domenica 7 giugno 2009

“Nannarella” di Giancarlo Governi


“Nannarella. Il romanzo di Anna Magnani” di Giancarlo Governi edito da Minimum fax racconta la vita abbastanza movimentata della celebre attrice romana. Giancarlo Governi è uno dei maggiori esperti del mondo cinematografico e televisivo, nonché conduttore e ideatore di numerose trasmissioni inerenti la ricostruzione delle carriere di attori e registi internazionali.
Anna Magnani fu la prima vera diva italiana, con la sua aria così altezzosa e popolana, riuscì attraverso le sue interpretazioni a catturare non solo il pubblico italiano ma anche quello americano. Il talento e l’aggressività che la Magnani mostrava sul set, l’accompagnò in gran parte della sua vita. Il libro prende proprio inizio dal meraviglioso legame di Anna con la nonna, passando poi in rassegna il rapporto abbastanza idealizzato con la madre che viveva ad Alessandria d’Egitto con un nuovo marito ed un’altra figlia. Anna era portata per la musica e fu proprio frequentando l’accademia di S. Cecilia che conobbe l’attore Paolo Stoppa che la introdusse nel mondo della recitazione teatrale. Da quel momento per Nannarella, come venne affettuosamente soprannominata la Magnani, iniziò una sfavillante carriera teatrale che culminerà con la sua ascesa nel mondo del cinema. Il suo primo marito Goffredo Alessandrini le disse che non era portata per il cinema perché non fotogenica. Quanto poco capì Alessandrini del fascino ammaliatore che Anna promanava dal grande schermo. Difatti non ho mai compreso perché ci si ostina a imporre alla Magnani l’assurda etichetta di «brutta che piace»?! Quando si parla di star internazionali come Joan Crawford o Bette Davis le si definiscono belle, anche se nessuna delle due lo fu mai. La Crawford era anche lei affascinante e seducente, ma bella non direi; pensiamo ad esempio al suo volto dai lineamenti così marcati. Della Davis che dire; grande attrice ma a parer mio davvero sgraziata. Fortunatamente non soltanto le belle hanno successo, pensiamo a Barbra Streisand cantante e attrice straordinaria che ha sbaragliato donne molto più dotate esteticamente di lei. Anna Magnani non fu certamente Lana Turner o Rita Hayworth, ma la passione e il talento non indifferente che alimentava la sua carriera, hanno oscurato attrici molto più quotate e affermate. Quest’ultime le invidiarono persino il carisma e la sua grande immedesimazione nei personaggi. Nessuna poté mai eguagliare la tragica epicità del personaggio femminile interpretato da Anna in “Roma città Aperta”, oppure ne “La Rosa tatuata” che le valse peraltro un preziosissimo oscar. Pertanto consiglio a tutti la lettura di questo libro di Giancarlo Governi, perché attraverso il racconto e gli aneddoti delle persone che circondarono la Magnani, ne viene fuori un bellissimo ritratto non solo dell’attrice ma della donna che ogni italiano di ieri e di oggi ha sempre ammirato.


Cristian Porcino