venerdì 17 aprile 2009

“Al tavolo del Cappellaio Matto” di Alberto Manguel


“Al tavolo del Cappellaio Matto” di Alberto Manguel per Archinto Edizioni è un saggio affascinante sulla follia umana.
Il libro di Manguel è molto interessante, scritto con una vera padronanza linguistica che dimostra e comunica al lettore tutta la passione dell’autore per la letteratura e l’arte in generale.
Nel testo in questione Manguel si serve di ampi passaggi tratti dalle opere di Lewis Carroll e più precisamente “Alice nel paese delle meraviglie” e “Al di là dello specchio”. E chi se non Carroll stesso, illustrò con grande intelligenza ed ironia, la vera follia degli uomini? Attraverso il capolavoro carrolliano, Manguel estrapola e contestualizza la filosofia di uno dei personaggi del racconto, ovvero il Cappellaio Matto. Quest’ultimo egocentrico e decisamente cinico, crede di poter dominare ogni cosa. Proprio come fanno i potenti della terra che si disinteressano dei mali dell’umanità e dei più bisognosi, accordandogli sbrigativamente, un invito alla mensa dei matti in cui si può prendere “un po’ più di niente”.
Come ci ricorda Manguel: “al tavolo del Cappellaio Matto oggi non siedono le creature immaginarie incontrate da Alice, ma individui penosamente reali”. Questo libro è decisamente un lavoro raffinato ed entusiasmante, poiché l’autore smantella diversi luoghi comuni, portando il lettore a conoscere più da vicino gli scrittori e gli artisti. Si potrà osservare la somiglianza del capitano Nemo con Jules Verne; la lucidità descrittiva di Stevenson; oppure la brillante, quanto incompresa “follia” di Van Gogh che riuscì a ritrarre l’uomo e la natura senza filtri sociali precostituiti, etc. Leggere “Al tavolo del Cappellaio Matto” è come fare comodamente un viaggio all’interno della psiche umana, nel tentativo di comprendere quella dolce follia che ha spinto gli artisti di tutte le epoche a cimentarsi con la realizzazione di opere, divenute nel tempo capolavori dell’umanità. La letteratura è il paese delle meraviglie per antonomasia, e noi come Alice impareremo a districarci dentro i fantastici labirinti linguistici disseminati all’interno dei libri che più abbiamo amato nella nostra vita. Questo libro non è solamente una raccolta di saggi scritti da Alberto Manguel, ma una vera storia della letteratura riscritta attraverso le sensazioni che hanno suscitato nel suo autore. Permettetemi di segnalare l’ottima traduzione effettuata da Ilaria Rizzato e Barbara Cavallero. In definitiva consiglio vivamente la lettura del presente libro perché riuscirà ad accattivare anche il lettore nonché lo studente più distratto.


Cristian Porcino

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