Lo scrittore Frank McCourt si è spento all’età di 78 anni a causa di un male incurabile. McCourt autore americano ma di origini irlandesi aveva pubblicato “Le ceneri di Angela” nel 1997 e per il quale nello stesso anno vinse il premio Pulitzer . Tutte le opere di McCourt sono edite in Italia da Adelphi. Nel 2000 aveva pubblicato “Che paese l’America”, mentre nel 2005 aveva dato alle stampe il romanzo “Ehi, Prof!”. Vorrei proprio ricordarlo con questo testo che per me è stato fonte di ispirazione. Ho sempre voluto fare l’insegnante e leggere le avventure del professore McCourt per le scuole di Brooklyn, Manhattan e Staten Island nei suoi tre decenni di carriera è stata una bellissima esperienza. Così McCourt ricorda quegli anni: “dovrebbero dare una medaglia a chi scampa a un’infanzia infelice e poi finisce a fare l’insegnante, e io dovrei essere il primo a riceverla […] Nei miei trent’anni di insegnamento nelle scuole superiori di New York nessuno tranne i miei alunni mi ha mai degnato di un briciolo d’attenzione. Fuori dalla scuola ero invisibile. Poi ho scritto un libro sulla mia infanzia e sono diventato il mick più richiesto del momento ( a noi irlandesi ci chiamano così)”. La tipologia di scrittura di McCourt era immediata, senza fronzoli e senza piaggerie. La storia delle “Ceneri di Angela” è dura e toccante; tanto che il regista Alan Parker ne trasse un film omonimo molto suggestivo. Così in “Ehi, Prof” si rimane avviluppati in una fitta rete di emozioni che ogni aspirante docente dovrebbe comprendere. Proprio adesso che l’insegnamento nel nostro paese non è nelle priorità di nessun governo politico, bisognerebbe ritornare a rileggere uno dei romanzi più toccanti sul mondo della scuola e sul rapporto tra professori e discenti. Perché è proprio dalle aule delle scuole che i nostri figli, i nostri nipoti usciranno con o senza ideali e progetti per il futuro. È un nostro dovere tutelare la scuola e di conseguenza la cultura.
Cristian Porcino