paura di essere giudicato da occhi, orecchie e bocche indiscrete. Nella sua semplicità questo testo tratta un tema ancora oggi purtroppo scottante, dichiarando in maniera coraggiosa che l’amore non ha sesso andando contro, spesso e volentieri, certi parametri religiosi che occorre abbattere una volta per tutte. Inoltre, la cornice di New York è, a mio parere, molto suggestiva, accattivante e azzeccata per ambientare la storia di Shlomo, perché credo che in questa città globale, nonché uno dei centri economici e culturali più influenti del mondo, coesistono, convivono e riescono ad amalgamarsi comunità religiose differenti, colori di pelle diverse e culture disparate. Si comprende benissimo, anche, che l’autore mette molto delle sue conoscenze generali e personali in questo romanzo: dalla filosofia alla musica, dalla letteratura alla storia, dai suoi viaggi a New York alla passione per le religioni… “Le ombre del passato di Shlomo erano fuggite via, perché la sua vita adesso era come lui la desiderava” (cfr p. 90): insomma, un libro da leggere in breve tempo, che coinvolge e con un lieto fine, che a volte non guasta e ci insegna che essere più positivi e aperti verso il prossimo, forse è un atto di civiltà straordinario. © Riproduzione riservata. Il libro è in vendita su: www.lulu.com, www.amazon.it, www.amazon.co.uk, www.amazon.es, www.amazon.fr

domenica 4 marzo 2012

“Un’altra vita per Shlomo. Intervista all’autore”



Il nuovo libro di Cristian Porcino “Un’altra vita” racconta la vita di Shlomo, un giovane ebreo ortodosso che dovrà fare i conti con la mentalità chiusa e bigotta dei propri genitori e della comunità in cui risiede. Una lettura entusiasmante e coraggiosa che dichiara apertamente, e senza tanti giri di parole che l’amore non ha etichette. Porcino smaschera il voyerismo di facciata che sembra tanto arrovellare i perbenisti dell’ultima ora. Il tema dell’omossessualità è affrontato dall’autore con delicatezza e con spirito filosofico. La narrazione prosegue con tanti episodi suggestivi e densi di liricità in una cornice scenografica accattivante come quella di New York City. Per saperne di più su questo e su altri lavori da lui pubblicati, ho intervistato l’autore che ha gentilmente risposto ad alcune domande.

1) Il suo primo romanzo “Un’altra vita” affronta un tema molto importante come il legame fra religione e sessualità. Perché questa scelta?

«Dunque la scelta è stata dettata dalla spiegazione forse più ovvia. Determinate religioni, se non quasi tutte, hanno mortificato l’aspetto sessuale degli esseri umani. Le loro dottrine hanno sempre incoraggiato il rapporto sessuale solamente in vista della procreazione. Così quando si è dovuto affrontare l’omosessualità, come nel caso del protagonista del romanzo, l’atteggiamneto più comune è stato quello di emarginare ed espungere dal nucleo comunitario d’appartenenza chi, con il proprio comportamento, poteva minare le solide basi tramandate nei secoli da vecchie tradizioni religiose, e superstizioni infarcite da misticismo. La scelta pertanto era, a mio parere, più che doverosa».

2) Cosa l’ha spinta a scrivere una storia come quella di Shlomo?

«La storia di Shlomo nasce diversi anni fa. Purtroppo avevo sempre rimandato l’appuntamento a data da destinarsi, fino a quando non è giunto il momento giusto per fissarla su un foglio di carta. Viviamo, ahimè, in un contesto storico dove l’omofobia appare un fattore ben radicato e mascherato dalla parola “tolleranza”. Dietro questo concetto si può annidare un atto di razzismo ben congegnato. Persino i rappresentati religiosi utilizzano spesso simili parole. Dichiarando pubblicamente di essere tolleranti allo stesso tempo prendano le dovute distanze dal problema. In altre parole è come dire “ti rispetto ma non avvicinarti. Resta al tuo posto”. Questo è un vero controsenso».

3) Perché si è affidato ancora una volta all’autopubblicazione?

«Di editori onesti e coraggiosi in giro ne vedo pochi. Quando scoprono che non sei diposto ad acquistare le copie del libro o a partecipare economicante alle spese di stampa spariscono nel nulla. Francamente non capisco chi snobba così tanto l’autopubblicazione. A dire il vero è molto più nobile investire su se stessi editandosi le opere, piuttosto che partecipare e incrementare le floride finanze di certi tipografi che si spacciano per editori. Anche come critico letterario non stabilisco mai a priori quali libri recensire o no. Prima leggo e poi mi faccio un’idea. Negli ultimi cinque anni ho letto diversi libri autopubblicati davvero interessanti che sono arrivati all’attenzione di alcuni critici grazie alla costanza dei loro autori. Quindi è giunta l’ora di togliere i paraocchi e accantonare questi sterili pregiudizi».


