martedì 7 ottobre 2014

“Dia-ferenze” di Riccardo Dri

(“Dia-ferenze” di Riccardo Dri, Edizioni Del Faro, pp. 243, € 17,00). Non lasciatevi spaventare dal titolo. La parola greca utilizzata dall’autore sta per differenza, divisione, separazione. Nella sua ultima opera il filosofo Riccardo Dri si occupa del vero significato della Differenza, cioè di quell’atto che ciascuno di noi compie nel quotidiano, quando opera una netta distinzione. Il testo è scritto con cura certosina e si legge con piacere ma Dri utilizza un linguaggio tecnico, con continui riferimenti ad una terminologia e a studi di ermeneutica filosofica certamente non in possesso di ogni suo potenziale lettore. Dri sostiene che la morte del sacro è la conseguenza diretta di questa umanizzazione del divino che trova nella figura di Cristo l’esempio più illustre. “Il dio non può essere morale perché è la sintesi di bene e male, che convivono in qualità di contrari in una realtà dove il principio di non contraddizione non può essere applicato”. L’invito dell’autore è proprio quello di prendere consapevolezza della totale infondatezza di ogni religione, poiché nessuna è in grado di alleviare o spiegare il nostro destino di esseri mortali. Con impeto nicciano Dri ci ricorda che tocca a noi umani prenderci cura di noi stessi, magari riappropriandoci di quello stato indifferenziato del pensiero da cui forse siamo in continua fuga, ma che in realtà ci riporta a quell’unità originaria dimenticata da tempo. In definitiva un libro di spessore assolutamente consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata