sabato 10 ottobre 2009

Leggende metropolitane Verità e mistero sulla morte del re del pop


“Tributo a Michael Jackson” di Cristian Porcino. Libreria Croce Editore


Articolo di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese


Leggenda era, un tempo, il racconto di una vita straordinaria. Nella mitologia classica, la storia di eroi e di semidei innamorati di sé, della propria potenza virile o femminile, fino all’eccesso oltreumano. Nella cultura cristiana, la storia di santi e di cavalieri innamorati di Dio e della sua onnipotenza, disposti all’estremo sacrificio, fino all’umiliazione di sé. Diversa la loro sorte, identico il percorso. Dalla norma all’ anormale, complici l’eros o la guerra, Dio o la patria. Li attendeva comunque, la gloria terrena o ultraterrena.
Leggenda, oggi, è il racconto di una vita ordinaria. Proiettata, comunque, fuori dai confini del quotidiano. Due borghesi come noi possono accedere al rango riservato, un tempo, agli eroi e ai semidei. L’olimpo, ai nostri giorni, è il set televisivo o cinematografico. Fellini l’aveva capito già ai tempi della sua “Dolce vita”. Era il 1959.
In questi ultimi anni tronisti e veline tentano la via della gloria, con i facili appoggi degli agenti mass-mediatici. Stelle effimere che si spengono prima ancora di essersi accese.
Il discorso cambia, quando si tratta di stelle intramontabili, come Michael Jackson, che hanno incarnato sogni e deliri di intere generazioni. Jackson, come lo chiamavano i suoi ammiratori, fa parte di queste leggende, nate trent’anni fa. Nella sua biografia di bambino prodigio c’è un segno premonitore. Sarebbe stato per sempre destinato alla gloria ma eterno bambino. Peter Pan, colui che non vuole crescere mai. Figlio di due culture, quella americana e quella africana, Michael seppe fondere nella musica generi diversi, come il jazz, il pop e il rock, con una tensione multimediale che ne fece un cantante, performer e ballerino.
Un giornalista curioso a questi eventi come Cristian Porcino è entrato nella galassia mediatica costruita attorno alla figura del re del pop. Ne è uscito con un libro fitto di verità e mistero, denso come un reportage giornalistico e devoto come un alleluja all’anima della star scomparsa. Un gran bel lavoro, scorrevole nella scrittura, sapientemente corredato da interviste alle star che hanno conosciuto o frequentato Michael Jackson. Da Madonna a Sophia Loren, da Liza Minnelli a Martin Scorsese, da Celine Dion o Jovanotti. Una sorpresa all’interno, il racconto di una fan italiana che ha seguito il proprio idolo in giro per il mondo, l’ha personalmente incontrato e l’ha adorato. Potrebbe essere banale, una scivolata nel reality show. Ma il bello del libro di Porcino edito dalla Libreria Croce, è l’entusiasmo, la voglia di dichiararsi a favore dell’uomo Michael Jackson, prima ancora di valutare l’artista. Può essere stata una grande star o può essere un’abile esecutore delle astuzie mass-mediatiche. Comunque Jackson appare, nel libro, un uomo con tutti gli eccessi di quelli che escono dalla norma e tentano di diventare, una volta o due nella vita, eroi o superuomini.
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