venerdì 5 maggio 2017

L'elzeviro del filosofo impertinente


Dopo le scuse di J. K. Rowling per aver fatto morire Piton nella saga di Harry Potter il mondo della letteratura è in subbuglio. Don Abbondio scrive incazzato ad Alessandro Manzoni per averlo descritto come un vigliacco e un pusillanime. Cyrano de Bergerac cita in tribunale Edmond Rostand con la seguente motivazione: "Invece di farmi un naso enorme non potevi crearmi con un pene gigante? Lo sai il danno d'immagine che mi hai provocato?". Geppetto, invece, dichiara alla stampa: "Io creo da un ciocco di legno un burattino vivente e Collodi si prende i diritti d'autore? Ne parlerò presto da Barbara d'Urso in TV!". Mi avvisano che fioccano lamentele un po' da tutte le parti. Biancaneve è furibonda con Walt Disney per averla costretta a baciare un principe con l'alitosi, e con i fratelli Grimm per non averla resa libera dalla disgrazia di dover prendere marito. In verità tutte le principesse delle fiabe reclamano piena indipendenza dall'universo maschile. Frodo Baggins ha disertato l'ennesimo riconoscimento perché in lite con Tolkien. La sua risposta ad una giornalista della Terra di Buck è stata: "Ma ha idea di cosa vuol dire rischiare la propria pelle per un fottuto anello? Ma andate tutti a quel paese! E per tutti intendo elfi, nani, umani e l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra". Si prevedono querele a gogò da parte dei protagonisti di tutte le storie del mondo. Questa società va proprio a rotoli. Chi lo avrebbe mai detto che i personaggi dei capolavori letterari si sarebbero ribellati contro i loro creatori? In tal senso volevo chiedere un'opinione su Melville a Bartleby lo scrivano ma, come al solito, mi ha risposto: "Preferirei di no!". In attesa di sapere come andrà finire rileggo con attenzione le bozze del mio prossimo romanzo per non incappare in una denuncia da parte dei miei figli formati da fogli.
E vissero tutti infelici e scontenti.


Cristian Porcino

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