venerdì 15 novembre 2024

Il ragazzo dai pantaloni rosa

 


Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film necessario, toccante che non scade mai nella retorica ma invece abbatte con delicatezza i muri di silenzio che si ergono attorno agli atti di bullismo. Nel film Samuele Carrino (Andrea) afferma che non bisogna essere poeti per soffrire ma adolescenti. Ricordo benissimo la sofferenza di quegli anni e l'ho raccontata nel mio libro Sulle tracce dell'altrove. Purtroppo certi atteggiamenti ti fanno sentire continuamente un adolescente bullizzato. La violenza verbale pesa come un macigno sulle nostre vite e non sempre siamo equipaggiati emotivamente e psicologicamente per schermare le parole che ci vengono scagliate addosso. Non di rado certe frasi ti scavano dentro fino a creare caverne oscure dove ci rifugiamo fino a non uscirne più. Anch'io ho rischiato di non riemergere da questi anfratti dell'anima dove mi ero rintanato per silenziare i miei sentimenti. Per questo è stato doppiamente emozionante e commovente guardare questo film insieme alla persona che amo. Leggere sul suo viso la commozione per una storia che non ci è affatto estranea ci ha ricordato di quanto siamo stati fortunati. Potevamo soccombere e non l'abbiamo fatto. Claudia Pandolfi che interpreta Teresa Manes, madre di Andrea, dice: "Le parole sono come dei vasi di fiori che cadono dai balconi. Se sei fortunato li schivi e vai avanti sulla tua strada, ma se invece sei un po’ più lento, ti centrano in pieno e ti uccidono". 

La verità è che nessuna parola è soltanto una parola. Mai! In classe insisto sempre su questo punto e non smetterò mai di sottolinearlo. Per tale motivo a scuola ho proposto un progetto educativo che parte proprio dalla visione di questo film. Le parole colpiscono ad ogni età ma in special modo in adolescenza quando tutto intorno ci appare ostile e al contempo affascinante. L'atteggiamento bullistico non inizia e finisce tra i banchi di scuola ma in certi casi dura tutta la vita. Quando certa politica limita i tuoi diritti e tende ad emarginarti e deriderti perché non ti ritiene conforme alla norma allora sta attuando degli atteggiamenti prevaricatori tipici dei bulli. Non esistono persone con più o meno dignità delle altre. La normalità è il concetto più abusato e pericoloso di questo mondo. Chiunque è nato fa parte della natura senza alcuna distinzione di genere, orientamento, etnia, etc. Scriveva Publio Terenzio Afro (II secolo a.C) «Homo sum, humani nihil a me alienum puto» Traduzione: "Sono un essere umano, niente di ciò che è umano ritengo estraneo a me"». Nessuna cosa che riguarda l'umano dovrebbe renderci indifferenti. L'indifferenza uccide! Fare finta di niente non cambierà di un millimetro le cose. Adesso tocca a noi lottare e non rendere vano il sacrificio di Andrea Spezzacatena perché: "Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano; se potrò alleviare il dolore di una vita o lenire una pena, o aiutare un pettirosso caduto a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano" Emily Dickinson.

®️ Cristian A. Porcino Ferrara





giovedì 7 novembre 2024

"Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto" di Ute Ehrhardt


("Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto" di Ute Ehrhardt, pp.267, Libreria Pienogiorno, € 18,90). Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto affronta diverse tematiche legate al genere, alle aspettative sociali e al ruolo delle donne. L'autrice, una psicologa e coach, descrive come le donne sono spesso incoraggiate a conformarsi a determinati standard di comportamento che possono limitare non di poco la loro crescita personale e professionale. Il libro invita ogni donna a liberarsi da certe aspettative e ad abbracciare la loro autenticità. Si può essere "cattive" in senso positivo perché intraprendenti, audaci e pronte ad assumersi rischi per realizzare i propri sogni e desideri. Il saggio è ricco di aneddoti, esempi e consigli pratici e offre strumenti per le donne che desiderano affermarsi nella propria vita esplorando l'idea che la vera felicità deriva dall'essere fedeli a se stesse piuttosto che dal cercare di piacere agli altri. Come scrive Ehrhardt: "Da che cosa dipende il fatto che molte reputino non adatto a loro stesse qualcosa che per gli uomini invece è del tutto normale? La paura di essere punite per la propria ambizione o per le piccole infrazioni alle regole perseguita la maggior parte delle donne. Che cosa penseranno gli altri? Come si comporteranno? Piacerà lo stesso una cattiva ragazza?". In definitiva un libro motivazionale che incoraggia una riflessione profonda sul ruolo delle donne nella società contemporanea. Da leggere assolutamente. ®️ Cristian A. Porcino Ferrara

venerdì 18 ottobre 2024

"Attrazione Amore Sesso" di Simon LeVay


 


("Attrazione Amore Sesso" di Simon LeVay, Espress Edizioni, pp. 304, € 16.00)

Attrazione Amore Sesso di Simon LeVay è un libro che esplora le basi biologiche e psicologiche dell'attrazione e delle relazioni umane. LeVay, neuroscienziato di fama mondiale, raccoglie in questo volume diverse ricerche scientifiche e numerosi studi sociali per analizzare come la genetica, l'ormone e l'ambiente influenzano le nostre esperienze amorose e sessuali. 
Il libro affronta anche temi come l'orientamento sessuale e le dinamiche delle relazioni, cercando di fornire una comprensione più profonda di ciò che comunemente chiamiamo Sesso.  
«Nella specie umana, ci sono circuiti cerebrali responsabili dell’attrazione che si sviluppano prestissimo, probabilmente anche prima della nascita, e servono a connetterci con le altre persone. [...]. Non esiste un cervello sessuale senza un corpo sessuale e viceversa».
Grazie al lavoro di LeVay si afferma una volta per tutte che l'omosessualità non è né una scelta né una patologia. Se pensiamo alle folli e criminose terapie riparative proposte da fanatici religiosi e politici di estrema destra possiamo comprendere l'importanza dell'opera di LeVay per sradicare il pregiudizio e combattere con forza l'omofobia.
Lasciamo quindi la parola alla scienza e mettiamo finalmente a tacere la stupidità e l'ignoranza.
Da leggere assolutamente.

Cristian A. Porcino Ferrara ®️

sabato 12 ottobre 2024

“Briciole di complessità” di Mario Castellana

 


("Briciole di complessità. Tra la rugosità del reale" di Mario Castellana, Studium Edizioni, pp. 248,  € 25,00)


Briciole di complessità di Mario Castellana è un libro che affronta il tema della complessità in vari ambiti della nostra vita, dalla scienza all'arte, dalla filosofia alla sociologia. L'autore si propone di esplorare come le interazioni tra diversi elementi producono comportamenti e risultati che non possono essere facilmente previsti o compresi.
Il titolo stesso suggerisce l'idea di raccogliere piccole porzioni di conoscenza e di esperienza che, messe insieme, possono offrire una visione più ampia e profonda della realtà. 
Simone Weil sosteneva che: "Chi si avventura a 'navigare' nelle incerte acque della conoscenza e in qualsiasi altro ambito del pensiero umano, da quello artistico a quello filosofico-scientifico, viene a incontrarsi e nello stesso tempo a scontrarsi, a volte con estrema durezza, con la 'rugosità del reale'".
Il Prof.Castellana utilizza un linguaggio accessibile e un approccio interdisciplinare per coinvolgere il lettore e stimolarne la riflessione.
Nel libro, si possono trovare diverse considerazioni su come affrontiamo le sfide del mondo moderno, caratterizzato da una crescente interconnessione e da dinamiche complesse. Castellana invita a una maggiore consapevolezza di queste complessità, spingendo i lettori a ricercare un equilibrio tra razionalità e intuizione per raggiungere il cuore pulsante delle cose senza inutili preconcetti.

