domenica 28 gennaio 2024

Ritorno dal niente



Cosa si prova a sperimentare l'amore per poi rimanerne feriti e delusi? Cosa si prova a vivere sempre in direzione ostinata e contraria? A questo e altri dilemmi risponde Cristian A. Porcino Ferrara con il suo nuovo libro Quel che resta di niente. Arrivato ad un anno da Sulle tracce dell'altrove porta a compimento un ritratto di se stesso avviato con grande successo e consapevolezza.  Il libro raccoglie una serie di riflessioni in versi, e non solo, e ci mette dinnanzi a uno specchio. Nessuno di noi può scappare dai propri sentimenti e soprattutto nessuno di noi può affrontare il niente e uscirne indenne. Le relazioni tossiche fanno parte della nostra esistenza e bisogna sempre individuarle per tempo onde evitare conseguenze decisamente nefaste. In una recente intervista l'autore ha fatto intendere che il niente del titolo è riferito ad una persona con cui ha avuto una relazione precedente. Ho chiesto privatamente all'autore se confermava questa teoria e vi riporto la risposta da lui fornita: "È stato un inutile sbaglio che però mi ha fatto crescere come essere umano. Forse come dice Renato Zero in una sua recente canzone l'errore più grande è stato chiamare amore un delirante attimo". Quella del Prof. Porcino Ferrara  è chiaramente una  provocazione perché da quel niente sono nate queste fulgide pennellate di pensiero e per esperienza personale non ho mai ricavato niente dal niente.  

La lettura di questo libro mi ha spinto a fare i conti con il mio passato e ad esprimere la mia totale ammirazione per un uomo che non si arrende e lotta con tutte le sue forze per riappropriarsi della propria felicità. Ogni sua frase è stata per me una carezza sul cuore o per citare una frase di Porcino Ferrara: "freccia che squarcia e balsamo d'anima".

Consiglio vivamente la lettura del volume a chi desidera andare Oltre.


(L. Vistarin)


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