Sulle tracce dell’altrove è un libro che non accompagna: trascina. Cristian A. Porcino Ferrara scrive come chi ha già perso l’orientamento e, proprio per questo, sa indicare le direzioni sbagliate con una precisione imbarazzante. L’altrove non è una meta esotica, ma una postura mentale: si cammina storti, si pensa obliqui, si vive controvento. La prosa, nervosa e sensuale, alterna fendenti lucidi a improvvise carezze filosofiche, come se il pensiero fosse un corpo che non chiede permesso. Qui l’identità non si cerca: si scortica. Libro insofferente alle certezze, elegante nella sua impertinenza, Sulle tracce dell’altrove è una piccola educazione allo smarrimento — che, in tempi di mappe urlate, resta l’unico vero atto di libertà. Un libro quindi per lettori indisponibili, orgogliosamente scomodi, felicemente fuori posto.
Il libro è in vendita su Amazon