martedì 13 ottobre 2009

“Lodi del corpo maschile” di Riccardo Di Salvo e Fabrizio Cavallaro


“Lodi del corpo maschile” di Riccardo Di Salvo e Fabrizio Cavallaro per Edizioni Libreria Croce omaggia la bellezza maschile attraverso l’ausilio di illustri poeti del passato e del presente, e grazie alle foto artistiche e intimiste di Cavallaro. Il volume spazia da letterati come Costantino Kavafis, Archiloco, Michelangelo, Shakespeare a Rimbaud, Pasolini, Dario Bellezza, Sandro Penna e gli stessi autori del libro in questione. Verlaine e Rimbaud, i più dissacranti poeti francesi, scrissero ad esempio il “Sonnet du trou du cul” per sbeffeggiare un volume di Albert Mèrat dal titolo “L’Idolo”, ed inclusa in “Femmes e Hombres”. Essi vedevano il corpo non solamente per come si presentava dinanzi ai loro occhi ma per come sarebbe diventato una volta amato e posseduto; quasi come si osserva una cavalla ancora prima di essere addomestica e quindi pronta per essere cavalcata. “Il Poeta si fa veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi”. L’intento dei due autori catanesi, così come confermato durante la presentazione del libro, è quello di celebrare il corpo dell’uomo attraverso la conoscenza dell’anima del soggetto - oggetto dei nostri desideri. Durante la loro ricerca per la stesura di questo libro si sono accorti che il corpo maschile era stato raccontato solamente da poeti uomini; perché le donne non ne avevano mai sentito l’esigenza, vuoi perché non interessate oppure perché votate ad amori saffici. Pertanto si è giunti alla considerazione che soltanto i poeti omosessuali avevano ardentemente e minuziosamente descritto il corpo maschile; ecco svelato il perché il libro contenga solamente una poesia scritta da una donna, ossia di Sibilla Aleramo. I corpi fotografati da Cavallaro e raccontati da Di Salvo mettono in luce la tensione erotica che sprigiona il corpo dell’amante, ovvero colui che è amato, diventando un sillabario esistenziale per entrare in contatto con la sua essenza primigenia. Pensiamo, ad esempio, a “Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes: “Malgrado le difficoltà della mia vicenda, malgrado i disagi, i dubbi, le angosce, malgrado il desiderio di uscirne fuori, dentro di me non smetto di affermare l'amore come un valore”.
I corpi raccontati nelle pagine di questo libro trasudano erotismo senza sfociare nella volgarità o nel patetico. L’erotismo diventa amore e voglia di affermare un sentimento che va oltre le gabbie sociali o le memorie storiche di un fascismo onnipresente in una Italia clericalmente omofoba che reprime e colpisce ciò che in verità neppure conosce. In conclusione come scriveva Walt Whitman in Foglie d’erba: “ l’amore del corpo di un uomo o di una donna è al di là di ogni descrizione, il corpo stesso ne è al di là, quello del maschio è perfetto, perfetto quello della femmina”.


Cristian Porcino