martedì 18 giugno 2024

"Cenere" di Mario Natangelo


 ("Cenere. Appunti da un lutto" di Mario Natangelo, Rizzoli, pp. 144, € 24,00).


Confesso che inizialmente ero quasi terrorizzato dalla tematica affrontata nel libro.
Non ho mai temuto la mia morte ma quella delle persone che amo. Viviamo in una società che rimuove dal proprio orizzonte filosofico ogni riferimento alla morte e ci spinge a vivere senza riferimenti espliciti sull'esito naturale della nostra esistenza. Raccontare il dolore, la malattia e il trapasso non è affatto semplice e quasi sempre si lascia ciarlare gli uomini di Chiesa che sulla paura atavica della morte hanno costruito le loro fortune. 
Mario Natangelo, vignettista satirico di fama, affronta con coraggio e umorismo l'elaborazione del lutto per la perdita prematura della madre. L'autore non si cimenta in pipponi intellettuali o strappalacrime ma dà voce al proprio dolore in un diario illustrato della sua anima. Un racconto lucido, intimo e al contempo reale, sincero e mai patetico. Sta proprio qui la ragione del successo dell'opera. Chi legge questo romanzo grafico prova a comprendere i dolori dell'autore anche senza averli vissuti. Il libro di Natangelo è un esercizio di empatia e umanità. Ogni illustrazione contenuta nel libro ci porta a riflettere sul senso del nostro percorso terreno e sui momenti che spesso non valorizziamo perché distratti da altro. 
Come scrive Erri De Luca nella prefazione:  «Il disegno ha il tratto garbato di ridurre, di attenuare, in contrasto con la violenza della perdita».
L'opera di Natangelo mantiene una forte componente critica e invita i lettori a meditare sulle conseguenze delle azioni umane e sull'esercizio censorio e marcatamente punitivo di certa politica.
Dopo la lettura del libro ho approfittato del lavoro di Natangelo per affrontare in classe una lezione di filosofia sul quadrifarmaco di Epicuro. Per il filosofo greco esisteva una cura per allontanare la paura e sopportare la disperazione ma in verità nessuna filosofia o religione potrà mai alleviare il dolore per la perdita di coloro che abbiamo amato. 
Natangelo invita quindi ogni lettore a non dare mai nulla per scontato e a godersi quotidianamente i propri affetti.

Un libro assolutamente consigliato.

© Cristian A. Porcino Ferrara