martedì 24 dicembre 2019

“La passione a Natale” di Daniela Tuscano

"Tanti auguri ai fabbricanti di regali pagani! Tanti auguri ai carismatici industriali che producono strenne tutte uguali!
Tanti auguri a chi morirà di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo... Tanti auguri a chi crederà sul serio che l’orgasmo che l’agiterà – l’ansia di essere presente, di non mancare al rito, di non essere pari al suo dovere di consumatore – sia segno di festa e di gioia!…
Vengano tra noi, a cui non è rimasta
che la speranza di una lotta che dispera:
non c’è più luce di Natale, o di Pasqua.
Tu, sei la luce, ormai, dell’Italia vera
".
Pier Paolo - sempre si scrive - non amava il Natale. E lui stesso rivelava che in questo periodo dell'anno scappava, appena poteva, in "paesi maomettani", come diceva con vezzo desueto. (Eppure fascinosamente ambiguo, polveroso ma autentico. Il fascino del diverso nudo, sfrondato da ipocrisie lessicali.)
Spesso mi domando se, oggi, le sue invettive risuonerebbero ancora così. Se ancora fuggirebbe in quelle contrade, magari proprio nel suo Yemen, non più "maomettane", ma soltanto atroci - altro termine che adoperava spesso -, anch'esse ormai senz'ombra di fede, turbinate da guerre di potere, avidità e miseria. Che non è povertà. E non ha nulla di dignitoso.
E se vi si tuffasse, cosa troverebbe, di doloroso, nel dolore "maomettano"?
Troverebbe... i cristiani; sono loro, adesso, i più poveri fra i poveri.
Troverebbe il Cristo materano a Idlib, Maaloula, Baghdad, nelle luci scure d'una Natività silenziata dal terrorismo; a Gaza, perché pure certi palestinesi sono cristiani, e non possono entrare a Betlemme; e lo troverebbe, più in là, in volti bruni e orientali, di donne soprattutto. Lo troverebbe in Huma Younus, rapita a 14 anni, convertita a forza e costretta a sposare il suo sequestratore; in Leah Sharibu, da due anni schiava sessuale di Boko Haram per aver rifiutato di abiurare; lo troverebbe, comunque, a Damasco, proclamata, fra le bombe, Capitale mondiale del Natale. Che vuol risorgere, e non si arrenderà.
Troverebbe, insomma, radici divelte, perché il cristianesimo è nato lì, e lì pulsa e sanguina; non è opulenza, non colonizzazione, non Occidente.
E ne parlerebbe, e le sue invettive verso le luminarie delle nostre città si leverebbero più alte. Certo si scontrerebbe coi terzomondisti salottieri; con chi oggi strumentalizza quelle sue geremiadi accorate, non per richiamare al senso vero di queste feste, ma per cancellarle definitivamente; farebbe i nomi di Huma, di Leah e degli altri/e, che noi non osiamo menzionare, perché la persecuzione dei cristiani ci lascia indifferenti e fastidiati.
Lo accuserebbero di cripto-cattolicesimo, come del resto fecero anche in vita; di umanitarismo; di sentimentalismo; di passatismo.
Ma lui seguiterebbe a evocare quei nomi, pur angosciato da una divorante solitudine. Pier Paolo proseguiva malgrado lui.
E se fosse costretto a rimanere fra gli ingorghi del "traffico pagano"?
Vedrebbe lo stesso spettacolo di ieri, fulgente e miserando; solo più nevrile; vedrebbe presepi su cui si orina, altri trasformati in osceni simboli identitari. E l'Italia delle pale d'altare completamente cancellata.
Vedrebbe, del resto, presepi sepolti. Nella marea di disoccupati, sottopagati; di operaie anziane che muoiono sotto una pressa; di giovani precocemente appassiti, o alla sfinita ricerca di senso. Li vedrebbe nelle donne assassinate, violate, reificate da un consumismo ancor più aggressivo e patriarcale; li vedrebbe nella cancellazione della madre, simbolica e reale. Negli immigrati mai giunti sulle nostre coste, affogati prima. E li ritroverebbe, forse, in qualche settore di quella Chiesa che un tempo gl'ispirò il Vangelo; non si scandalizzerebbe di trovare la profezia anche fra i dottori di legge, come d'altronde non la escluse Cristo a casa del fariseo. In un Papa inviso ai clericali borghesi, che non parla di sesso, ma di giustizia, povertà, condivisione.
La luce dell'Italia vera non sarebbe più il comunismo. Disperso pure quello nel magma d'un individualismo lasco, tanto esaltato quanto scipito; definitivamente, antropologicamente mutato.
In cosa crederebbe, dunque, oggi Pasolini?
In quello in cui ha sempre creduto: l'atroce umanità. Quella massacrata a Oriente come a Occidente, a Nord come a Sud. Ne vedrebbe un riscatto?
Forse no. Sicuramente no. Ma il fatto stesso di saperla lì, esistente e sconfitta, gli darebbe la disperata, assurda, irresistibile voglia di gettarvisi dentro, e assaporarla, e morirne.

