lunedì 24 aprile 2017

"Un mondo degno dei nostri figli" di Barack Obama


("Un mondo degno dei nostri figli" di Barack Obama, Garzanti, pp. 301, €12,90).

Barack Obama è stato l'unico presidente degli Stati Uniti d'America ad influenzare il mondo con la sua voglia di cambiamento e a diventare una vera e propria icona pop. In lui c'era (e c'è ancora adesso) il fascino del divo, dell'uomo forte che sa essere in sintonia con i problemi della gente. Il 20 gennaio del 2009 il mondo ha salutato l'arrivo alla Casa Bianca del primo presidente afroamericano della storia d'America. Con il suo carisma, la sua intelligenza è riuscito a lasciare un segno nel cuore non solo degli americani ma di tutti noi. Nel 2010 acquistai a New York la maglietta con l'effige di Obama creata da Fairey e con la scritta "Hope". Lui ha rappresentato davvero la speranza per un mondo migliore. Ha detto Obama: "Durante la mia presidenza non sono riuscito a risolvere ogni problema. Per ogni cosa fatta, ce ne sono molte altre che avrei voluto fare". Bisogna capire che nessun essere umano può operare miracoli. L'ex presidente USA ha difeso il principio costituzionale di uguaglianza fra gli esseri umani. Durante i suoi otto anni di presidenza ogni americano si è sentito parte della sua politica inclusiva. Nessuna minoranza etnica, religiosa, sessuale è stata esclusa dall'attenzione del presidente. Il libro raccoglie alcuni discorsi che vanno dall'insediamento del 2009 al settembre 2016. Leggere i suoi discorsi, a mio avviso, ci rende tutti un po' più fiduciosi per il futuro. Le sue battaglie per i diritti civili, la lotta alla povertà, al razzismo e all'omofobia, il cambiamento climatico ci spronano a lottare in ogni parte del mondo per la realizzazione di una società migliore e più giusta. Come scrive nella prefazione Paolo Valentino: "All'America che già lo rimpiange e ai milioni di noi che lo hanno amato rimane la promessa contenuta in questi discorsi. È la certezza che da queste pagine gli Stati Uniti dovranno ripartire, quando anche a Trump sarà consegnato (come una bizzarria speriamo non tragica) ai libri di Storia".
In definitiva un libro imperdibile.

Cristian Porcino


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