lunedì 13 gennaio 2025

Arte e Comunicazione in Oliviero Toscani

 


(ARS Istruzione Misterbianco) Da anni dedico diverse lezioni alla comunicazione visiva di Oliviero Toscani attraverso un'analisi semiotica delle sue campagne pubblicitarie audaci e provocatorie. Il suo stile dissacrante, eretico e rivoluzionario ha introdotto un nuovo modo di concepire la pubblicità. Ha mostrato la bellezza della diversità enfatizzando l'unità tra le diverse culture. Ha veicolato messaggi di inclusione scuotendo le coscienze dei soliti perbenisti. Toscani ha sovvertito le regole del marketing pubblicitario e ha dimostrato che l'impegno sociale non è disgiunto dalle avide regole del mercato.

© Cristian A. Porcino Ferrara


venerdì 10 gennaio 2025

L’Amore rimosso. Arte e omosessualità

 



La Storia dell'arte non è purtroppo immune a riscritture postume. 

Riscontro un destino quasi comune nelle biografie di due dei suoi più importanti esponenti: Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e Michelangelo Buonarroti. Intorno a Caravaggio sono state create diverse sceneggiature di film e fiction quasi tutte improntate a sottolineare l'eterosessualità del Merisi. Sono stato sempre dell'avviso che se si vuole raccontare la vita di un artista non bisogna omettere la sua vita privata ma la censura scatta solo e soltanto quando si tratta di artisti omosessuali. 



Si tenta di scovare tracce inesistenti di cosiddetta "normalità" per sgomberare il campo dall'idea di ammirare, celebrare e studiare un genio "non normale". Nel 2025 certa stupida umanità organizza e classifica ancora il mondo e gli homo sapiens con concetti inutili e fuorvianti. 



Provate a guardare alcuni film su Caravaggio e noterete lo stesso livellamento eterosessualista. Unica eccezione il capolavoro cinematografico di Derek Jarman che ovviamente i più sconoscono perché fin troppo esplicito sull'argomento.



Questa censura ovviamente accade in tutti i campi dell'arte e di questo ho scritto anche nel mio libro Sulle tracce dell'altrove

(...)

Perfino nelle mostre troviamo didascalie farlocche che ci dipingono l'artista tormentato per delle donzelle di cui l'illustre soggetto si era perdutamente innamorato. Della vita sessuale o sentimentale di Merisi ben poco sappiamo ma allora perché non tacere del tutto anziché ritrarlo come il solito tombeur de femmes? Per tollerare la sua attrazione verso gli uomini lo si deve necessariamente ritrarlo come bisessuale. 

Questo è il compromesso a ribasso per renderlo più accettabile agli occhi dei più. 



In quanto insegnante mi domando se siamo certi di voler censurare e trasmettere contenuti distorti ai nostri discenti solo per compiacere perbenisti stupidi e omofobi che della verità e del Sapere se ne infischiano bellamente.



Pensiamo a Michelangelo Buonarroti che amò Tommaso de' Cavalieri e a cui dedicò alcuni versi a sfondo erotico. Per molti storici risulta difficile immaginare un genio dell'arte mondiale cimentarsi in opere poetiche e pittoriche ispirate e dedicate ad un uomo. L'omosessualità, ovviamente, non è contemplata. In linea con il diktat voluto dai nostalgici del ventennio bisogna raccontare dell'amore michelangiolesco per Vittoria Colonna mai esistito.



Per lui si invocano prove che a parere di alcuni non ci sono ma che ovviamente servono solo per certificare la sua non omosessualità e non la sua presunta eterosessualità. Per quella non servono prove perché data per scontata. Michelangelo era amico di Vittoria e con lei condivideva un'affinità elettiva che non sfociava di certo nell'erotismo né tantomeno nel sentimento amoroso. 



Il simbolismo michelangiolesco è evidente. Se sì guardano con attenzione le sue opere scorgiamo che quasi ogni donna dipinta o scolpita ha i tratti maschili e non quelli tipicamente femminili. Questo non ha nulla a che vedere con le stupidaggini che tentano di etichettare Michelangelo come machista e maschilista. (...) 



Senza scomodare Freud che lo analizzò e studiò a fondo è più che evidente che il genio fiorentino per tutta la vita ricercò tracce maschili in ogni cosa da lui raffigurata. (...) 