© Daniela Tuscano

lunedì 25 novembre 2019

Il Cirs di Misterbianco contro la violenza sulle donne

Questa mattina la sede CIRS di Misterbianco, Ente di istruzione e formazione professionale, ha presentato il risultato del Progetto extracurriculare NOICONTROLAVIOLENZASULLEDONNE. La manifestazione si è tenuta a Misterbianco presso la sala conferenze del prestigioso "Stabilimento Monaco". Presenti alla manifestazione, oltre ai Dirigenti Regionali e locali del CIRS, anche i Dirigenti scolastici di Misterbianco. Grazie al CIRS per aver creduto fin dal primo momento a questo importantissimo progetto e a tutti i colleghi e discenti che si sono uniti per combattere la violenza di genere. Come sosteneva Cristina Trivulzio di Belgiojoso nel 1866: “Che le donne felici e stimate del futuro rivolgano i pensieri al dolore e all’umiliazione di quelle che le hanno precedute nella vita e ricordino con un po’ di gratitudine i nomi di quante hanno aperto e preparato la strada alla loro mai gustata e forse sognata libertà”.

Cristian Porcino





venerdì 1 novembre 2019

“Me” di Elton John

(“Me. L’autobiografia” di Elton John, Mondadori, pp. 376, € 24,00)

Il 2019 è l’anno di Elton John.
Al cinema approda Rocketman, il biopic sulla sua vita che sbanca i botteghini ed entusiasma il festival di Cannes. Continua senza sosta e con gran successo il suo tour d’addio Farewell yellow brick road, e adesso arriva nelle librerie perfino un volume autobiografico che ripercorre la sua straordinaria carriera.
Elton in questa sua biografia non risparmia dettagli di vita vissuta e i momenti terribili legati alla sua forte dipendenza da droghe e alcol. La sincerità e il tono colloquiale utilizzato da Elton ti fanno sentire parte della famiglia Dwight.
In questo libro è condensata non solo la carriera e la vita di Sir Elton John ma una parte consistente della storia della musica degli ultimi cinquant’anni. Elton ha suonato e duettato con i cantanti e gruppi più importanti, e infatti attraverso il suo racconto ci imbattiamo nella vita di altre stelle luminose come Ray Charles, Elvis Presley, John Lennon, Aretha Franklin, George Michael, Freddie Mercury etc.
Elton però non è solo un musicista apprezzato in tutto il mondo ma un filantropo e un attivista per i diritti civili. Le sue battaglie contro l’omofobia sono ormai note ovunque.
Pertanto leggere l’autobiografia di Elton John è un dovere morale per chi ama la buona musica e soprattutto per chi desidera accostarsi alla vita di un uomo che con la sua arte ha regalato tante emozioni e alimentato i sogni di intere generazioni.
In definitiva un libro da non perdere assolutamente.

Cristian Porcino

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martedì 1 ottobre 2019

“Perché le balene conoscono le lingue straniere” di Katharina Jacob

(“Perché le balene conoscono le lingue straniere” di Katharina Jacob, Edizioni Il Punto d’incontro, pp. 285, € 14,90).

