martedì 1 settembre 2009

“Briscola maestro. Il piccolo mondo di Luciano Pavarotti” di Beppe Zagaglia


“Briscola maestro. Il piccolo mondo di Luciano Pavarotti” di Beppe Zagaglia per Artioli Editore ricostruisce attraverso varie testimonianze fotografiche e ricordi personali degli amici, la vita “ordinaria” di big Luciano. Questo splendido e pregiato volume vuole rendere omaggio al tenore più famoso al mondo non con le testimonianze dei vip - che avrebbero parlato solo ed esclusivamente dell’artista Luciano-; ma degli amici, quelli veri. Quando il maestro Pavarotti si trovava a Modena, sua città natale, non perdeva occasione di giocare a carte con il gruppo affiatato dei suoi compagni d’infanzia. Nel libro vi sono molti interventi come ad esempio quelli di Candido Bonvicini, Mirella Freni, Raina Kabaivanska, Adua Veroni e Nicoletta Mantovani, Giuliano Barbolini etc. Attraverso i ricordi degli amici e dei familiari, si ricostruisce l’infanzia, l’adolescenza, e i primi innamoramenti di Luciano. Leggere questo “album dei ricordi” scritto da Zagaglia è come sedere accanto a un tavolino e sorseggiare un lambrusco insieme al maestro Pavarotti e all’allegra comitiva. Proprio questo mese ricorrono due anni dalla sua scomparsa. Il mondo non ha mai dimenticato la sua voce maestosa e gioiosa, l’ironia e la disponibilità di un grande artista che ha saputo esportare nel mondo quanto vi era di buono nello stivale italico. Pavarotti era ed è una delle glorie italiane. Ricordo che quando andavo in America, ancor prima che Luciano morisse, quando dicevo di essere italiano mi rispondevano: “Pavarotti”. Luciano era immensamente amato; grazie a lui si deve questo proliferare dei soprani e tenori nella musica pop. Molti, allora come oggi, arricciano il naso per l’esperimento tentato dal tenore modenese; il quale aveva intuito che l’amore per la musica non doveva essere contaminato dai soliti snobismi. Chiaramente Luciano verrà ricordato per essere stato un ottimo tenore lirico; ma non comprendo perché, anche fra i suoi amici intervistati, si debba temere di evocare lo spettro del “Pavarotti and friends”. Grazie a quegli spettacoli si sono raccolti fondi importanti per aiutare di volta in volta casi disperati in giro per il mondo. Inoltre come non estasiarsi nel vedere il maestro duettare con artisti del calibro di: Elton John, U2, Sting, Barry White, Annie Lennox, Renato Zero, Celine Dion, etc. Forse ciò che muove tali critiche è la solita invidia che circola nel mondo dell’opera; ossia il rammarico per non aver pensato loro ad un idea formidabile come quella intuita da big Luciano. Pertanto consiglio la lettura di questo libro perché farà riscoprire un Pavarotti più intimo e meno conosciuto al mondo. Da leggere


Cristian Porcino