Cristian A. Porcino Ferrara ®️

venerdì 11 ottobre 2024

Trovare il proprio posto nel mondo



Sulle tracce dell'altrove si distingue per la sua capacità di mescolare elementi autobiografici con una riflessione più ampia sulla cultura contemporanea e sulle sfide che ognuno di noi affronta quando cerca il proprio posto nel mondo. Attraverso una serie di racconti e meditazioni, Porcino Ferrara invita il lettore a seguire le "tracce" che possono portare a nuovi orizzonti e possibilità, incoraggiando una riscoperta del senso di meraviglia e curiosità.

Il libro è in vendita su Amazon 

lunedì 9 settembre 2024

Cercando l'Altrove



Porcino Ferrara ci porta in un'avventura che va oltre il semplice spostamento geografico, invitandoci a riflettere sul significato profondo del viaggio come metafora della ricerca di sé stessi e dell'altrove.

[.....] Un altro punto di forza di Sulle tracce dell'altrove è la profondità con cui l'autore esplora temi universali come il senso di appartenenza, l'identità, l'accettazione di sé e la ricerca del significato. Questi temi sono intrecciati nel libro in modo delicato ma potente, rendendo la lettura un'esperienza coinvolgente e formativa.

L'autore con le sue incertezze e il suo desiderio di scoperta, risulta incredibilmente umano e facilmente relazionabile. La sua evoluzione nel corso del racconto rispecchia quella di molti di noi, rendendo il libro non solo una lettura piacevole, ma anche un viaggio introspettivo.

In sintesi, "Sulle tracce dell'altrove" è un'opera che merita attenzione per la sua capacità di andare oltre la superficie e di toccare corde profonde dell'animo umano. È un libro che invita a riflettere, a sognare, e soprattutto a non smettere mai di cercare l'altrove fisico e spirituale.


(Di. Re)


Sulle tracce dell'altrove  è in vendita su Amazon

sabato 27 luglio 2024

Le peripezie dell'io tra musica e filosofia



Oscar Wilde affermava che la vita, ed una specifica vita, è in grado ‘d’imitare l’arte’ in quanto è frutto di un lungo e a volte tormentato processo di costruzione e lo è nella misura in cui contiene in sé il passato, il presente ed il futuro; in tal modo combinate insieme arte e vita, come tanti percorsi tracciati dall’uomo nei diversi ambiti, sono percorsi di ricerca della verità sul mondo e su se stessi con l’obbligo di non mentire su di essi, il che costringe a confrontarsi con esperienze di vario genere. Ed un esempio lo si può trovare nelle ultime raccolte di scritti di Cristian A. Porcino Ferrara Sulle tracce dell’altrove del 2023 e  Quel che resta di niente del 2024; tali scritti comprendono poesie e riflessioni dove si mettono a nudo le peripezie di chi come “Diogene il cinico”  cerca “col lanternino l’Uomo” attraverso quel “gioco degli opposti”, però nel loro “sottrarsi”, col sentirsi così un pieno di “moltitudini e di dissensi”. In tal modo viene messo in atto in modo programmatico “uno sguardo che non mente”  proprio nel senso di Simone Weil, figura irrégulière del primo Novecento francese che si è abbeverata a sua volta continuamente, nell’esperienza di vita e di pensiero, a quella fonte di Siloe che è stato il mondo greco.