Capire gli umani è già difficile ma decriptare il linguaggio animale sembra quasi impossibile. Il libro di Katharina Jakob tenta di dissipare i dubbi sulla rete comunicativa degli animali. Dal testo emergono straordinarie quanto insolite capacità diffuse tra le altre specie. Grazie a Jakob apprendiamo dell’intelligenza emotiva dei cani e la loro capacità di leggere le nostre espressioni facciali. Familiarizziamo con il pappagallo cenerino Alex che ha rivelato le spiccate capacità cognitive dei pappagalli e apprendiamo anche dei suoni particolari che emettono in superficie i cetacei. Come scrive l’autrice: “Questo non significa che i nostri amici animali siano identici a noi. Le differenze sono enormi, ma le capacità animali stanno pian piano ottenendo il posto che spetta loro, poiché non vengono più classificate inferiori a priori, ma semplicemente per quello che sono: diverse, di una complessità tutta loro”.
Randolf Menzel sottolinea che: “Noi uomini ci sentiamo molto superiori agli (altri) animali. In effetti, questi ultimi non compongono sinfonie né hit, non costruiscono automobili, non calcolano la portata dei ponti e non riflettono sulla possibilità di un’altra esistenza dopo la morte”.
Luigi Pirandello ha scritto che il cavallo non ha metafisica perché non sa di dover morire.
Proprio per questo il libro di Katharina Jacob ci aiuta a riflettere sugli errori del passato e sull’arroganza tipica di noi umani intenti sempre a ricondurre ogni cosa a un mondo a nostra immagine e somiglianza.
In definitiva un libro assolutamente consigliato.

Cristian Porcino

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sabato 28 settembre 2019

“La donna brutta” di Eleonora Tarabella

(“La donna brutta. Vita e scrittura di Violette Leduc” di Eleonora Tarabella, Enciclopedia delle donne, pp. 437, € 19).

L’ultimo libro di Eleonora Tarabella restituisce dignità a una scrittrice fin troppo dimenticata ed emarginata, Violette Leduc. I romanzi di Leduc ci spingono a guardarci dentro e a fare i conti con le nostre imperfezioni. Violette dovette accettare ben presto di essere giudicata non per i suoi libri ma per il suo aspetto fisico. Simone de Beauvour nelle sue lettere allo scrittore americano Nelson Algren definì Violette come una "femme laide" cioè una donna brutta. Violette amò appassionatamente de Beauvoir ma questo sentimento non fu mai corrisposto dall’autrice de Il secondo sesso. Simone ammirava Violette e curò anche alcune opere di Leduc ma tale stima artistica non si tramutò mai in una relazione affettiva. Tuttavia il giudizio impietoso sul suo aspetto fisico e i traumi infantili portarono Leduc ad estremizzare i propri fantasmi interiori e a isolarsi dal resto della compagine umana. Stanca di essere percepita come brutta, bastarda e ribelle enfatizzò spesso i suoi comportamenti per provocare le reazioni dei passanti. La sua scrittura era autentica, a tratti spietata e sgradevole. L’amore incondizionato per la scrittura la spinse ad analizzare il proprio passato e i vari nodi irrisolti. Come scrive Tarabella nel libro: “Violette Leduc rimase sempre una collegiale, non guarì mai dalla sua infanzia né dai complessi adolescenziali sulla propria bruttezza e, nell’apprendere a fuggire gli uomini, avallò la supremazia del legame materno-filiale”. Il saggio di Tarabella è appassionante, suasivo e ricco di riferimenti storiografici.
In definitiva un libro che rompe il silenzio su una scrittrice di vero talento che ha rivendicato con orgoglio di non appartenere a nessuna categoria ma di essere fieramente e follemente se stessa. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino
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domenica 1 settembre 2019

“La bocca delle carpe. Conversazioni con Amélie Nothomb” di Michel Robert

(“La bocca delle carpe. Conversazioni con Amélie Nothomb” di Michel Robert, Voland, pp. 112, € 15,00).

