Queer art è un termine che si riferisce alla produzione artistica che esplora temi legati all’identità di genere, alla sessualità e alla resistenza alle norme eteronormative. Il concetto si è sviluppato in parallelo con l’attivismo LGBTQ+, ma ha radici che risalgono anche più indietro nel tempo. La nostra esistenza risale alla notte dei tempi e ancora oggi si tenta in ogni modo di oscurarla. Fortunatamente dagli abissi della Storia la Verità emerge con forza. Il (m)Adamo in bella mostra ci svela che non per tutti esiste una Vittoria Colonna da sbandierare come compagna, amante o moglie.
Forse l'artista voleva dirci proprio questo cancellando nella sua opera i tratti fisici machisti e stereotipati che caratterizzano solitamente il primo uomo. Nel tempo, infatti, il concetto di queer art si è ampliato, includendo rappresentazioni non binarie, trans, intersezionali e post-coloniali. Oggi non è solo una categoria tematica, ma anche un approccio critico che mette in discussione norme, gerarchie e canoni tradizionali dell’arte.
A seguire una piccola carrellata di alcune opere di queer art inconsapevole (o forse no) e manufatti artistici o murales disseminati per l'Italia e in luoghi di culto impensabili e ben frequentati dai bigotti di matrice religiosa. In fondo i bigotti religiosi si somigliano un po' tutti. Inutile specificare! Adesso chi glielo spiega che nella cosiddetta casa di Dio ci siam sempre stati e che non occorrono perdonanze o altre sciocchezze per esistere?
©️ Cristian A. Porcino Ferrara