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venerdì 22 novembre 2013
Presentazione del libro di Cristian Porcino: “6 canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne”.
“Presentazione del libro di Cristian Porcino: “6 canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne”.
(Di Alfia Tomarchio).
La presentazione del libro di Cristian Porcino “ 6 canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne”, si è svolta all’interno della tavola rotonda “Fare e pensare. Studi di genere e pratiche sociali”, presso la Facoltà di Scienze Politiche di Catania giovedì 21 novembre. L’autore, nel descrivere brevemente il suo libro, ha voluto sottolineare l’importanza dei progetti educativi all’interno delle scuole. Nella parte finale del suo libro vi è un progetto ideato da lui stesso, e che si prefigge di educare i ragazzi sull’educazione di genere. Lo stesso autore, durante la conferenza si è posto la seguente domanda: “Non si capisce perché, appena gli uomini sentono parlare di problemi legati alle donne o agli omosessuali, se la danno a gambe levate?” Infine, si è voluto soffermare sul ruolo sociale della canzone, da lui stessa definita “principale veicolo di coesione sociale”, spesso considerata inferiore alle altre arti, invece dovrebbe essere rivalutata, poiché la canzone ha il privilegio di possedere una “comunicazione immediata”.
Alla fine della conferenza, ho posto due domande all’autore:
- Perché hai deciso di trattare, all’interno del tuo ultimo libro, solo sei canzoni?
«Le sei canzoni analizzate nel libro sono state da me scelte proprio per la stretta attinenza con le tematiche approfondite nel testo; vale a dire omofobia e femminicidio. Le canzoni di Renato Zero o Elton John, ad esempio, descrivono in maniera poetica due piaghe sociali come la violenza sulle donne e la dilagante subcultura omofoba. Inizialmente avevo stilato una lista di venti canzoni, ma alla fine l’ho ridotta a sei per poter dare presto un seguito al libro. Ciò che mi preme rilevare è che non esiste alcuna dietrologia nella selezione dei pezzi e degli autori».
- In particolar modo, credo che questa tua ultima opera, stimolando il lettore a riflettere sulla questione dell’omofobia e del femminicidio, contribuisca a dar maggior valore sociale alla musica. I testi delle canzoni, al pari dei testi letterari o filosofici, riescono a dar voce alle emozioni che non riusciamo ad esprimere, a dar loro un nome. Come hai ribadito durante la conferenza, la canzone ha il privilegio di aver una comunicazione immediata con chi l’ascolta. Cosa ne pensi del ruolo sociale che la musica oggi svolge?
«Mi occupo ormai da diversi anni di analizzare e studiare i testi delle canzoni italiane e internazionali. Nel 2008 ho pubblicato “I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero” e negli anni successivi due libri su Michael Jackson. La canzone ha un ruolo fondamentale nella nostra società, poiché tramite di essa si possono raggiungere un numero non indifferente di persone e coinvolgerle e sensibilizzarle verso tematiche sociali di grande rilevanza. Chi tenta di sminuire il valore della musica, lo fa soltanto perché teme le possibili conseguenze di un’ammissione palese sulla capacità di influenzare positivamente le nostre coscienze. Fortunatamente non esistono solamente quelle canzonette insulse che fanno rima comunemente con “cuore” e “amore”». © Riproduzione riservata