Il libro di Michel Robert svela ai lettori il mondo nascosto di Amélie Nothomb. Le conversazioni contenute in questo libro sono avvenute tra il 1995 e il 2001. La scrittrice belga non smette mai di sorprenderci con delle risposte disarmanti e sincere. Il suo immenso talento narrativo e le scarse informazioni riguardo la sua vita privata alimentano quest’aura di mistero che aleggia intorno alla sua persona. A una società dedita al raggiungimento di followers e like la nostra scrittrice replica con l’uscita puntuale delle sue opere tradotte ormai in 45 lingue. Nel libro in questione Nothomb racconta dell’infanzia trascorsa in giro per il mondo, dei suoi autori preferiti e disquisisce con Michel Robert sul senso del bello e dell’orrido. Con grande onestà intellettuale Nothomb sostiene: “...è possibile non amare i miei libri e andar perfettamente d’accordo con me”.
In definitiva un libro da leggere assolutamente.

Cristian Porcino
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giovedì 18 luglio 2019

Addio Luciano

La notizia della tua morte mi lascia senza parole. Sei stato un maestro eccezionale e ho avuto la fortuna di conoscerti. La tua dipartita lascia un vuoto incolmabile in chi ha amato i tuoi libri e la tua profonda ironia. Ti immagino adesso a passeggiare e dialogare con il tuo amato Socrate. Buon viaggio “nonno” Luciano. Tuo “nipote” Cristian

lunedì 1 luglio 2019

“La gaia critica” di Mario Mieli

(“La gaia critica. Politica e liberazione sessuale negli anni Settanta” di Mario Mieli, pp. 359, Marsilio, € 20,00).

La gaia critica raccoglie in un unico volume gli scritti di Mario Mieli pubblicati su alcun riviste tra il 1972 e il 1983. Il volume è curato dalla sorella Paola e da Massimo Prearo. L’opera di Mieli risulta fin troppo innovativa e a tratti estrema. Mieli si proponeva di liberare la sessualità da sovrastrutture e dai valori fasulli fin troppi diffusi nella società. Mieli detestava le etichette e le nuove forme di ghettizzazione spacciate come moderne conquiste. Era un ecologista con a cuore la salvezza dell’umanità e pertanto non si capacitava del disinteresse ambientale dei leader politici. Ha fustigato il patriarcato e lottato per la liberazione delle donne dall’oppressione maschile. Inoltre lo scrittore milanese ha tentato di liberare l’omosessualità dalle catene forgiate dall’ignoranza e da secoli di sopraffazione religiosa. Come scrisse Dorothy Parker: “L’eterosessualità non è normale. È solo comune”.
Mario Mieli si è tolto la vita il 12 marzo 1983.
“La rivoluzione la si fa ovunque. A Macondo come in tram, a Buckingham Palace come alla Breda, a pranzo dai genitori e a letto con l’amante. La parola d’ordine è AMARE: buttiamo A MARE la macchina capitalistica, e riprendiamoci il mondo”.
In definitiva un volume davvero imperdibile.



Cristian Porcino

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domenica 9 giugno 2019

Stonewall 50

A 50 anni dai Moti di Stonewall la lotta per i diritti civili continua ininterrottamente. Il libro “Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne” ritorna a New York per celebrare il mese del pride e ricordare che nessuna conquista è mai definitiva.
Il libro è in vendita su Amazon.

sabato 8 giugno 2019

“L’alfabeto della Moda” di Sofia Gnoli

(“L’alfabeto della Moda” di Sofia Gnoli, Carocci, pp. 207, € 14,00).