Si cerca di rimuovere infatti che Buonarroti si formò presso Marsilio Ficino, filosofo omosessuale, e che ebbe diversi relazioni con uomini da lui stesso citati: Gherardo Perini, Giovanni da Pistoia, Pietro Urbano, Antonio Mini, Luigi Pulci jr, Benedetto Varchi, Giovannangelo detto "il Montorsoli", Febo dal Poggio, Cecchino Bracci, Francesco Amadori detto l'Urbinate. 

[...]

Ma questa sorte o mistificazione tocca ancora oggi anche a Giacomo Leopardi. Dopo la recente fiction Rai che ha riaperto il dibattito sull'orientamento sentimentale del poeta di Recanati è bastata la dichiarazione del regista Sergio Rubini per smorzare l'entusiasmo.



Quest'ultimo ha dichiarato a Tvblog.it: "Non penso che Leopardi fosse omosessuale. Amava profondamente le donne: c’è agli atti il fatto che avesse molta difficoltà ad esprimere i suoi sentimenti verso Fanny e faceva delle ‘prove’ usando Ranieri. L’ho fatto anche io da giovane. Non abbiamo voluto raccontare nessuna deviazione, ma un’amicizia profonda che sfocia sì in un bacio, ma è il bacio che è Leopardi vorrebbe fare a Fanny”.


L'opera d'arte non ha genere o orientamenti sessuali ma gli artisti e le artiste  sì. Purtroppo a noi si chiede sempre una prova tangibile dei nostri sentimenti quasi a doverci scusare della nostra esistenza.



Un Leopardi omosessuale, secondo l'opinione di qualcuno, lo renderebbe meno ammirabile scolasticamente o forse impegnato in una fantomatica teoria gender per indottrinare i nostri allievi. Meglio continuare con la commedia ad uso e consumo dei conservatori. Se tutt’oggi ci spaventa o crea imbarazzo affrontare in classe il racconto dell'Amore tra Achille e Patroclo figuriamoci la storia tra Leopardi e Ranieri. L’11 dicembre 1832 Giacomo Leopardi scriveva così all’ “amico”: «Ranieri mio, tu non mi abbandonerai per' mai, n' ti raffredderai nel'amarmi. Io non voglio che tu ti sacrifichi per me, anzi desidero ardentemente che tu provvegga prima 'ogni cosa al tuo benessere: ma qualunque partito tu pigli, tu disporrai le cose in modo, che noi viviamo 'uno per 'altro, o almeno io per te; sola ed ultima mia speranza. Addio, anima mia. Ti stringo al mio cuore, che in ogni evento possibile e non possibile, sar' eternamente tuo».

In conclusione vi consiglio di soffermarvi su queste frasi senza aggiungere null’altro se non un’altra frase del Nostro: “Il mondo ride sempre di quelle cose che, se non ridesse, sarebbe costretto ad ammirare; e biasima sempre, come la volpe, quelle che invidia”.


©️ Cristian A. Porcino Ferrara

sabato 4 gennaio 2025

"Nosferatu" di Robert Eggers

 



Dietro al Nosferatu di Robert Eggers c'è molto lavoro e studio ma il film non riesce a decollare del tutto.
I primi trenta minuti sono encomiabili e creano una certa aspettativa che si ridimensiona purtroppo nella seconda parte. Ottima la fotografia e gli scenari naturali che ricordano alcuni dipinti di Caspar David Friedrich. L'immagine di Thomas Hutton che arriva nel paese del conte Orlok rimanda proprio al celebre dipinto del pittore romantico Der Wanderer über dem Nebelmeer. Ottima la recitazione dell'intero cast anche se ho trovato poco centrato e sviluppato il personaggio di Knock-Renfield e la sottomissione ossequiosa di Hutton-Harker al conte. Il Jonathan Harker di Stoker è certamente terrorizzato dalla malvagità di Dracula ma non sottomesso ai suoi voleri. Tuttavia l'immaginario collettivo vampiresco si è arricchito nel tempo di diverse riletture e di conseguenza non è mai semplice per un regista innovare in tal senso. Non bisogna infatti guardare Nosferatu per trovare le differenze con le trasposizioni cinematografiche precedenti. Trovo davvero inutile il paragone con le pellicole di Murnau o Herzog che sono dei capolavori assoluti. Il film richiama molto il Dracula di Coppola senza toccare mai quella perfezione lì. Notevole la colonna sonora di Robin Carolan che sottolinea la dimensione oscura dell'incubo.



