venerdì 2 ottobre 2009

“Assassini di Stato” di Aldo Forbice


“Assassini di Stato” di Aldo Forbice edito da Garzanti è un saggio che racconta nei minimi particolari la storia della pena di morte nel mondo dopo la moratoria universale approvata dall’ONU nel 2007. La lettura del presente libro mi ha fatto ritornare indietro di qualche anno; quando mi laureai presentando una tesi proprio sulla pena di morte. Il mio lavoro analizzava il fenomeno della vendetta di Stato attraverso un punto di vista filosofico. Il primo dibattito a livello internazionale partì proprio da un filosofo italiano illuminato ossia Cesare Beccaria che scrisse “Dei delitti e delle pene”. Il volume riscosse un successo internazionale oltrepassò l’oceano Atlantico e fu letto persino da personalità come Jefferson, etc. Aldo Forbice è stato molto coraggioso nello scrivere un saggio di tale tipologia, poiché in Italia non si desidera investire, editorialmente parlando, sul tema della pena di morte. Io attendo invano da anni, che venga pubblicato il mio saggio che prende spunto proprio dalla mia tesi di laurea. Ma mi si dice che l’assassinio di Stato attiri scarsamente il pubblico di lettori, ragionando come spesso accade in termini di vendita piuttosto che culturali e quindi fino adesso non si è fatto più nulla.
Ritornando al volume di Forbice egli prende in esame ogni nazione del globo che attua come deterrente per i propri crimini questo barbaro sistema di ritorsione nei confronti del reo. Si parte con gli Usa, si prosegue con l’impero sovietico, Cina, Giappone, Corea, fino a giungere a paesi come Iran, Iraq, etc. Il seguente volume ha diversi pregi uno fra tutti che l’autore non ci risparmia i truci particolari delle esecuzioni, la violenza inaudita che accompagna un atto stabilito e sancito da uno Stato che nella stragrande maggioranza è di stampo democratico. Prima di dire se si è a favore della pena di morte bisognerebbe assistere a questo omicidio autorizzato o in alternativa leggere i resoconti dettagliati che vengono forniti. Molto spesso cresce l’indignazione per la totale inettitudine delle Nazioni Unite alle ripetute denunce che arrivano quotidianamente al palazzo di vetro, e che vengono puntualmente schivate in attesa di prove più “concrete”. Come dice Aldo Forbice in questo volume: “Ecco perché quasi sempre sulle denunce di brutalità che colpiscono ogni anno migliaia di cittadini ( con gli arresti facili, le torture, le fustigazioni, le amputazioni, le decapitazioni, le fucilazioni e le lapidazioni) si stende una coltre di silenzio. Le denunce fanno il loro corso, l’ONU ne prende atto, talvolta le trasforma in «raccomandazioni» e critiche e tutto rimane come prima”. Pertanto consiglio vivamente di leggere questo libro affinché si possa comprendere l’illegalità e l’ immoralità dell’ assassinio di Stato.


Cristian Porcino