L'indimenticabile Coco Chanel sosteneva che: “La moda riflette i tempi in cui si vive, anche se, quando i tempi sono banali, preferiamo dimenticarlo”. La moda è un linguaggio fatto di segni e simboli che trasmette significati da decriptare per capire e comprendere la nostra personalità. Proprio per questo l’abito e i suoi accessori fanno parte di un sistema comunicativo molto elaborato e raffinato. Il libro di Sofia Gnoli si occupa di raccontare il mondo carismatico e misterioso della moda. Come scrive l’autrice: “Attraverso una serie di micro-storie, questo piccolo libro raccoglie in ordine alfabetico parte degli articoli che ho scritto negli anni sul Venerdì e sulla Repubblica”.
In definitiva un libro da leggere assolutamente.

Cristian Porcino

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sabato 1 giugno 2019

“L’abbiccì della famiglia” di Felicity Brooks

(“L’abbiccì della famiglia” di Felicity Brooks, Edizioni Usborne, pp. 32, € 11,90).

Il libro di Felicity Brooks è la migliore risposta a coloro che si professano difensori di un unico modello di famiglia. Famiglia è dove c’è amore e rispetto e non conta in alcun modo l’orientamento sentimentale dei coniugi né tantomeno la differenza di religione o etnia. Il libro si rivolge ai più piccoli e lo fa con delle illustrazioni e dei testi davvero efficaci e non ideologizzati. I pregiudizi e gli stereotipi si combattono fin da piccoli, e di conseguenza il volume in oggetto riesce a spiegare che non esiste una sola famiglia ma diverse tipologie di famiglie.
In definitiva un libro assolutamente consigliato.

Cristian Porcino

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giovedì 2 maggio 2019

500 anni fa moriva Leonardo da Vinci

Oggi si celebra il cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci (Vinci, Firenze, 1452 - Amboise, 1519). Desidero omaggiare il genio di Leonardo con alcune mie foto scattate in giro per il mondo (Parigi, Washington Dc, Vaticano).

mercoledì 1 maggio 2019

“Lettera a un razzista del terzo millennio” di Luigi Ciotti

(“Lettera a un razzista del terzo millennio” di Luigi Ciotti, Edizioni GruppoAbele, pp. 78, € 6,00).

Come prima cosa desidero ringraziare don Luigi Ciotti per aver scritto questa meravigliosa lettera ai razzisti del terzo millennio. Ho apprezzato l’amorevole pazienza e l’intelligenza con cui ha cercato di far comprendere che tutti siamo chiamati responsabilmente ad agire in nome della verità e della giustizia. Ho letto alcuni brani ai miei studenti e le riflessioni di don Ciotti sono state accolte con grande entusiasmo e con un pizzico di rabbia. Rabbia perché non possiamo più rimanere indifferenti dinanzi alle continue politiche di aggressione ai diritti civili e umani dei nostri simili che si verificano costantemente nel mondo. Il razzismo nasce dall’ignoranza e da quest’ultima si può guarire, basta solo volerlo! Come scrive don Ciotti: “La radice del male è sempre l’ignoranza, perché si odia quello che non si conosce. Conoscere è smettere di odiare. Conoscere è scoprire che l’altro è meno diverso da quello che ci appare. Conoscere è riconoscersi, è scoprire l’altro non solo fuori ma dentro di noi”.
Un appello accorato alla nostra interiorità che non deve rimanere inascoltato.
In definitiva un libro che lascia un segno indelebile nell’anima di chi lo legge.
Assolutamente consigliato.

Cristian Porcino

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lunedì 15 aprile 2019

Filosofia per anni veloci

Un recente lavoro di Cristian A. Porcino Ferrara, filosofo e docente in un istituto superiore, che come al solito si fa apprezzare per godibilità e freschezza. "Altro e altrove" raccoglie una serie di saggi su diversi argomenti, dall'arte alla musica, dalla cronaca all'omofobia, dal razzismo alla religione. Approccio all'apparenza spiazzante, in verità straordinariamente coeso, poiché lo sguardo umanistico consente a Porcino una visione ontologica, piena e profonda della realtà. Il tutto con un lessico veloce, scarno ed empatetico. Filosofia per anni veloci, si potrebbe definire; filosofia per chi non ha tempo, però ha bisogno. Rivolta a un pubblico giovane, senza memoria, ma assetato della certezza del dubbio. Porcino è relativo ma non relativista; socratico; quindi dialogante ("tolleranza" è vocabolo giustamente avversato). Si può concordare o no con le sue suggestioni; impossibile restarvi indifferenti. E sembrano così logiche, perfino ovvie, che pare strano non averci pensato prima. In un mondo editoriale rigurgitante di libroidi, quello di Cristian è un volume autentico, un piccolo saggio senza tempo da consultare soprattutto la sera, come un foglio da comodino, o un vino da meditazione.

