sabato 25 maggio 2013

Presentazione del libro “L’illusion comique” di Manlio Sgalambro

Il 24 maggio alle ore 18:00 presso la libreria “Voltapagina” di Catania, il filosofo Manlio Sgalambro ha presentato il suo ultimo libro “L’illusion comique” pubblicato da Le Farfalle Edizioni. L’autore, introdotto per l’occasione dall’editore e amico, il poeta Angelo Scandurra, ha iniziato leggendo l’incipit de “L’illusion comique”; una pièce teatrale in tre atti, interamente dedicata al filosofo Arthur Schopenhauer. Il pubblico presente in sala è rimasto rapito dalla forza evocativa dei concetti espressi dal Prof. Sgalambro. Poi dopo varie letture, richieste a gran voce, si è animato un dibattito filosofico in cui sono state poste diverse domande all’autore sul senso della vita, il ritorno all’origine, l’impermanenza del tempo, il significato del termine anima, il tramonto della filosofia in Occidente, ecc. Si è parlato inoltre della rivalità fra lo stesso Schopenhauer e Hegel. Lo scrittore siciliano ha dichiarato in tono ironico ma categorico che la vita non ha un senso e un perché, e ha esposto la sua visione meccanicistica della vita. L’esistenza ordinaria è così spogliata da quella pellicola metafisica in cui tutte le religioni del mondo hanno tentato di avvolgere gli uomini nel corso dei secoli. Emozionante lo scambio di vedute tra lo stesso Sgalambro e un amico d’infanzia. Quest’ultimo ha sostenuto di trovare consolazione pensando che forse dopo la morte ciascuno di noi ritornerà all’atomo, coniando inoltre un nuovo neologismo utile per definire i nostri tempi in cui tutti tentano di “essere o sembrare qualcuno”, l’anonimatologia. “L’illusion comique” racconta la filosofia di Schopenhauer da un punto di vista inedito e originale, privo di quel sentimentalismo becero che ha smembrato il pensiero di un grande filosofo, per ridurlo a piccoli e insensati aforismi da allegare ai cioccolatini degli innamorati. Manlio Sgalambro, libero pensatore, ci ha regalato una lezione di pura filosofia e non come quelle impartite da certi aulici professorucoli che lo stesso Schopenhauer disprezzava perché li riteneva uomini senza testicoli. “Il grande principio della ‘rappresentazione unisce in modo inestricabile il teatro del Globo, Kant e Schopenhauer. (Questi ultimi due, come è noto, applicarono il ‘principio della rappresentazione’ all’intero mondo e quindi appartengono di diritto al teatro). O se così vogliamo dire diventano, nell’età del teatro in cui ci troviamo, la ‘commedia’ che presentiamo a lor signori. Diventano, con il loro permesso, una illusion comique”. In conclusione “L’illusion comique” è un altro piccolo capolavoro del filosofo di Lentini, da leggere attentamente e da custodire con altrettanta cura. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

domenica 12 maggio 2013

“Donne, Politica e Istituzioni” a cura di Rita Palidda

(“Donne, Politica e Istituzioni. Percorsi di ricerca e pratiche didattiche” a cura di Rita Palidda, Editpress, pp. 353, € 20,00). Il libro a cura della Prof.ssa Rita Palidda, Ordinaria di Sociologia economica presso l’Università degli studi di Catania, raccoglie dodici ricerche condotte da alcuni docenti universitari appartenenti a diversi ambiti disciplinari dell’Ateneo catanese (diritto, scienza politica, sociologia e storia). I saggi contenuti all’interno del testo affrontano, da diverse prospettive, la problematica della differenza di genere. Pensiamo ad esempio al ruolo della donna nel contesto storico con riferimenti al Settecento francese e alla figura di Olympe de Gouges fino a giungere agli anni '70 del Novecento e al relativo sviluppo del movimento femminista (Baeri). Troviamo poi una riflessione sulle norme antidiscriminatorie e sul concetto di Pari Opportunità nelle direttive europee e le ripercussioni nei sistemi giuridici degli stati membri (La Rocca). Senza tralasciare però la delicata questione della partecipazione femminile nel mercato del lavoro e l’asimmetria tra i sessi che si ripercuote sulla retribuzione delle donne (Palidda). Mary Wollstonecraft, sostenitrice dei diritti delle donne e autrice del celebre “A vindication of the rights of woman” (1792), si scagliò contro la considerazione dominante dell’epoca che vedeva la donna destinata per “natura” alla mera vita domestica. Dalle teorie della scrittrice e filosofa inglese si evince che gli uomini hanno guardato e considerato le donne solamente come femmine e non come esseri umani. Per troppo tempo si è assistito ad una pesante assenza storiografica delle donne condannate nei secoli all’oblio della memoria. Dopo più di duecento anni le riflessioni della Wollstonecraft suscitano ancora scalpore. Infatti, come sostiene Rita Palidda: “Occorre, dunque, che il superamento delle discriminazioni di genere si inserisca in un progetto di riforma sociale complessiva che preveda un nesso più cogente tra etica ed economia, tra ricerca del benessere e libertà di scelta e un confronto tra interessi, valori e obiettivi anche contrapposti che parta dalle soggettività individuali, sia attento alla valorizzazione delle differenze e rifiuti modelli proposti come universali e indiscutibili”. In definitiva un volume assolutamente consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

