venerdì 31 marzo 2023

Le allieve Chiara, Ema e Cristina intervistano il Prof.Porcino



(ARS Istruzione Misterbianco)


1) Com'è nata la passione per la scrittura? (Chiara Rapisarda)


«Il momento esatto non lo ricordo ma sicuramente questa passione è nata molto presto. Scrivevo pagine intere di racconti e riflessioni e la maestra rimaneva piacevolmente colpita»


2) Com'è nato il suo primo libro? (Chiara)


«Prima di laurearmi avevo già scritto dei libri ma non li avevo ancora pubblicati. Un anno dopo la laurea ho deciso che era arrivato il momento giusto per farli uscire. Il mio primo libro mi ha regalato grandi soddisfazioni. È stato citato perfino negli Oscar Mondadori. Prima di esordire nel mondo letterario ho militato per anni nelle redazioni dei giornali. Anni di gavetta che mi hanno spinto verso qualcosa di più serio, concreto e duraturo»


3) Il percorso scelto in giovane età l'ha influenzato nello scrivere dei libri? (Emanuela Bonanno)


«Nello specifico non so. Fin da piccolo ho amato molto i libri e mi sono rifugiato nella letteratura. Probabilmente questo ha influenzato la mia voglia di scrivere»


4) C'è un libro a cui è particolarmente legato? (Chiara)


«In qualche modo sono legato a tutti i miei libri e non sono pochi (ben 27!). Ho un debole per alcuni perché mi rappresentano in tutto e per tutto e di conseguenza guardo a loro con grande soddisfazione. Ci sono anche libri che non riscriverei più ma non sono un tipo che rinnega nulla del proprio percorso e di conseguenza accetto anche alcuni passi falsi compiuti in passato»


5) Ha mai preso ispirazione da qualche altro scrittore o scrittrice? (Chiara)


«Credo proprio di sì. Per scrivere bisogna aver letto tanto e ogni scrittore e scrittrice mi ha spinto con i propri lavori a creare qualcosa di mio. Per dar voce al mio pensiero ho saccheggiato centinaia di libri. Ogni singola lettura mi ha insegnato qualcosa»


6) Un suo libro è mai uscito fuori dall'Italia? (Emanuela) 


«Certamente. I miei libri sono venduti in diversi paesi tra cui Usa, Francia, Spagna, Germania e Inghilterra. Anni fa è stato perfino tradotto un mio libro in America e venduto su territorio statunitense, canadese e australiano. Ricordo ancora l’emozione di vedere il mio libro esposto in una libreria importantissima di New York»


7) Cosa si prova ad essere insegnante? (Chiara) 


«Ho sempre voluto insegnare. Lo ripetevo in continuazione fin da bambino e desideravo con tutto me stesso raggiungere tale traguardo. Insegnare è una professione affascinante perché mi permette quotidianamente di crescere umanamente. Ogni docente impara da voi. È uno scambio reciproco di informazioni e saperi»


8) Cosa consiglia ai ragazzi che vogliono intraprendere la strada di scrittori/scrittrici? (Chiara)


«Purtroppo in Italia si legge poco e in proporzione sono più i libri stampati che quelli acquistati ed effettivamente letti. Chi desidera scrivere ovviamente deve crederci fino in fondo ma prima di mettere nero su bianco i propri pensieri deve necessariamente leggere tantissimo. Non si può pensare di scrivere un libro se non si è poi disposti ad imparare da altri autori e autrici»



9) Cosa consiglia ai suoi alunni?


«A voi consiglio di approfittare di ogni singola lezione per imparare ad amare la cultura. Leggete e interessatevi alle cose che vi circondano. Approfondite i vostri interessi e contagiatevi di curiosità. La curiosità se utilizzata a fin di bene ci spinge ad andare avanti e a diventare persone più intelligenti. E poi contagiatevi di umanità. Riscoprite il valore dell’empatia e riponete l’arma del giudizio affrettato»


10) C’è qualche evento della sua vita che l’ha spinto a essere l’uomo che è oggi? Sarebbe disposto a raccontarlo? (Cristina Giannitto)


«Ogni singolo momento che ho vissuto nella mia vita ha contribuito a formare l’uomo che sono. Nel mio ultimo libro mi sono raccontato come non mai. Ho impiegato anni per farlo e alla fine ci sono riuscito. Almeno lo spero»


11) Si è mai trovato in difficoltà mentre scriveva un libro, come per esempio il cosiddetto “blocco dello scrittore”? (Cristina)


«Sì, moltissime volte.  Ho aspettato pazientemente di sbloccare una mia situazione personale. Nulla dura per sempre e dopo tre anni da “Ciao, Prof!” è uscito il mio ultimo lavoro»


12) Che ne pensa delle persone che giudicano un libro dalla copertina? (Cristina)


«Provo molta pena per loro. Giudicare dalle apparenze è lo sport più diffuso e praticato dagli esseri umani. Conoscere richiede uno sforzo che in molti non desiderano più compiere. Come diceva Pier Paolo Pasolini: “Quando la gente non capisce fabbrica scaffali”. Io non sono un oggetto e non desidero etichette e di conseguenza mi sforzo di comprendere»


13) Ha intenzione di pubblicare altri libri? (Cristina)


«Per il momento no. Mi godo i frutti del mio ultimo lavoro e mi preparo al tour di presentazioni in giro per l’Italia. Come scriveva Arthur Schnitzler “Il futuro non si può ipotecare”. Vedremo cosa mi riserverà il Domani.»