Leggere questo 27° libro dello scrittore, professore e filosofo Cristian Adriano Porcino Ferrara è come fare un tuffo in un lago di sensazioni e di emozioni, un lago a volte placido ed altre tempestoso.
Cristian cita come esempio le avversità patite da Origene, Diogene, Montaigne, oppure inflitte da Paolo di Tarso, papa Wojtyla e papa Ratzinger, per analizzare attentamente e con oggettività le responsabilità della religione nel tarpare le ali e nell’opprimere con sensi di colpa l’adolescenza di tanti di noi: “Si rubano ai giovani i momenti dei primi amori, delle prime infatuazioni, momenti che non torneranno più, frammenti di esistenza amputati da un corpo vivo che desiderava solo esprimersi come tutti”.
Altrettanto appassionati sono i ricordi della sua profonda amicizia con il cantautore/poeta/filosofo Franco Battiato, nonché del sodalizio professionale di quest’ultimo con il filosofo Manlio Sgalambro, autore di alcuni testi di Battiato. Sgalambro fu un faro nella vita del nostro Autore, che ebbe modo di incontrarlo in alcune occasioni instaurando con lui un dialogo fatto di punzecchiature ma di stima reciproca.
Il libro si snoda poi attraverso un excursus di canzoni e film, esaminati dall’Autore in maniera profonda per analizzare i riverberi che essi hanno avuto – e continuano ad avere – nella sua vita e nella vita di molti di noi. Libri come “Tropico del Capricorno”, oppure film come “L’Attimo Fuggente”, da cui l’Autore trae spunto per una riflessione sul rapporto non sempre di interscambio tra professori ed alunni. I brani di Barbra Streisand, Raffaella Carrà, Elton John, Calum Scott e la sua toccante “No Matter What”, Jimmy Sommerveille e lo spietato videoclip di “Smalltown Boy”, Judy Garland con la sua “Over the Rainbow”, dalla quale nacque l’idea della bandiera rainbow delle comunità LGBTQ+ proprio per omaggiare questo testo.
Attraverso il ricordo di personaggi femminili come Artemisia Gentileschi, Rosa Parks, Eunice Newton Foote, Ruth Bader Ginsburg – solo per citarne alcune – l’Autore trae spunto per affrontare il tema della violenza di genere.
Toccanti sono poi i tributi-ricordo a Matthew Shepard, vittima dell’onnipresente omofobia; a Bayard Rustin, stretto collaboratore di Martin Luther King sempre tenuto nell’ombra a causa della sua omosessualità dichiarata.
Insomma: attraverso tante citazioni, tanti aneddoti, tante esperienze vissute in prima persona e messe a nudo come mai prima, l’Autore ci regala un intenso viaggio dentro i sentimenti profondi di ognuno di noi – piacevoli o dolorosi che siano – che da sempre ci accompagnano durante l’intera nostra esistenza.
(Stefano Benaglia)
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