Ilia di Saint-Ismail

giovedì 11 aprile 2019

“Femmine e preti non sono poeti” di Madre M. Vittoria Longhitano e Daniela Tuscano

(“Femmine e preti non sono poeti” di Madre M. Vittoria Longhitano e Daniela Tuscano, La Carovana/ Gesù buon pastore, pp. 59, € 10,40 ).

Ho letto il libro per diversi motivi, il primo dei quali riguarda la coautrice, Daniela Tuscano, che conosco da anni e con cui ho scritto uno splendido volume su Renato Zero. Il secondo, invece, ha una motivazione professionale. Come docente di Pari opportunità e Antidiscriminazione mi interessava conoscere il punto di vista di una donna sacerdote sulla religione e la realtà circostante.
La Chiesa cattolica da secoli tenta di ostacolare l’ingresso della donna all’interno della propria struttura gerarchica. Una preclusione che non trova però alcun riscontro nelle parole di Gesù ma soltanto nel maschilismo ossessivo dei padri della chiesa. Il libro “Femmine e preti non sono poeti” è un’intervista all’“unica donna prete d’Italia”: Madre Maria Vittoria Longhitano. Il testo si prefigge di combattere una cultura patriarcale fin troppo dominante negli ambienti ecclesiastici. Questa conversazione tra amiche, come la definisce giustamente Antonio Perrella, affronta tematiche di grande attualità come la Gpa, i diritti Lgbt, l’ecumenismo, le persecuzioni cristiane e l’accesso delle donne al ministero sacerdotale.
In definitiva un libro illuminante che non deluderà le vostre aspettative.
Assolutamente consigliato.


Cristian Porcino

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mercoledì 10 aprile 2019

“Il Vangelo secondo il rock” di Massimo Granieri e Luca Miele

(“Il Vangelo secondo il rock” di Massimo Granieri e Luca Miele, Claudiana, pp. 170, € 14,90).

La musica spalanca le porte dell’ignoto e ci accompagna in territori sconosciuti e mistici. Per anni il rock è stato attaccato e banalizzato in ogni sua forma. Ricordo un libro di successo dell’allora cardinale Ratzinger in cui definiva il pop come un “rito della banalità” e il rock “espressione di passioni elementari, che nei grandi raduni di musica hanno assunto caratteri cultuali, cioè di controculto, che si oppone al culto cristiano”.
Fortunatamente l’interessantissimo libro di Massimo Granieri e Luca Miele rende giustizia ad un genere musicale fin troppo bistrattato. Attraverso le pagine del libro ripercorriamo la spiritualità racchiusa nelle canzoni di Patti Smith, Janis Joplin, Jeff Buckley, John Lennon, Bob Dylan e altri artisti.
Come scrive Antonio Spadaro nella prefazione: “La musica rock tocca l’anima, insomma. (...) Il teologo Tom Beaudoin ha definito la musica ‘il fluido amniotico della società contemporanea. Il luogo in cui esercitiamo la nostra spiritualità’. Questo libro ne è la prova”.
In definitiva un libro assolutamente consigliato.

Cristian Porcino

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martedì 9 aprile 2019

“Napolitudine” di Luciano De Crescenzo e Alessandro Siani

(“Napolitudine. Dialoghi sulla vita, la felicità e la smania ‘e turnà” di Luciano De Crescenzo e Alessandro Siani, Mondadori, pp. 115, € 17,00).