Ho trovato invece interessante l'aspetto di Nosferatu che si distanzia volutamente dall'immagine dei predecessori per assumere le sembianze di un vecchio magiaro con baffi e capelli nascosti (non sempre) da un tipico berretto di pelo. Peraltro Eggers punta molto sullo studio folkloristico degli zingari e dei loro rituali e superstizioni. Non dimentichiamo che il vampiro di Bram Stoker si ispira al personaggio reale di Vlad III di Valacchia che portava proprio quei baffi. L'aspetto del conte Orlok voluto da Eggers mi ha riportato alla mente l’anziano Gorka interpretato da Boris Karloff nell'episodio I Wurdalak contenuto nel film I tre volti della paura di Mario Bava (1963). Per il resto il film risulta un compito fatto bene ma senza alcun guizzo geniale in grado di sparigliare le carte.


© (Cristian A. Porcino Ferrara)


giovedì 12 dicembre 2024

Idee regalo per Natale 2024





- Sulle tracce dell'altrove: è un' acuta e documentata analisi di stereotipi sessisti e omofobi vecchi e nuovi, dai più frequenti ai meno espliciti. Attraverso la narrazione coinvolgente di aneddoti e curiosità, l'autore ci lascia attraversare vite ed esperienze illuminanti  di chi si trova a fronteggiare il pregiudizio radicato e multiforme nella società contemporanea. Da Franco Battiato a Calum Scott, da Matthew Shepard alla Carrà, da Barbra Streisand a Papa Ratzinger, da Chiamami col tuo nome al Simposio di Platone è impossibile non lasciarsi affascinare da questo dipinto lucido e a tratti ludico del pensiero che ha formato il filosofo, l'insegnante, l'Uomo.


- Quel che resta di niente: è una raccolta di riflessioni intime e universali. Nel suo ultimo lavoro Porcino Ferrara esplora temi complessi come l'accettazione, la solitudine, il senso di vuoto, la ricerca di significato. Il libro dipinge un quadro vivido delle emozioni e delle esperienze che caratterizzano la nostra esistenza, mettendo in luce la fragilità e la resilienza dell'animo umano. Attraverso i versi e le riflessioni dell'autore meditiamo sulla nostra quotidianità con rinnovato stupore.


I libri sono disponibili su Amazon

mercoledì 11 dicembre 2024

Raccontare il territorio

 


Questa mattina nella sede Ars Istruzione di Misterbianco la nostra allieva Rosalba Scalia ha ricevuto l'attestato di partecipazione al progetto Diamo spazio all'inclusione IV Edizione. Siamo felici di apprendere che l'elaborato di Rosalba è stato apprezzato ed esposto nella chiesa madre di Misterbianco.



A consegnare l'attestato alcune rappresentanti dell'associazione di volontariato "Umanità solidale O.D.V".

martedì 10 dicembre 2024

Stereotipi di genere e cartoni anni'80

 


(ARS Istruzione Misterbianco) Quest'oggi in classe ho parlato di stereotipi di genere e per farlo ho utilizzato alcuni cartoni animati anni' 80 e più precisamente figure come Lady Oscar, la Stella della Senna, Pollon e molte altre. È sempre sorprendente scoprire come personagge indimenticabili della nostra infanzia possono suscitare a distanza di molti anni così tanto entusiasmo tra i più giovani.

domenica 8 dicembre 2024

Un altrove libero da pregiudizi e stereotipi

 


Sulle tracce dell’altrove
di Cristian A. Porcino Ferrara è un libro molto interessante che affronta temi importanti come i pregiudizi e gli stereotipi sessisti e omofobi. L'autore utilizza una narrazione coinvolgente per esplorare le esperienze di persone che si trovano a fronteggiare queste problematiche nella società contemporanea. Il Prof. Porcino si racconta in prima persona sfidando ogni remora.

Il libro invita i lettori a riflettere sulle proprie convinzioni e a considerare l'importanza dell'accettazione e della diversità. Attraverso storie e analisi, Porcino Ferrara cerca di promuovere una maggiore comprensione e rispetto tra le diverse identità e orientamenti sessuali. È un'opera che stimola il dialogo e incoraggia a superare le barriere culturali, religiose e sociali. La letteratura è stata spesso ostaggio di una eteronormatività imposta per cancellare tutte le altre forme d'amore. Affrontare i pregiudizi sessisti e omofobi è un passo importante verso una società più giusta e equa. Ognuno di noi può fare la differenza, iniziando da piccole azioni quotidiane concrete. Sulle tracce dell'altrove è una lettura molto arricchente nonché un ottimo regalo per il Natale.

(S. Piras)

Il libro è in vendita su Amazon