giovedì 2 luglio 2009

“La Sardegna che non ti aspetti ” di Luca Goldoni


“La Sardegna che non ti aspetti. Viaggio ironico sentimentale nell’isola che c’è” di Luca Goldoni per Zonza Editori è un diario di viaggio nella terra sarda. Il libro per certi versi non risulta così avvincente come le altre opere dello stesso autore. Il giornalista Luca Goldoni, trascorrendo ogni estate in Sardegna ha davvero molto da raccontare su questa bellissima terra; però proprio come affermato in chiusura del testo dalla giornalista tv Anna Piras non gradisco le frasi comuni della gente come «sono un sardo d’adozione», solamente per aver trascorso qualche weekend sulla Costa Smeralda. Sarà perché essendo anch’io isolano, siculo per l’esattezza, sono vicino allo stesso destino dei sardi; ovvero subirsi ogni anno milioni di turisti o di vip che si sollazzano nei nostri mari e nelle nostre località turistiche dichiarandosi, al ritorno dalle ferie, «siciliani d’adozione». Esseri isolani è una sensazione, una condizione che non si può comprendere se non si è nati tali. Come ha egregiamente scritto il filosofo Manlio Sgalambro nella sua Teoria della Sicilia: “l’angoscia dello stare in un’isola, come modo di vivere, rivela l’impossibilità di sfuggirvi come sentimento primordiale. […] Poiché ogni isolano non avrebbe voluto nascere, egli vive come chi non vorrebbe vivere […] La Sicilia esiste solo come fenomeno estetico, solo nel momento felice dell’arte, quest’isola è vera”.
Luca Goldoni racconta una Sardegna che lui ha vissuto e che continua ad esperire; ma non sempre ciò risulta convincente. Soltanto nella parte finale del libro, quando la sua amica Argia ricorda l’infanzia trascorsa a Gallura, i ritratti delle persone e dei luoghi prendono finalmente vita; allontanando definitivamente una sequela indifferente e anonima di situazioni. Il libro è ben scritto; e conoscendo i lavori letterari di Goldoni capisco la sua voglia di descrivere l’isola che gli appartiene, da un punto di vista prettamente sentimentale; perché egli è stato realmente adottato da questa terra e dalla sua gente, ma ciò non è sufficiente per sentirsi un vero isolano. Concordo infine con l’autore quando afferma che gli italiani recandosi in un luogo turistico non sono per niente interessati a scoprire monumenti, tradizioni, non inclusi nel pacchetto vacanze. Forse è meglio così; chissà cosa accadrebbe se tutti si soffermassero su luoghi ancora incontaminati. Sarebbe un vero disastro ecologico!


Cristian Porcino