Dall’incontro di due napoletani doc è nato un libro delizioso sulla società contemporanea e l’amore infinito per Napoli. In effetti il titolo fa un po’ pensare a una latitudine del cuore. De Crescenzo e Siani si confrontano con le nuove generazioni sempre alle prese con i social media e sempre più distaccati dalla realtà. La saggezza di Luciano e l’ironia di Siani aiutano il lettore più giovane ad accostarsi alla contemporaneità con uno spirito critico. Scrive De Crescenzo: “Ebbene, premetto che da sempre sono convinto che le persone prive di empatia siano anche poco intelligenti, perché solo chi è empatico, e in quanto tale ha la capacità di immedesimarsi nello stato d’animo altrui, è in grado di comprendere oltre ai bisogni degli altri anche il perché di certe azioni”.
Attraverso aneddoti divertenti e racconti mitologici gli autori accompagnano i lettori alla scoperta di una città che è patrimonio dell’intera umanità.
Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino

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lunedì 1 aprile 2019

“Hoefer racconta Camilleri” di Andrea Cassisi e Lorena Scimè

(“Hoefer racconta Camilleri. Gli anni a Porto Empedocle” di Andrea Cassisi e Lorena Scimè, Dario Flaccovio Editore, pp. 118, € 14,00).

L’opera camilleriana è motivo di grande orgoglio per noi siciliani. I libri di Andrea Camilleri hanno contagiato tutto il mondo e i suoi personaggi trovano piena cittadinanza nella storia della letteratura italiana. Grazie ai ricordi dell’amico Federico Hoefer riviviamo la gioventù di Camilleri e la storia di un’amicizia intensa. Un legame affettivo così duraturo che forse appartiene ad altri tempi. “Ci sono cose della vita che non si dimenticano: eventi felici, accadimenti tragici, innamoramenti. E amicizie. Perché stare insieme vuol dire confrontarsi, raccontarsi, parlare o più semplicemente camminare l’uno accanto all’altro o condividere con passione. E se capita che la vita ti porti altrove, l’amicizia - quella vera - non teme confini, non conosce barriere. Così è per Federico Hoefer e Andrea Camilleri”.
In definitiva un libro da leggere assolutamente.

Cristian Porcino

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venerdì 1 marzo 2019

“Il grande racconto delle religioni” di Giovanni Filoramo

(“Il grande racconto delle religioni” di Giovanni Filoramo, Il Mulino, pp. 540, € 50,00).

Diceva Zygmunt Bauman: “Credo che Dio morirà con l’umanità, non un momento prima”.
La religione è una creazione umana e proprio per tale motivo contiene sia i limiti della nostra natura e sia la tensione costante verso l’ignoto. L’accurato volume di Giovanni Filoramo racconta l’affascinante storia che si cela dietro ogni religione. Come scrive l’autore: “Le religioni sono visioni del mondo. L’espressione rimanda al modo in cui, in un determinato campo del sapere, differenti rappresentazioni, investimenti, ipotesi, condotte, trovano un loro ordine e una loro coerenza a partire da un centro di irraggiamento, fornendo la chiave d’accesso a un insieme di conoscenze che, altrimenti, ci apparirebbero affastellate e confuse”.
Dall’armonia cosmica degli aborigeni d’Australia ai nativi americani fino a giungere alla svolta antropologica delle grandi religioni. Un viaggio dettagliato e illustrato che tenta di spiegare i diversi culti presenti nel mondo.
In definitiva un libro da leggere assolutamente.

Cristian Porcino

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sabato 2 febbraio 2019

“Street Philosophy” di Marcin Fabjański

(“Street Philosophy” di Marcin Fabjański, Lemma Press, pp. 197, € 14,50).