4) Il romanzo è ambientato a New York. Come mai questa scelta?

«Trascorro diversi periodi dell’anno a New York ed è una città a me molto cara. E poi la storia di Shlomo si sposa bene con le immagini della grande mela. Inoltre in quelle occasioni ho avuto modo di osservare da vicino le comunità ebraiche ortodosse in cui ho ambientato la prima parte del libro ».

5) In “La solitudine non va mai in vacanza” (Photocity Edition) ha trattato tematiche piuttosto delicate come le morti sul posto di lavoro, la solitudine e l’ambizione di chi punta troppo in alto come ad esempio il cardinal Thomas Wolsey personaggio storico cinquecentesco della corte dei Tudor. Perché ha puntato su problematiche più ricercate anziché ripiegare nei soliti racconti d’amore?

«Si, in effetti, me lo chiedo anch’io. A parte la battuta, penso che scrivere solamente o principalmente d’amore sia una scelta oltre che scontata, poca fantasiosa. Di solito quando non si sa cosa scrivere si progetta una classica storia d’amore, piena di tradimenti e riavvicinamenti. La letteratura ci ha fornito negli anni validi esempi di opere che sapevano coniugare il sentimento con altro. “Il dolore del giovane Werther”, ad esempio, ci parla della passione che consuma il protagonista ma anche della sua propensione a nascondersi dietro le proprie sensazioni. Nel mio libro ho affrontato diverse problematiche come le morti bianche perché credo che questo sia più importante di una storia trita e ritrita che fa rima con amoruccio e tesoruccio. Per i Tudor invece ho una vera e propria predilezione. Leggo e mi documento da diversi anni sul quel periodo storico. Thomas Wolsey pur essendo una figura di prim’ordine all’interno della corta di Enrico VIII è stato quasi dimenticato dalla storiografia contemporanea. Con il passare del tempo Wolsey è diventato una comparsa di scarso valore».

6) In uno dei racconti de “La solitudine non va mai in vacanza” lei sembra richiamare la tragica scomparsa di Yara. Si è per caso ispirato alla tragedia della piccola di Brembate?

«Sono in tanti ad avermi fatto notare questa cosa. Il caso di Yara mi ha colpito molto e in qualche modo ho tratto ispirazione dalla sua triste vicenda. Però il mio racconto parla di una ragazzina americana Alice che si fida ciecamente di un adulto che con inganno tenta di ucciderla. Di storie come quella di Yara purtroppo ce ne sono tantissime nel mondo, e quasi sempre sono tutt’oggi dei delitti tragicamente irrisolti».


7) Nel saggio “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” giunto già alla seconda edizione, lei fa riferimento alla personalità del daimon interiore elaborata da James Hillman. Ci spieghi meglio?

«Nella sua opera più importante “Il codice dell’anima” Hillman postula l’esistenza all’interno dei nostri corpi di una sorta di daimon interiore che ci guida verso il nostro cammino e realizzazione personale. Nel caso dell’ artista la cosa si fa ancora più interessante. Data la personalità creativa che osserviamo e ammiriamo si fa sempre più presente la scissione fra la loro vera personalità e quella della voce interiore che sul palco si manifesta a 360 gradi. Ecco analizzando la figura complessa di Michael Jackson ho messo in luce determinati aspetti».


8) Proggetti per il futuro?

«Ne ho diversi, ma non le posso dire nulla. Tutto è ancora in fase di progettazione».

Veronica Di Stefano


© Riproduzione riservata

martedì 14 febbraio 2012

"Un'altra vita" di Cristian Porcino


Shlomo è un giovane ebreo ortodosso cacciato dalla sua comunità perché gay. Shlomo dovrà ricominciare a vivere lontano dalla sua famiglia e dalle sue tradizioni affrontando varie peripezie. Un romanzo che guida il lettore verso una riflessione ad ampio spettro su religione e sessualità.


Dati Tecnici del libro:
“Un’altra vita” di Cristian Porcino
Pag: 95
€ 14,00

In vendita su: www. lulu.com, www.amazon.com, www.amazon.co.uk, www.amazon.it