“Diverso”. Aggettivo forse abusato, come sempre accade quando un argomento diventa di pubblico dominio. Ma regalatevi "Un'altra vita", breve ed emozionante romanzo di Cristian Porcino, e vi accorgerete che l'appellativo ci sta tutto. Cristian narra una storia autentica, semplice e al tempo stesso spiazzante. Oggi si sente tanto parlare di omosessualità, ma siamo davvero preparati ad accettare un figlio/a, fratello, amico gay o lesbica, soprattutto se abbiamo ricevuto un'educazione rigidamente religiosa? E noi, siamo in grado di accettarci, superando l'omofobia interiorizzata? È quanto accade a Shlomo, giovane ebreo ortodosso newyorchese, educato - programmato? - a perpetuare la tradizione paterna, a diventare un rabbino, sposare una donna adatta a lui, proliferare e mantenere una diversità che però, a differenza di quella che gli piove addosso, ha tutti i tratti d'una superba separazione dal resto della compagine umana. Scoprendosi omosessuale, Shlomo invece si trasforma in un diverso aperto al mondo, alle sue suggestioni, culture, credi. Rinasce e si ricrea, senza alcuna certezza preconfezionata, ma con l'unica, paradossale convinzione del dubbio come unica verità della vita. Un romanzo che pone domande più che fornire risposte: ed è questo il suo grande pregio. Siamo pronti a raccoglierne la sfida?
Franco Ferrari © Riproduzione riservata