Una canzone di Franco Battiato dice: “Siamo detriti, relitti umani, trascinati da un fiume in piena, che non conosce soste né destinazione. La nostra mente, le nostre azioni, sono la 'causa', gli effetti invece, il nostro destino. Ciò che deve accadere, accadrà, qualunque cosa facciamo per evitarlo, ciò che deve accadere, accadrà, perché è già accaduto!”.
Questi versi scritti dal filosofo Manlio Sgalambro ci conducono alla scoperta del significato della nostra esistenza, e ci aiutano ad approcciarci all’interessante volume di Fabjański. Il filosofo polacco elenca 39 situazioni quotidiane in cui sperimentare i benefici della filosofia stoica. Come scrive l’autore: “I metodi stoici vi sottrarranno all’inferno di molte situazioni frustranti. Ne hanno il potere. Se li usate spesso, potreste raggiungere il paradiso degli stoici, il quale non è altro che uno stato mentale”. La nostra mente è avvelenata da pensieri negativi e futili che ci costringono a non vivere il presente e a idealizzare il futuro. Ma il futuro è una pura illusione e non può essere oggetto di frustrazioni e malessere interiore. A tal proposito il libro di Fabjański ci fornisce l’antidoto per sopravvivere ai problemi quotidiani grazie all’aiuto di Seneca, Epitteto e Marco Aurelio.
In definitiva un compendio di saggezza quotidiana per vivere serenamente il presente.
Assolutamente consigliato.

Cristian Porcino

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venerdì 1 febbraio 2019

“Teacher Education Agenda” a cura di Umberto Margiotta

(“Teacher Education Agenda”, Umberto Margiotta, a cura di, Erickson, pp. 187, € 19,00).

Lo scrittore francese Daniel Pennac ha detto: “Gli insegnanti devono amare con curiosità antropologica quella tribù di alunni che ogni mattina si trovano di fronte”.
Il volume a cura di Umberto Margiotta contiene le linee guida per la formazione iniziale dei docenti della scuola secondaria. Il libro in oggetto fornisce strumenti necessari per orientarsi nel mondo scolastico. Pennac ha definito l’insegnamento come un movimento verso l’altro e proprio per tale motivo il docente deve focalizzarsi sul benessere individuale del discente. La scuola di oggi deve essere competitiva e innovativa senza tralasciare le competenze professionali degli insegnanti e le esigenze dei discenti.
Margiotta specifica che l’apprendimento dell’insegnante si struttura lungo tutto l’arco della vita e di conseguenza è una professione in fieri. Henri Bergson sosteneva che: “La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima”. Pertanto un buon insegnante oltre a possedere delle competenze professionali in campo didattico deve saper risvegliare la curiosità e l’interesse degli allievi.
“L’insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello. Glielo affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l’insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani” Piero Angela.
In definitiva un libro assolutamente consigliato.

Cristian Porcino

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mercoledì 2 gennaio 2019

“La Bibbia ha (quasi) sempre ragione” di Gioele Dix

(“La Bibbia ha (quasi) sempre ragione” di Gioele Dix, Claudiana, pp. 197, € 19,00).

Il libro di Gioele Dix torna in libreria a dieci anni di distanza dalla prima edizione. Il volume rilegge in chiave ironica alcuni celebri episodi della Bibbia. A onor del vero l’ironia di Dix non è mai banale o inopportuna.
L’autore dimostra di conoscere bene la materia trattata, e ogni sua perplessità su eventi narrati dal libro sacro di ebrei e cristiani diventa una piacevole occasione di riflessione. Il suo approccio apparentemente leggero ma carico di sostanza è strettamente legato alla tradizione ebraica. In molti detti o commenti dei rabbini è racchiusa una riflessione corredata da un’ironia sopraffina e dotta. Scrive l’autore: “Per chiunque - presto o tardi - Dio è il problema. Per quel che mi riguarda, considero il problema parzialmente irrisolto. È come un cantiere aperto, i lavori sono ancora in corso e la data di consegna continua a slittare. Non ho dubbi sull’esistenza di Dio, ma cerco Sue tracce più chiare nella mia, di esistenza. Vorrei avvicinarmi e, di quando in quando, ci provo. La soluzione è incerta, ma il metodo sembra sicuro: inutile attendersi che Dio si occupi personalmente di ognuno, perciò è giusto metterci noi in contatto per primi”.
In definitiva una lettura piacevole e fresca che non manca di stimolare e arricchire il dibattito teologico e filosofico sull’essenza di Dio. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino

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