martedì 15 giugno 2010

“Le figlie del libro perduto” di Katherine Howe


“Le figlie del libro perduto” di Katherine Howe per Salani Editore è un romanzo che prende in esame il fenomeno della stregoneria avvenuta a Salem nel 1682. L’autrice è una discente delle “streghe” Elisabeth Howe e Elisabeth Proctor che subirono realmente i processi nel New England. Al suo primo romanzo la Howe dimostra una particolare propensione per l’accuratezza descrittiva dei luoghi e degli oggetti che vivono all’interno del testo; questo però appesantisce il ritmo del romanzo e ne rallenta la regolare fruizione. Molto incisive le pagine scritte e ambientate a Salem durante i processi che videro coinvolta Deliverance Dane e le altre donne accusate di praticare malefici contro Dio. Scrivere di streghe e sortilegi non è una novità letteraria; però “The Physick book of Deliverance Dane” ha il pregio di non edulcorare gli eventi, e di non deformare la prospettiva storica in cui i fatti narrati si svilupparono. In definitiva “Le figlie del libro perduto” è particolarmente consigliato agli appassionati di storia e cultura americana.

Cristian Porcino