(“Un romanzo inglese” di Stéphanie Hochet, Voland, pp. 126, € 15,00).
Il romanzo di Stéphanie Hochet è intriso di filosofia e di considerazioni che toccano diversi argomenti di grande attualità. Il tema dell’emancipazione femminile scandisce le riflessioni della protagonista, Anna Whig. Il suo ruolo di madre e moglie è continuamente messo in discussione dal conflitto bellico che simboleggia proprio il dissidio interiore fra i propri desideri e certi stereotipi sociali. Soltanto l’arrivo di George riuscirà a far maturare in lei una consapevolezza sulla propria condizione di donna libera da inutili gabbie sociali. In una Inghilterra del primo Novecento si profila una battaglia personale per l’affermazione della propria autonomia.
“Vi è un’epoca in cui ogni mattino risveglia promesse di felicità e ogni giorno è foriero di una miriade di possibilità. È tutto lì, a portata di mano, basta volerlo. Basta la vitalità dei corpi per essere felici”.
In definitiva un libro affascinante che ci invita ad una considerazione non superficiale del tempo e della nostra ritmica esistenziale.
Da leggere assolutamente.
Cristian Porcino
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