giovedì 25 giugno 2009

“I film della nostra vita” di Mauro della Porta Raffo


“I film della nostra vita” di Mauro della Porta Raffo per Ares Edizioni contiene i ricordi cinematografici di 76 "leader d'opinione" appartenenti al mondo della cultura e dello spettacolo italiano. Attraverso questo affascinante volumetto scopriamo quale film ha condizionato positivamente gente come: Carlo Verdone, Angelo Branduardi, Marco Travaglio, Antonella Boralevi, etc. Come la maggior parte degli intervistati credo che non esista il “film della nostra vita”, perché sono molte le pellicole cinematografiche a cui dobbiamo qualcosa. Per quanto mi riguarda non potrei indicarne uno soltanto ma più di uno, ad esempio L’Attimo fuggente, che mi spinse a voler fare l’insegnate, Stand By me tratto da un racconto di Stephen King, oppure Il Principe delle maree, il nome di Susan Lowenstein riecheggia nella mia mente ogni qual volta passo sopra un ponte, e ancora l’incantevole mago di Oz, il toccante film di Federico Fellini La Strada con la dolce Giulietta Masina nei panni di Gelsomina vessata da Zampanò, o i capolavori di Woody Allen, di Kubrick, Spielberg, etc., che sono ben saldi nella mia memoria .
Ci sono cose che vanno al di là della semplice fruizione delle immagini in movimento; pensiamo ad alcune colonne sonore che spesso e volentieri ci riportano alle emozioni realmente vissute. Questo lavoro di Mauro della Porta Raffo è un libro che raggiunge dritto dritto il cuore del lettore. In ognuno dei ricordi dei personaggi intervistati riaffiora qualcosa che anche noi abbiamo condiviso. Penso ad esempio all’entusiasmo di Travaglio per C’era una volta in America , oppure le due versioni di Romeo e Giulietta, ossia quella canonica di Zeffirelli e quella più recente di Luhrmann rievocata dal bravissimo cantautore e musicista Branduardi, e molti altri ancora. In definitiva consiglio la lettura di questo libro non solo ai cinefili, ma ad ogni potenziale lettore che è riuscito ad estraniarsi dalle angosce della vita reale, grazie proprio alla magia profusa da una buia saletta cinematografica, in cui prendeva corpo il film della nostra vita.


Cristian Porcino