In queste due  raccolte si assiste, pertanto, ad una vera e propria “sinfonia esistenziale” nello sperimentare e nel narrare “l’essenziale” per sembrare realmente quello che “s.o.n.o… una freccia che squarcia” e nello stesso tempo “balsamo d’anima”; il percorso messo in atto da Porcino Ferrara non poteva non fare riferimento alla sua Sicilia nel sentirsi un “magma vivificante” ed “in viaggio da una vita”, il tutto accompagnato dalla sua esperienza di docente e dal contatto diretto con altre vite in formazione. Il suo è un tuffarsi critico “nelle stanze del tempo” con l’interrogare l’essere stato diciottenne nell’inevitabile incontro-scontro con “il me di oggi” e le pagine nel loro insieme testimoniano questo dialogo tra i due io col dare adito ad “un dibattito filosofico interessante”, che trova appunto nel mondo greco una delle indispensabili fonti; ne esce un “confronto serrato e spietato” dove l’io di oggi, il ‘sono’ è frutto della coscienza di questo “dialogo ragionato” e di essere cresciuto “immerso  nell’esistenza”.

E tale ‘dibattito filosofico’, che una volta concluso lascia il ‘mal di filosofia’ come scrive nella prefazione a Sulle tracce dell’altrove Barbara Cavazzana, si è arricchito nel sondare percorsi diversi  nell’interrogare in primis “l’Antica Sapienza”, spesso messa da parte e dimenticata, da cui si ricava un principio fondamentale come “la verità non va mai spiegata, ma compresa”, che poi è il vero compito del sano filosofare; a tal fine si avvia un percorso di confronto col variegato mondo musicale con un’attenzione del tutto particolare  per  Franco Battiato nel suo intenso “sodalizio filosofico” con Manlio Sgalambro. Tale figura, nel vivere criticamente i problemi della sua Sicilia coniugandoli con la pesante eredità del mondo greco,  ha messo in atto nel suo percorso di pensiero un non comune approccio di tipo comparativo grazie all’interrogare ad esempio Nietzsche e altre figure dell’esistenzialismo; e tale operazione gli ha permesso di prendere le dovute distanze da una filosofia chiusa nel suo recinto concettuale e di dare così voce ad un tipo di approccio fondato più sulle domande di senso e meno sulle risposte, col trovare nella musica un non comune punto di riferimento. 

Porcino Ferrara collega queste due esperienze di vita che nell’incontrarsi hanno dato  voce alla polifonia della vita e a questo ‘mondo pessimo’, come lo chiamava lo stesso Sgalambro, col produrre così un album di canzoni, sulla scia del poeta francese  Lautréamont, L’ombrello e la macchina da cucire e un film come Perduto Amor, film a sfondo filosofico. Ed il tutto contribuisce così ad arricchire la sua idea di filosofia con approfondire, inoltre, una idea del poeta Novalis che affermava che il ‘filosofare significa  deflemmatizzare e vivificare”; e tale percorso viene potenziato da altri non meno importanti punti di vista espressi da Sgalambro nel suo volume, uscito postumo, dal significativo titolo Dal ciclo della vita. Tale opera viene giustamente considerata il suo “testamento filosofico” dove “con ghigno da filosofo” si mette in rilievo “il disfacimento di questo secolo” e nello stesso tempo si prendono come punti di riferimento altre opere di Sgalambro, Quaternario. Racconto parigino e Del pensare breve, altri testi che hanno rafforzato questa comunanza filosofica con Battiato.

Così un percorso, avviato per entrare nei meandri e dilemmi del proprio io, diventa un viaggio dove ci si incontra con altre esperienze di vita; ed il sincero confronto con altri serbatoi di verità permette di costruire un cammino, una vita e di sperimentarla sino in fondo col dare così alla filosofia quella vera anima che l’ha contraddistinta sin dall’inizio, di essere figlia dei volti del vero dove esso si annida che, pure a volte messo da parte,  irrompe come una ‘freccia che squarcia’ svuotando così della loro portata eversiva, fatto su cui poco si indaga,  tutte le ideologie che si sono messe in essere in diversi campi per occultarlo.


Prof. Mario Castellana


già Docente di Filosofia della scienza, Univ. del Salento

Direttore Collana Intern. 'Pensée des sciences', Pensa Multimedia, Lecce