sabato 16 aprile 2011

“Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi” di Cristian Porcino


Non si può insegnare ad un popolo ad evitare ed aborrire l'omicidio se è lo stato stesso a farne uso. La pena di morte è antieducativa perchè non riesce a perseguire nessuno scopo. La soppressione del reo non giova a nessuno. Infatti i reati non diminuiscono in maniera proporzionale alle esecuzioni capitali. La pena dovrebbe avere come obiettivo la rieducazione di chi commette reato e l'eventuale suo reinserimento nella società. Questo è il concetto che Cristian Porcino ci vuole "passare" con il suo saggio. L'autore, attraverso la lettura e la disamina di documenti famosi che trattano il tema inerente la pena di morte, vuole rimettere sul tappeto la questione, per tentare di risvegliare l'interesse sull'abolizione della pena capitale che vige ancora in molti paesi. Non siamo ancora sulla buona strada per raggiungere quest'obiettivo; ma è oltremodo positivo che qualcuno, come il nostro autore, ogni tanto faccia il tentativo di riaccendere il discorso su una tematica così umana e di così alto valore sociale e civile.

Salvatore Scalisi


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