domenica 8 novembre 2009

Incontro con Andrea Balestri, il Pinocchio di Comencini


Andrea Balestri è stato il protagonista della celebre fiction Rai “Pinocchio” di Luigi Comencini. Da allora sono trascorsi molti anni vissuti pienamente fra gli alti e i bassi di una esistenza che di favoloso ha avuto ben poco. Nel 2008 si decide a scrivere un libro dal titolo “Io, il Pinocchio di Comencini” edito da Sassoscritto dove racconta alcuni retroscena del film omonimo. Il caso vuole che la Rai abbia prodotto e mandato in onda proprio una nuova versione di Pinocchio con attori italiani e inglesi che ha riscosso un grandissimo successo. Ad esempio nei panni del burattino di legno troviamo l’inglese Robbie Kay, Alessandro Gassman nel ruolo di Carlo Collodi, in quelli del gatto e della volpe Toni Bertorelli e Francesco Pannofino, etc. Dopotutto è lo stesso regista Alberto Sironi (Il commissario Montalbano) ad ammettere che questa miniserie non è paragonabile al lavoro del 1972. A questo punto è doveroso chiedere ad Andrea le sue impressioni su un personaggio che continua ad accompagnarlo nella sua vita:


1) Andrea quale ricordo ti è rimasto più vivo della tua esperienza trascorsa sul set del “Pinocchio” di Comencini?

«Essendo all’epoca io un bambino mi ricordo che mi divertivo moltissimo a giocare tra una ripresa e l’altra sul set, inoltre il ricordo più bello che ho è sicuramente aver conosciuto Luigi Comencini, per me è stato come un secondo padre: con la sua dolcezza è riuscito a farmi superare dei momenti sul set difficili da affrontare per un bambino di 7 anni e mezzo.»


2) Come è nata l’idea di scrivere un libro per ripercorrere gli anni da burattino?

«L’idea del libro è nata quasi per caso.
insieme a Stefano Garavelli, webmaster di
www.leavventuredipinocchio.com ho notato che attraverso il sito mi scrivevano molti appassionati del film e molti di loro mi facevano le stesse domande. Inizialmente abbiamo pensato di creare una sezione del sito contenente le risposte alle domande più frequenti, poi poiché le domande aumentavano e i ricordi in me riaffioravano a poco a poco è nata dapprima l’idea di creare un fascicolo di 10 pagine e successivamente è diventato il libro che ho pubblicato. »

3) Il ruolo di Pinocchio, da te interpretato, ti ha portato più gioie o dolori?

«Mi ha lasciato dei bellissimi ricordi che hanno segnato la mia vita sicuramente in positivo: aver lavorato con dei grandi del cinema e persone straordinarie come Nino Manfredi, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e aver conosciuto Luigi Comencini. »


4) Cosa ne pensi della fiction rai dedicata alla creatura collodiana e andata in onda proprio in questi giorni?

«L’ho guardata e, pur essendo molto diversa dalla versione di Comencini mi son piaciute alcune soluzioni che hanno reso moderna questa favola eterna, come ad esempio la presenza di Collodi che quasi si mescola con la favola. »


5) Nel protagonista, il piccolo attore Robbie Kay, rivedi un po’ di te bambino?

«Sicuramente aver rivisto un altro nei panni di Pinocchio vestiti da me nel 1972 mi ha fatto rivivere i ricordi e l’emozione che quella esperienza mi ha lasciato. Devo dire che lui è più “attore” di me, sicuramente avrà fatto prima di Pinocchio già altre esperienze sul set, io invece ero stato scelto per il mio carattere spontaneo e naturale e non avevo avuto alcuna esperienza, proprio quello che cercava Comencini per il “suo” Pinocchio.»


6) Cosa ne pensi di una fatina che non è poi tanta turchina interpretata da Violante Placido o Luciana Littizzetto nei panni del grillo parlante e Bob Hoskins in quelli di Geppetto?

«Non chiedermi di fare troppi confronti, è naturale che io sia ovviamente affezionato al film che ho interpretato da protagonista: posso dire che sono bravissimi attori e che forse ho trovato La Littizzetto la più adatta per il ruolo che le hanno affidato, senza nulla togliere agli altri. »


7) Quali sorprese ci riservi per il tuo futuro?

«Nelle prossime settimane uscirà un podcast scaricabile gratuitamente su ITunes, e sul mio sito ufficiale
www.andreabalestri.it,
Inoltre sto ultimando un documentario/tributo al film del 1972 dove ripercorro tutte le location del film rimaste magicamente intatte con testimonianze di quanti hanno lavorato dietro le quinte dello sceneggiato, un doveroso omaggio a Comencini: dopo 40 anni sento di doverglielo.
Per il prossimo anno invece ho in mente uno spettacolo teatrale di cui saprete presto sul mio sito ufficiale. »



Cristian Porcino