mercoledì 8 maggio 2013

“Il mio cuore è più stanco della mia voce” di Oriana Fallaci

(“Il mio cuore è più stanco della mia voce” di Oriana Fallaci, Rizzoli, pp. 206, € 15,00). Il libro raccoglie alcuni discorsi tenuti da Oriana Fallaci tra gli anni’ 70 e ’80 a New York, Massachusetts, Argentina, ecc. Scrittrice di successo alquanto criticata per i suoi reportage di guerra e per il contenuto dei suoi libri, Oriana Fallaci non ha mai smesso di far parlare di sé. Le conferenze tenute dalla scrittrice toscana si riferiscono al periodo successivo alla pubblicazione del suo romanzo “Un uomo” dedicato al poeta ed eroe greco Alekos Panagulis. Nelle sue lezioni in giro per il mondo non smise mai di ripetere ai ragazzi presenti agli incontri, l’importanza dell’impegno civile, il coraggio per le proprie idee e l’amore per la libertà. Anche se a tratti ripetitivo, il libro è una testimonianza importante per cogliere e comprendere qualcosa in più della personalità della reporter scomparsa nel 2006. “Il giornalismo deve esistere non per soddisfare banali curiosità, non per alimentare il pettegolezzo o per divertire: deve esistere per aiutare le persone a trovare o mantenere la propria dignità, per combattere la propria ignoranza, per difendere sé stessi”. Una lezione di vero giornalismo impartita dalla voce più autorevole della letteratura italiana. Assolutamente consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

martedì 7 maggio 2013

“Se ci credi davvero” di Luca Zanforlin

(“Se ci credi davvero” di Luca Zanforlin, Mondadori, pp. 239, € 16,90). Il nuovo libro di Luca Zanforlin racconta e documenta la storia di dieci giovani volti della canzone e della danza usciti proprio dal noto programma televisivo “Amici” di Maria de Filippi. Zanforlin - coautore del sopracitato talent show - raccoglie i sogni e le speranze di Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Pierdavide Carone, Stefano De Martino, Giuseppe Giuffrè, Annalisa Scarrone, Marco Carta, Elena D’Amario, Anbeta Toromani e Francesca Dugarte. Attraverso le sensazioni dello stesso autore, e grazie alle testimonianze dei diretti interessati il lettore si lascia trasportare all’interno della scuola catodica più famosa d’Italia. Zanforlin non tralascia i concorrenti della presente edizione, e dà voce anche agli storici insegnanti di ballo e canto. Un libro fotografico da custodire con cura per ricordare che: “Sognare non crea illusioni, ma forgia il carattere e l’autostima”. Da segnalare la copertina che raffigura Emma e Alessandra, le due maggiori stelle del firmamento targato “Amici”. Libro consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

mercoledì 1 maggio 2013

“Mi avevano promesso il paradiso” di Ali Ağca

(“Mi avevano promesso il paradiso” di Ali Ağca, Chiarelettere Edizioni, pp. 191, € 12,90). Il libro di Ağca svela i retroscena del rapimento di Emanuela Orlandi e i nomi dei mandanti che lo spinsero il 13 maggio del 1981 ad attentare alla vita di papa Giovanni Paolo II. L’ex terrorista turco racconta gli anni trascorsi nella sua città natale, Yesiltepe, in totale povertà. La rabbia e l’ingiustizia per l’assurda morte del padre lo spinsero ad abbracciare il fanatismo religioso guidato dall’ayatollah Khomeini. Dopo essere stato perdonato da papa Wojtyla e averlo incontrato in carcere Ağca avverte dentro di sé un desiderio di cambiamento e un’apertura nei confronti della religione cristiana che maturerà solamente più avanti. Come sostiene lo stesso Ağca: “Ho vissuto per anni nell’errore del nazifascismo islamico. Fino a che sono riuscito a capovolgere lo sguardo e ad abbracciare la verità”. In definitiva un libro assolutamente consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata