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domenica 2 maggio 2010
“La Bibbia dei villani” di Dario Fo
“La Bibbia dei villani” di Dario Fo (Guanda Editore) è sicuramente una ventata d’aria fresca nel panorama letterario italiano. Il premio nobel Dario Fo e Franca Rame hanno raccolto in un unico volume diverse tradizioni sia orali che scritte sparse in ogni regione d’Italia. La Bibbia dei villani è il testo dei contadini, del popolo rurale che nei secoli ha trovato una chiave d’accesso alle sacre scritture e alle vicende religiose, rileggendole in modo ironico, ma non pensando mai “di ridurre Dio a livello dell’uomo, nemmeno se quell’uomo è un imperatore, o di elevarsi all’altezza del Dio. Per loro Dio è immenso, vaga infinitamente grande, sdraiato sui mari e sulle montagne, rotola nelle nubi, vi si affaccia ogni tanto a controllare la sua creazione”. Il Dio di questi racconti è un po’ antropomorfizzato, così come erano ritratti gli antichi dei della mitologia greca. Sia il creatore che Gesù e la Madonna hanno reazioni del tutto umane alle vicende terrene. Attraverso il lavoro certosino di Fo, riusciamo ad entrare in contatto con delle storie che nella loro ingenuità risultano molto attuali; soprattutto nell’evidenziare i malesseri e i disagi che dall’inizio del mondo affliggono noi comuni mortali. Un fulgido esempio è il racconto “I Cappelli e i Berretti”; in cui si palesa la netta contrapposizione dei potenti e dei poveri in lotta per la sopravvivenza in una società che agevola i primi, e affossa i secondi. Un capolavoro letterario quello di Dario Fo, che è impreziosito dai 68 disegni realizzati dello stesso autore, e che rappresentano alcune delle scene narrate all’interno del testo. Per chi ha amato “Mistero Buffo” non potrà lasciarsi sfuggire “La Bibbia dei villani”.
Cristian Porcino
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