domenica 1 novembre 2009

“C’era una volta un bambino” di Rossella Martina


“C’era una volta un bambino” di Rossella Martina per Mauro Pagliai Editore raccoglie i ricordi d' infanzia di personaggi famosi come: Luciano Pavarotti, Giulio Andreotti, Pupi Avati, Pippo Baudo, Margherita Hack, Paolo Bonolis, Dacia Maraini, Giuliano Bugialli, Manlio Cancogni, Marcello Lippi, Iginio Straffi, Esilio Tonini e Sergio Zavoli. Le interviste qui presenti apparvero per la prima volta sulle pagine del Quotidiano Nazionale. Attraverso alcuni frammenti di una infanzia trascorsa riusciamo a comprendere meglio la vita di persone famose che hanno segnato la storia della cultura e dello spettacolo italiano. Da Pippo Baudo che rievoca gli anni di studio a Catania per diventare avvocato alla solitudine e alla balbuzia di Paolo Bonolis. Oppure pensiamo ad una irrequieta Margherita Hack che rappresentava il terrore degli asili per via del suo innato anticonformismo; fino a giungere ai teneri ricordi del cardinale Tonini. Insomma un libro che con semplicità fa riflettere il lettore sul valore e sul senso della nostra vita. I ricordi sono spesso bistrattati perché ci riportano in una dimensione in cui eravamo altro da ciò che siamo oggi. Dacia Maraini richiama alla memoria gli anni in cui fu rinchiusa in un campo di concentramento in Giappone con la sua famiglia, costretta a cibarsi di cose impensabili come i serpenti. Ciò però non le ha impedito di diventare una donna pienamente realizzata ed una scrittrice di fama internazionale. Diceva Cesare Pavese: “Non è bello esser bambini: è bello da anziani pensare a quando eravamo bambini” riferendosi forse, all’inconsapevolezza che si ha quando si è più piccoli. In fondo recuperare la memoria dovrebbe interessare tutti, poiché aver vissuto significa poter trasmettere ai nostri figli e ai nostri nipoti alcuni particolari che potranno un giorno essergli di aiuto. In definitiva consiglio vivamente il saggio di Rossella Martina perché riesce a far viaggiare il lettore lungo gli anni della propria infanzia e adolescenza.
Dopotutto: “ L’infanzia guarda davanti a sé, la vecchia indietro” (Michel de Montaigne)


Cristian Porcino