martedì 26 novembre 2024

"Donna Fenice V - Crisalidi"

Ieri sera in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne si è svolto presso il Centro Culturale Lena Lazzari di Malnate (Va) l’evento curato da Barbara Cavazzana “Donna Fenice V – Crisalidi”. 



In apertura dello spettacolo è stato proiettato un video contenente una riflessione inedita del Prof. Cristian A. Porcino Ferrara sulla violenza di genere.












venerdì 22 novembre 2024

La Pro Loco di Malnate celebra la Giornata contro la violenza sulle donne con “Donna Fenice V”



 

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, il Centro Culturale Lena Lazzari di Malnate ospiterà un evento speciale a partire dalle ore 21:00. Promosso da Pro Loco Malnate APS, Agedo Varese ODV e patrocinato dalla Città di Malnate, l’iniziativa si presenta come un momento di riflessione, arte e confronto.


L’evento, curato da Barbara Cavazzana, porta il titolo “Donna Fenice V – Crisalidi” e si propone di attraversare i “paesaggi calpestati dalla rabbia e dall’abuso”, restituendo luce e speranza attraverso l’arte e la parola. Un invito rivolto a tutti per affrontare un tema complesso con sensibilità e profondità.


Gli ospiti

La serata vedrà la partecipazione di numerosi ospiti che contribuiranno con le loro performance e testimonianze:


Gianni Gandini

Roberto Capellaro

Roberta Barbatelli

Cristian Porcino

Italo Carloni

Paolo Martarelli

Cinzia Stracchi

Ogni intervento sarà finalizzato a sensibilizzare il pubblico, offrendo uno sguardo sulle storie e sui percorsi di rinascita delle donne vittime di violenza. L’evento si concluderà con un dibattito aperto per favorire il confronto e la comprensione del fenomeno.


Informazioni utili

L’appuntamento è presso il Centro Culturale Lena Lazzari, situato in Via Marconi 16, Malnate (VA). Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 335 6822958.


Una serata che unisce cultura e impegno sociale, per dire con forza “no” alla violenza di genere e per promuovere una comunità più consapevole e solidale.

venerdì 15 novembre 2024

Il ragazzo dai pantaloni rosa

 


Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film necessario, toccante che non scade mai nella retorica ma invece abbatte con delicatezza i muri di silenzio che si ergono attorno agli atti di bullismo. Nel film Samuele Carrino (Andrea) afferma che non bisogna essere poeti per soffrire ma adolescenti. Ricordo benissimo la sofferenza di quegli anni e l'ho raccontata nel mio libro Sulle tracce dell'altrove. Purtroppo certi atteggiamenti ti fanno sentire continuamente un adolescente bullizzato. La violenza verbale pesa come un macigno sulle nostre vite e non sempre siamo equipaggiati emotivamente e psicologicamente per schermare le parole che ci vengono scagliate addosso. Non di rado certe frasi ti scavano dentro fino a creare caverne oscure dove ci rifugiamo fino a non uscirne più. Anch'io ho rischiato di non riemergere da questi anfratti dell'anima dove mi ero rintanato per silenziare i miei sentimenti. Per questo è stato doppiamente emozionante e commovente guardare questo film insieme alla persona che amo. Leggere sul suo viso la commozione per una storia che non ci è affatto estranea ci ha ricordato di quanto siamo stati fortunati. Potevamo soccombere e non l'abbiamo fatto. Claudia Pandolfi che interpreta Teresa Manes, madre di Andrea, dice: "Le parole sono come dei vasi di fiori che cadono dai balconi. Se sei fortunato li schivi e vai avanti sulla tua strada, ma se invece sei un po’ più lento, ti centrano in pieno e ti uccidono". 

La verità è che nessuna parola è soltanto una parola. Mai! In classe insisto sempre su questo punto e non smetterò mai di sottolinearlo. Per tale motivo a scuola ho proposto un progetto educativo che parte proprio dalla visione di questo film. Le parole colpiscono ad ogni età ma in special modo in adolescenza quando tutto intorno ci appare ostile e al contempo affascinante. L'atteggiamento bullistico non inizia e finisce tra i banchi di scuola ma in certi casi dura tutta la vita. Quando certa politica limita i tuoi diritti e tende ad emarginarti e deriderti perché non ti ritiene conforme alla norma allora sta attuando degli atteggiamenti prevaricatori tipici dei bulli. Non esistono persone con più o meno dignità delle altre. La normalità è il concetto più abusato e pericoloso di questo mondo. Chiunque è nato fa parte della natura senza alcuna distinzione di genere, orientamento, etnia, etc. Scriveva Publio Terenzio Afro (II secolo a.C) «Homo sum, humani nihil a me alienum puto» Traduzione: "Sono un essere umano, niente di ciò che è umano ritengo estraneo a me"». Nessuna cosa che riguarda l'umano dovrebbe renderci indifferenti. L'indifferenza uccide! Fare finta di niente non cambierà di un millimetro le cose. Adesso tocca a noi lottare e non rendere vano il sacrificio di Andrea Spezzacatena perché: "Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano; se potrò alleviare il dolore di una vita o lenire una pena, o aiutare un pettirosso caduto a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano" Emily Dickinson.

®️ Cristian A. Porcino Ferrara





giovedì 7 novembre 2024

"Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto" di Ute Ehrhardt


("Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto" di Ute Ehrhardt, pp.267, Libreria Pienogiorno, € 18,90). Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto affronta diverse tematiche legate al genere, alle aspettative sociali e al ruolo delle donne. L'autrice, una psicologa e coach, descrive come le donne sono spesso incoraggiate a conformarsi a determinati standard di comportamento che possono limitare non di poco la loro crescita personale e professionale. Il libro invita ogni donna a liberarsi da certe aspettative e ad abbracciare la loro autenticità. Si può essere "cattive" in senso positivo perché intraprendenti, audaci e pronte ad assumersi rischi per realizzare i propri sogni e desideri. Il saggio è ricco di aneddoti, esempi e consigli pratici e offre strumenti per le donne che desiderano affermarsi nella propria vita esplorando l'idea che la vera felicità deriva dall'essere fedeli a se stesse piuttosto che dal cercare di piacere agli altri. Come scrive Ehrhardt: "Da che cosa dipende il fatto che molte reputino non adatto a loro stesse qualcosa che per gli uomini invece è del tutto normale? La paura di essere punite per la propria ambizione o per le piccole infrazioni alle regole perseguita la maggior parte delle donne. Che cosa penseranno gli altri? Come si comporteranno? Piacerà lo stesso una cattiva ragazza?". In definitiva un libro motivazionale che incoraggia una riflessione profonda sul ruolo delle donne nella società contemporanea. Da leggere assolutamente. ®️ Cristian A. Porcino Ferrara